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Il formaggio sostiene l’industria del latte

I produttori di latte svizzeri guardano con qualche preoccupazione al futuro Keystone

Il mercato lattiero non riscontrava una situazione tanto confortevole da cinque anni. La produzione di formaggio ha spinto il settore verso l'alto.

Malgrado l’evoluzione sia giudicata soddisfacente, i produttori di latte sono preoccupati da due sfide future: la fine del contingentamento e la riforma agricola 2011.

La produzione industriale è rimasta stabile ma quella di formaggio, che rappresenta la metà del reddito lattiero, è aumentata del 2.8% nei primi sette mesi dell’anno, ha indicato lunedì Samuel Lüthi, direttore della Federazione dei produttori svizzeri di latte (PSL), in occasione dell’assemblea dei delegati dell’organizzazione.

Le esportazioni di formaggio sono cresciute del 3.2%, contro un calo delle importazioni del 1.7%. Gli stock sono così equilibrati.

Mantenere i prezzi

Quale illustrazione della tendenza, Lüthi ha quindi citato l’esempio dell’Emmental, in passato spesso considerato il problema del settore a causa di una cronica sovrapproduzione: ora, per la prima volta, le previsioni di vendita sono superiori alla produzione.

I prezzi dovrebbero quindi aumentare, anche se la priorità rimane il risanamento dei margini. Le strutture commerciali attuali continuano ad essere poco adatte, ha aggiunto.

A livello più generale, “l’obiettivo è di riuscire a stabilizzare il prezzo del latte durante i prossimi 15 mesi. È nostro dovere resistere costantemente alla pressione esercitata dalla minor protezione doganale, dal commercio e dai trasformatori”, ha sottolineato Samuel Lüthi.

Contingentamento

Per raggiungere i propri scopi, gli agricoltori dovranno controllare la produzione.

Secondo il loro presidente, in un mercato liberalizzato, saturo ed inelastico, soltanto una perfetta coordinazione permetterà loro di far fronte al disimpegno dello Stato.

Se si considera che tre quarti dei produttori approfitteranno della possibilità anticipata di abbandonare i contingenti a partire dalla primavera prossima, questa coordinazione non sarà facile.

Per Peter Gfeller, “il bilancio intermedio del processo è nell’insieme positivo”.

Lodando lo spirito d’iniziativa dei produttori, il presidente della PSL ha constatato tuttavia come il numero d’organizzazioni desiderose di essere esentate dal contingentamento “supera abbondantemente le nostre stime ideali”.

Un fatto che potrebbe moltiplicare i rischi d’atomizzazione delle forze e quelli di crollo del mercato.

La PSL giocherà un ruolo chiave nel cercare di riunire tutti le parti in una Commissione sul mercato del latte, organo ancora da creare.

Riforma complicata

Secondo la PSL, è poi inaccettabile che il Consiglio federale, nel suo progetto di riforma agricola 2011 attualmente in consultazione, chieda unicamente di migliorare ad ogni costo la competitività.

In collaborazione con l’Unione svizzera dei contadini, la PSL elaborerà delle proposte nel quadro della riforma.

Le due organizzazioni vogliono agire quale contrappeso al ruolo sempre più preponderante dell’Ufficio federale dell’agricoltura.

Il dossier si è fatto sempre più complesso, tanto che il parlamento è spesso superato dalla natura medesima delle questioni, ha criticato Lüthi.

Il direttore ha aggiunto che anche i rappresentanti dei contadini alle camere sono tutt’altro che unanimi sui problemi essenziali.

swissinfo e agenzie

Produzione di prodotti lattieri nel 2004: 59.8% latte, 19.2% yogurt, 11% formaggio, 5% panna, 2.5% burro.
Il formaggio è il prodotto dominante a livello di redditi: garantisce quasi il 50% degli introiti del settore.

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