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I contadini dovranno fare meglio… con meno

Iniziata negli anni '90, la ristrutturazione dell'agricoltura svizzera prosegue Keystone

Competitività e produttività. Queste le parole d'ordine della riforma della politica agricola presentata mercoledì dal governo.

Per i contadini, la strategia 2008-2011 significa però soprattutto una contrazione del 20% del loro reddito.

Per la politica agricola 2008-2011 (PA 2011), il Consiglio federale calcola una spesa di 13,458 miliardi di franchi, ossia 638 milioni in meno rispetto al quadriennio in corso.

Il progetto – posto in consultazione fino a metà dicembre – prevede tagli nei fondi per il sostegno del mercato agricolo, in parte compensati dall’aumento dei pagamenti diretti.

Migliorare la competitività

L’elemento centrale della PA 2011 è costituito dalla soppressione dei contributi all’esportazione e da una massiccia riduzione dei fondi per il sostegno del mercato.

Il governo, che giudica la riforma «socialmente sopportabile», conta comunque di accordare 80 milioni supplementari ai contadini per migliorare i sussidi per i figli.

Con la nuova strategia, il Consiglio federale intende in particolare migliorare la competitività del settore primario in vista delle esigenze dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), ha detto mercoledì il consigliere federale Joseph Deiss.

Lo scopo è pure di ridurre le differenze di prezzo alla produzione tra la Svizzera e i paesi vicini. «I prodotti dell’Unione europea costano, mediamente, il 20% in meno», ha indicato Deiss.

Con la PA 2011, i prezzi alla produzione dovrebbero così diminuire del 15%. Il governo spera che di questa evoluzione ne approfittino anche i consumatori, e non solo l’industria di trasformazione e i distributori.

Diminuzione dei contributi

Tra 2007 e 2009, gli aiuti accordati al settore lattiero sono inoltre destinati a scomparire quasi totalmente, in particolare quelli per contenere il prezzo di burro e latte in polvere. Un’eccezione è costituita dal supplemento per il latte trasformato in formaggio, che sarà mantenuto, anche se fortemente ridotto.

Il sostegno del mercato sarà nettamente ridotto anche per i cereali da foraggio, la carne e le uova.

Diminuzione in vista anche per il contributo generale in funzione della superficie (da 1200 a 1100 franchi all’ettaro a partire dal 2008). I pagamenti diretti continueranno comunque ad essere versati in funzione delle superfici e degli animali.

Il Consiglio federale intende inoltre incoraggiare i contadini ad esercitare attività accessorie, in particolare nel turismo.

Il reddito dei contadini a rischio

La PA 2011 presentata mercoledì ha sollevato la forte opposizione dell’Unione svizzera dei contadini (USC): se fosse applicata, porterebbe ad una contrazione del 20% del reddito degli agricoltori, persone che già oggi guadagnano il 40% in meno rispetto ad altri rami economici, si legge in un comunicato dell’USC.

Invece di ridurre il credito quadro, si dovrebbero aumentarlo tenendo conto del rincaro, in modo da poter far fronte alle perdite che seguiranno alla liberalizzazioni volute dall’OMC.

Inoltre la riforma non dà ai contadini gli strumenti per rafforzare la loro competitività, uno degli obiettivi del governo. L’USC si chiede così come si possa pretendere dall’agricoltura di essere maggiormente competitiva, per poi chiuderle la porta in faccia quando vi sono potenzialità.

swissinfo e agenzie

Presentata lo scorso mese di febbraio, la riforma della politica agricola (PA 2011) è stata posta in consultazione fino al 16 dicembre.

Il progetto del governo elvetico si inserisce nella ristrutturazione iniziata negli anni ’90.

La PA 2011, che si pone l’obiettivo di aumentare la competitività e la produttività dell’agricoltura svizzera, avrà secondo i contadini una ripercussione sui redditi del settore primario.

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