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Il Credit Suisse al sorpasso del rivale storico?

Credit Suisse con il vento in poppa: utili alle stelle fanno sognare la rivincita verso il numero uno, UBS Keystone

Il secondo gruppo bancario elvetico si avvicina a grandi passi al traguardo strategico: superare il rivale e numero uno nazionale UBS.

Giovedì, il Credit Suisse ha sorpreso gli analisti, presentando un risultato operativo per il 2004 di 5,6 miliardi di franchi – sette volte più di quanto ottenuto l’anno prima.

Presentando i risultati dell’anno scorso, Oswald Grübel, il direttore delegato del gruppo bancario con sede a Zurigo, si è detto «fiducioso»: entro il 2007 si raggiungerà quota otto miliardi di utili l’anno.

Questo vuol dire eguagliare il livello di redditività del concorrente di sempre, UBS, banca numero uno in Svizzera e fra i primi cinque a livello mondiale. Il concorrente, infatti, ha presentato pochi giorni fa un risultato per il 2003 di 8,09 miliardi di franchi.

Ma per raggiungere il rivale – UBS è leader praticamente incontestato nella gestione patrimoniale – c’è ancora tanta strada da fare, affermano gli analisti. Rimangono infatti ancora delle differenze fondamentali fra i due concorrenti.

Già nel dicembre scorso, il management di Credit Suisse (CS) ha svelato agli azionisti il piano di crescita per i prossimi anni. Al centro degli sforzi di crescita sta la ristrutturazione delle attività internazionali.

In cammino


«La banca è sulla buona strada», afferma l’analista Peter Thorne di Halvea. I risultati del CS per il 2004 superano di gran lunga le aspettative dei mercati. Ma si dubita che il settore investimenti, il Credit Suisse First Boston (CSFB), possa raggiungere il traguardo di 3 miliardi di utili nel 2007.

«Il CS ha due problemi – spiega lo specialista a swissinfo – in primo luogo bisogna ancora sbarazzarsi dell’assicuratore Winterthur, questo potrebbe migliorare gli utili di un miliardo l’anno».

«In secondo luogo la mia previsione di guadagno del CSFB non supera i due miliardi. È necessario migliorare la redditività di questi servizi del 20% prima di raggiungere il livello di UBS. Al momento mancano i segnali di un nuovo corso in questo senso», continua l’analista.

Al contrario dell’osservatore esterno, il responsabile di CSFB, Brady Dougan, si dice fiducioso: il traguardo sarà raggiunto, la crescita continua e di pari passo anche la redditività.

«Abbiamo piani precisi – ha affermato Dougan alla conferenza di bilancio – che stiamo mettendo in pratica, ma per il momento non vogliamo comunicare I dettagli al pubblico».

Tre nuovi pilastri

Le attività principali del CS (clienti privati, aziende, servizio universale) garantiscono il 60% degli utili del 2004 (3,37 miliardi di franchi), mentre il CSFS e Winterthur hanno contribuito rispettivamente con 1,84 miliardi e «modesti» 728 milioni di franchi.

Questo ultimo risultato è inoltre da relativizzare: sarebbe risultato migliore se non fosse stato per un’uscita unica di 242 milioni per provvigioni, legate alla sezione internazionale dell’assicuratore Winterthur.

Con il programma di ristrutturazione del CS si abbandona comunque la strategia a tutto campo, seguita negli anni Novanta con successi alternanti: il gigante della finanza si ritira su pilastri principali (servizi alla clientela privata, investimenti e servizi alle aziende, asset management).

La gestione delle risorse sarà coordinata meglio e numerose misure di ristrutturazione dovrebbero «permetterci di rimanere competitivi in un mercato altalenante che non dà segni di miglioramento per il 2005», ha precisato Brady Dougan.

«Solo un rigido controllo dei costi e un’oculata strategia di espansione permetterà di migliorare le sinergie e aumentare gli utili», sentenzia la direzione della banca.

Strategie coordinate?

Giovedì è inoltre stata annunciata una vasta campagna di riacquisizione delle azioni nei prossimi due anni. L’istituto vuole controllare autonomamente titoli per circa sei miliardi di franchi.

L’annuncio segue di poche settimane la pubblicazione di un analogo programma di UBS. Per un analista di Merrill Lynch, si tratta «della sorpresa più importante» e ha commentato: «Ci colpisce il fatto che il CS agisce sempre più come UBS».

Comunque, Peter Thorne afferma swissinfo: «La riacquisizione è un buon segno. Indica che la direzione prende seriamente i dividendi da attribuire agli azionisti. Già in dicembre si era ventilata la possibilità».

Il CS ha una capitalizzazione pari a circa 62 miliardi di franchi; la concorrente UBS arriva già a 115 miliardi. Sottraendo al mercato una fetta di azioni, si conferisce maggiore stabilità all’istituto finanziario.

swissinfo, Chris Lewis, Zurigo
(adattamento: Daniele Papacella)

Utile netto del Credit Suisse per il 2004: 5,628 miliardi di franchi (2003:770 milioni).
Sette volte più del 2003, ma il bilancio era falsato da ammortamenti straordinari per l’assicuratore Winterthur e un cambiamento di procedure sul mercato statunitense.
Il concorrente UBS ha raggiunto un utile di 8,09 miliardi di franchi.

Gli analisti hanno accolto con favore i risultati del Credit Suisse che superano di gran lunga le attese.

Ma all’istituto di credito rimane ancora molta strada da percorrere prima di raggiungere le dimensione del concorrente UBS.

UBS ha una base molto più solida negli investimenti e non ha la palla al piede del settore assicurativo.

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