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Il cristallo rosso, solo un mezzo successo

La croce, la mezzaluna e il cristallo: tre emblemi per difendere il diritto umanitario e assistere le vittime dei conflitti Keystone

Secondo Yves Besson, l'impatto politico del cristallo rosso rischia di venir indebolito dall'assenza di un consenso generale da parte dei delegati della Croce rossa e della Mezzaluna rossa.

Per l’ex-diplomatico svizzero, il nuovo emblema umanitario dovrebbe comunque facilitare la collaborazione tra le organizzazioni di soccorso israeliane e palestinesi.

Giovedì, il cristallo rosso è diventato definitivamente il nuovo simbolo del Movimento internazionale della Croce rossa, a fianco della croce e della mezzaluna.

La Conferenza internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa, tenuta a Ginevra, ha inoltre riconosciuto quale nuovo membro la società di soccorso israeliana Magen David Adom (MDA). Questo accordo apre la strada ad un prossimo riconoscimento della Mezzaluna palestinese.

La modifica degli statuti necessaria per l’ammissione delle due società è stata adottata nel corso di una votazione. I delegati non sono infatti riusciti a raggiungere un consenso generale, come è abitualmente il caso.

Specialista del Medio Oriente ed ex-diplomatico svizzero, Yves Besson analizza le ricadute di questo accordo, approvato con 237 voti favorevoli, 54 contrari e 18 astensioni.

swissinfo: Il nuovo emblema è stato adottato con un voto e non tramite consenso generale. Si tratta di un insuccesso?

Yves Besson: Si tratta di un mezzo insuccesso. Il Movimento della Croce rossa e della Mezzaluna rossa funziona di solito sulla base di un consenso generale. Non dovrebbero infatti sussistere divergenze in merito a questioni umanitarie e alla necessità di soccorrere le vittime di un conflitto armato o di una catastrofe naturale.

swissinfo: Questo risultato può essere attribuito al deterioramento della situazione nei territori palestinesi?

Y.B.: Nella storia del conflitto israelo-palestinese vi sono sempre stati dei momenti favorevoli ad un dialogo, durante i quali sono stati raggiunti dei progressi. I negoziati preparatori in vista dell’adozione del nuovo emblema si erano svolti in un simile contesto, mentre la riunione di questa settimana ha avuto luogo in una fase di ripresa delle tensioni tra israeliani e palestinesi.

Le tensioni in corso in altre regioni del Medio Oriente hanno pure influenzato la riunione del Movimento della Croce rossa e della Mezzaluna rossa. La Siria ne ha approfittato ad esempio per ricordare che il Golan è tuttora occupato dalle truppe israeliane.

Durante queste riunioni tutti concordano nel dire che gli interessi delle vittime sono prioritari e che la politica non deve interferire nei dibattiti. Ma, per finire, la politica si invita sempre al tavolo dei negoziati.

swissinfo: Quale sarà ora l’impatto di questo accordo?

Y.B.: Questo accordo non agevolerà le operazioni di soccorso sul terreno. Vi saranno ancora numerosi casi, in cui le ambulanze palestinesi verranno bloccate ai punti di controllo israeliano, aggravando le condizioni dei feriti trasportati.

Le organizzazioni di soccorso palestinesi possono mettersi d’accordo con il ministero israeliano degli affari esteri e con l’amministrazione civile israeliana. Ma ciò non significa che non verranno più ostacolate sul terreno. Il CICR ha d’altronde il mandato di risolvere queste vertenze e di sorvegliare l’applicazione dell’accordo.

swissinfo: Quali sono le cause di questi blocchi sul terreno? Sono dovuti all’assenza di frontiere riconosciute da ambo le parti?

Y.B.: In effetti, questo aspetto svolge un suo ruolo, così come il fatto che la Palestina non sia uno Stato sovrano, contrariamente ad Israele. Dunque, dal profilo diplomatico, giuridico e concreto, Israele si ritrova sempre in posizione di forza.

swissinfo: Le due organizzazioni di soccorso collaborano però già da diversi anni.

Y.B.: È vero. Questa collaborazione dipendeva però finora dalla buona volontà individuale. Per questo motivo, l’accordo adottato a Ginevra dovrebbe permettere di accrescere il margine di manovra e rafforzare la buona volontà manifestata finora da ambo le parti.

swissinfo: Questi scambi sul terreno potrebbero aprire la strada ad altre collaborazioni tra israeliani e palestinesi?

Y.B.: Potrebbero avere la stessa funzione delle partite di ping pong tra la Cina e gli Stati uniti nel 1971, che hanno anticipato il ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due paesi.

Va comunque ricordato che il paese occupante ha il dovere di prendersi a carico la salute pubblica nelle regioni occupate. D’altra parte è chiaro che un’ambulanza israeliana non può circolare nei Territori occupati. Israele ha quindi interesse a lasciar assumere da un organismo palestinese il compito di garantire la salute pubblica in queste zone.

A livello generale si può dire che questo accordo costituisce in ogni caso un successo per il Movimento della Croce rossa e della Mezzaluna rossa, in quanto permette di regolare una vertenza in corso da mezzo secolo.

swissinfo, intervista di Frédéric Burnand, Ginevra
(traduzione Armando Mombelli)

La Svizzera è depositaria delle Convenzioni internazionali di Ginevra, sui quali si fonda il diritto umanitario internazionale.

La Federazione internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa raggruppa 183 società nazionali. Con il Comitato internazionale della Croce rossa forma il Movimento internazionale della Croce rossa e della Mezzaluna rossa.

L’emblema con la croce rossa su sfondo bianco è stato approvato ufficialmente nel 1864 a Ginevra, un anno dopo l’istituzione del Comitato internazionale della Croce rossa (CICR).

La mezzaluna rossa è stata invece introdotta per la prima volta dai volontari del CICR dell’Impero ottomano, durante la guerra russo-turca del 1876-78. Questo emblema, approvato ufficialmente nel 1929, è stato adottato finora da 25 Stati islamici.

Le autorità israeliane rivendicano un emblema con la stella di Davide dal 1949, subito dopo la nascita dello Stato ebraico. In seguito alle opposizioni sollevate da questo simbolo, il Movimento della Croce rossa ha proposto quale emblema il cristallo, esente da connotazioni nazioniali, politiche e religiose.

Questo nuovo emblema è stato approvato nel dicembre 2005, nell’ambito di una conferenza diplomatica organizzata dalla Svizzera a Ginevra. Giovedì, ha ricevuto anche il beneplacito dei delegati della Conferenza della Croce rossa e della Mezzaluna rossa.

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