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Il paese più competitivo del pianeta

La Svizzera brilla particolarmente in ambito d'innovazioni tecnologiche Keystone

Per la prima volta, la Svizzera guida la classifica della competitività internazionale realizzata dal Forum economico mondiale (WEF) e comprendente 125 Stati.

Quarta lo scorso anno, la Confederazione è premiata grazie alla sua capacità innovativa e alla qualità delle sue infrastrutture.

La Svizzera conquista questa posizione «notevole» piazzandosi davanti a Finlandia, Svezia, Danimarca e Singapore. Gli Stati Uniti, primi nel 2005, scivolano al sesto posto.

“La Svizzera dispone di infrastrutture molto sviluppate in ambito di ricerca scientifica”, sottolinea Augusto Lopez-Claros, capo economista del WEF. I centri di ricerca e l’industria lavorano a stretto contatto. Le aziende “investono senza parsimonia” nelle attività di ricerca e sviluppo, ciò che ha fortemente stimolato l’innovazione tecnologica.

Gli elementi dell’indice

La valutazione della competitività elvetica beneficia pure del nuovo indice, il Global Competitiveness Index (GCI), utilizzato dallo scorso anno. Mentre nel 2005 la Svizzera figurava al quarto posto (all’ottavo secondo il vecchio indicatore), nel 2006 è balzata al primo posto. “La differenza con la Finlandia è tuttavia inferiore all’1%”, spiega Lopez-Claros.

Oltre alla sua capacità d’innovazione tecnologica, la Svizzera è ottimamente piazzata per quel che concerne la qualità delle infrastrutture (1. posto) e delle istituzioni (5.). Il grado di sofisticazione delle attività finanziarie e il clima del mondo degli affari le attribuiscono pure un ruolo di primo piano (3.).

Restano invece necessari degli importanti sforzi per ridurre i costi della politica agricola, ambito nel quale si piazza al 111. rango. Gli altri freni rilevati dagli economisti del WEF sono il peso della burocrazia, l’eccesso di regolamenti e delle aliquote fiscali elevate.

125 paesi alla lente

La Svizzera figura dunque quale allievo modello tra i 125 Stati considerati dallo studio. La classifica è stilata in base ai dati accessibili al pubblico e, per i due terzi, ai risultati di un sondaggio d’opinione realizzato quest’anno presso 11’000 imprenditori.

Per quanto riguarda Finlandia, Svezia e Danimarca, la loro posizione riflette il dinamismo e la solidità della loro economia. I paesi nordici sono caratterizzati ad esempio da bilanci in eccedenza e da un indebitamento pubblico inferiore alla media degli altri paesi europei.

Altro asso nella manica dei paesi scandinavi, le loro politiche fiscali “prudenti” che liberano mezzi importanti per l’educazione, le infrastrutture e lo sviluppo dei servizi sociali. In ambito d’insegnamento superiore, i paesi nordici guidano con ampio margine le classifiche, osserva il WEF.

Stati Uniti in calo

La retrocessione degli Stati Uniti, tuttora molto competitivi a livello di condizioni quadro, di performance dei mercati e d’innovazione tecnologica, è dovuta ai crescenti squilibri macroeconomici. Ad esempio l’indebitamento pubblico, in crescita costante, ed il livello record del deficit commerciale. La corruzione dei partiti politici ha poi intaccato l’immagine delle istituzioni.

Nell’Unione europea (UE), Germania (8.) e Gran Bretagna (10.) sono in leggera discesa. La situazione peggiora anche per Francia (18.) e Italia (42.), mentre l’ultima posizione tra gli Stati dell’UE è occupata dalla Polonia.

In Asia, Singapore mantiene la quinta posizione, davanti al Giappone (7.), a Hong Kong (11.) e Taiwan (13.). Commentando il risultato di Singapore, il WEF rileva in particolare la qualità delle sue infrastrutture, il buon grado di formazione della manodopera, il sapere tecnologico ed un’elevata capacità innovativa.

Per quel che riguarda i paesi emergenti, la Cina (54.) perde sei posizioni a causa del calo di fiducia nei confronti delle sue istituzioni e del sistema bancario. La Russia (62.) scende invece di nove ranghi, in quanto il settore privato continua ad avere seri dubbi sull’indipendenza del potere giudiziario. L’India si piazza al 43. posto.

swissinfo e agenzie

Il World Economic Forum ha rivisto l’indice di valutazione dei paesi alla base della sua classifica sulla competitività.

La nuova formula dovrebbe meglio prendere in considerazione i fattori che determinano la crescita economica dei diversi Stati.

Complessivamente, il Global Competitiveness Index è composto da 90 criteri, contro i 35 utilizzati finora.

Oltre ai classici dati finanziari ed economici, le variabili utilizzate riguardano il tasso di povertà, l’indipendenza della giustizia, l’etica delle imprese, l’educazione e la salute.

La classifica della competitività:

1. Svizzera (4)
2. Finlandia (2)
3. Svezia (7)
4. Danimarca (3)
5. Singapore(5)
6. Stati Uniti (1)
7. Giappone (10)
8. Germania (6)

17. Austria (15)
18. Francia (12)

42. Italia (38)

123. Ciad
124. Burundi
125. Angola

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