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Il CICR vuole più presenza in Medio Oriente

I programmi del CICR in Palestina non bastano più swissinfo.ch

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) vuole raddoppiare i suoi aiuti in Cisgiordania e a Gaza. Aiuti d'emergenza accettati da Israele.

Con l’aumento degli aiuti il CICR vuole rispondere all’escalation della violenza di cui soffrono sempre più i civili. Lunedì un altro attentato a Tel Aviv ha nuovamente provocato morte e distruzione.

Per poter potenziare la propria attività in Medio Oriente il CICR ha lanciato lunedì un appello per la raccolta di fondi: servono 68 milioni di franchi. Raddoppierà il numero dei delegati sul posto, ossia 100 espatriati. Senza contare il numero degli impiegati locali, che passeranno da 110 a 170.

Sollecitati i paesi arabi

Il budget 2002 sale quindi da 35 a 79 milioni di franchi per la regione. Werner Kaspar, capo del CICR per il Medio Oriente e il Nord Africa, precisa che l’organizzazione umanitaria conta soprattutto sull’aiuto dei paesi arabi: “Il nostro presidente, Jakob Kellenberger, ha lanciato un appello ai diplomatici arabi stanziati a Ginevra”. Il governo svizzero sarà contattato ufficialmente questa settimana. Il suo aiuto, sempre secondo Werner Kaspar, non dovrebbe essere un problema.

Aiuti alla popolazione civile nelle zone urbane e in quelle rurali

Il programma di aiuti alimentari in 200 paesi della Cisgiordania sarà allargato da 10.000 a 30.000 famiglie (180.000 persone). Altre 20.000 famiglie bisognose (120.000 persone) riceveranno aiuti in nove città. Le operazioni militari israeliane, i blocchi e l’isolamento della popolazione, insieme alla distruzione degli edifici hanno portato ad un collasso delle infrastrutture socio-economiche della società palestinese.

Ciò ha portato ad una situazione d’emergenza estrema. Il CICR deve insomma continuare a battersi per il diritto umanitario dei civili in zone di guerra, come sancito soprattutto nella quarta Convenzione di Ginevra.

Visite a 6600 prigionieri

Il numero dei prigionieri palestinesi sotto custodia di Israele è salito da 4250 alla fine di febbraio a 6600 a maggio e il CICR può visitare questi prigionieri dopo 15 giorni dall’arresto. L’organizzazione umanitaria sostiene anche gli ospedali e 4000 famiglie la cui casa è stata distrutta.

Tra le sue attività appartengono anche le campagne di sensibilizzazione sulla pericolosità delle bombe inesplose. Inoltre il CICR vuole potenziare il suo sostegno all’organizzazione umanitaria palestinese della Mezza Luna Rossa e il suo corrispettivo israeliano, Magen David Adom.



swissinfo e agenzie

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