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Il Consiglio nazionale adotta il preventivo

Il progetto di preventivo - 644 pagine per 1,8 chili - passa giovedì nelle mani del Consiglio degli Stati Keystone

Nonostante l'opposizione compatta della destra e di una parte della sinistra, la Camera del popolo ha approvato il preventivo 2006 della Confederazione.

Il piano finanziario passa ora di nuovo all’esame del Consiglio degli Stati, dal momento che tra le due Camere sussistono divergenze per 40 milioni di franchi.

Dopo tre giorni di intensi dibattiti e di votazioni a raffica, il Consiglio nazionale ha approvato il preventivo 2006 della Confederazione con 96 voti contro 65 e 19 astenuti.

Nella versione licenziata dalla Camera bassa, i conti della Confederazione dovrebbero chiudersi l’anno prossimo con un deficit di 574 milioni di franchi. La commissione delle finanze del Consiglio nazionale sperava di ridurre la maggiore uscita a 545 milioni, ma il plenum non l’ha seguita su vari punti.

Si tratta comunque di un miglioramento di circa 40 milioni rispetto alla versione adottata dal Consiglio degli Stati (deficit di 608 milioni) e di ben 130 milioni rispetto alle richieste avanzate dal Consiglio federale.

L’oggetto passa ora di nuovo alla Camera alta per l’eliminazione delle divergenze.

Opposizione da destra e sinistra

L’opposizione sul voto finale è giunta soprattutto dai banchi dell’Unione democratica di centro, che esigeva di azzerare totalmente il deficit previsto per l’anno prossimo.

L’UDC – ha dichiarato a suo nome il consigliere nazionale zurighese Bruno Zuppiger – ha fatto di tutto per giungere a un risultato equilibrato. Dal momento che le proposte di risparmio sono state respinte dall’alleanza di centro-sinistra, il maggiore partito svizzero ha voluto esprimere il suo malumore votando contro il preventivo.

Scontenti anche i socialisti, alcuni dei quali si sono astenuti o hanno votato contro l’adozione del preventivo.

Pur ritenendo che il piano finanziario adottato sia «tutto meno che un modello di socialità», come ha sottolineato il consigliere nazionale argoviese Hans Hofmann, la maggioranza del gruppo socialista ha comunque preferito evitare di aprire una pericolosa crisi budgetaria.

Danni duraturi

Anche l’ecologista bernese Therese Frösch ha criticato il budget, affermando che i nuovi tagli operati nei settori sociale, degli apprendisti e dell’ambiente «provocheranno danni duraturi per i giovani e le generazioni future».

Il Partito popolare democratico e Partito liberale radicale hanno invece sostenuto il budget, considerandolo conforme al programma di freno all’indebitamento.

Prima di procedere al voto complessivo, il Consiglio nazionale ha respinto, con 111 voti contro 66, una proposta della sinistra intesa a sopprimere 220 milioni nei crediti d’impegno per l’acquisto di materiale bellico e lo sviluppo di tecnologie.

L’UDC non è invece riuscita a far passare un blocco dei crediti dell’1 o del 2 per cento concernente le spese per il personale della Confederazione.

Il Consiglio nazionale ha comunque imposto diversi tagli supplementari ai vari dipartimenti, che richiederanno ulteriori sacrifici, dopo la drastica cura dimagrante in corso in questi anni, in seguito all’adozione di due piani di risparmi alquanto massicci.

DATEC tartassato

Nell’ultima tornata di dibattiti sul budget, i deputati hanno chiesto nuovi risparmi al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), già tartassato martedì.

Tra l’altro, è stato imposto un taglio anche alla segreteria generale di Moritz Leuenberger, che potrebbe essere costretta a rinunciare a 2,8 milioni nell’informatica e a un milione nelle prestazioni di terzi.

La sinistra ha criticato quest’«azione punitiva» nei confronti del «suo» consigliere federale.

Come il Consiglio degli Stati, anche il Nazionale non ha voluto mantenere a 58 milioni i sussidi per la riduzione del prezzo dei tracciati ferroviari per il traffico merci.

Entrambe le Camere hanno invece sbloccato crediti di 7,5 milioni di franchi per studi preliminari in vista della realizzazione di Porta Alpina, una stazione ferroviaria nella galleria di base del San Gottardo, collegata con un ascensore di 800 metri alla località grigionese di Sedrun.

Più generosi con il DFE

Il Dipartimento federale dell’economia (DFE) ha beneficiato della magnanimità di alcuni rappresentanti del centro, che si sono schierati dalla parte della sinistra per evitare sacrifici troppo pesanti.

Il Consiglio nazionale non ha in particolare voluto ridurre di 1,5 milioni il preventivo di 5 milioni previsto per una campagna di lotta contro il lavoro nero.

Anche Svizzera Turismo è stata risparmiata. Essa riceverà l’anno prossimo 46 milioni al posto dei 43 auspicati dalla maggioranza della commissione.

I tagli più importanti al DFE, già accolti dal Consiglio degli Stati, colpiranno l’Ufficio dell’alloggio. Quest’ultimo dovrà rinunciare a oltre 5,5 milioni, in particolare per il sostegno alla costruzione di case sussidiate.

Altri risparmi per l’esercito

I deputati sono stati più severi nei confronti del Dipartimento federale della difesa (DDPS), che dovrebbe perdere altri 15 milioni nei preparativi d’acquisto di armamenti e 2,2 milioni nella protezione civile.

Il Consiglio nazionale ha invece risparmiato in grande misura il Dipartimento degli affari esteri (DFAE).

I servizi di Micheline Calmy-Rey dovrebbero rinunciare a 3 milioni, segnatamente nelle iniziative culturali all’estero e nelle spese d’infrastruttura.

La destra voleva inizialmente tagliare 17,2 milioni, in particolare nel campo della cooperazione allo sviluppo.

Al Dipartimento dell’interno (DFI) di Pascal Couchepin, la Camera del popolo ha preservato l’Ufficio della cultura e la sezione cinema, come proposto da Fabio Abate (PLR/TI), che non dovranno rinunciare a 2 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

Il Consiglio nazionale ha approvato il preventivo 2006 della Confederazione con 96 voti contro 65 e 19 astenuti.

Secondo la versione adottata dalla Camera bassa, i conti della i conti della Confederazione dovrebbero registrare l’anno prossimo un deficit di 574 milioni di franchi.

Il preventivo passa di nuovo per l’eliminazione delle divergenze nelle mani del Consiglio degli Stati, che si era espressa per un disavanzo di 608 milioni di franchi.

Da parte sua, il governo aveva proposto un preventivo con un deficit pari a circa 700 milioni di franchi.

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