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Il parlamento premia l’industria farmaceutica

Tra i prodotti più cari in Svizzera rispetto agli altri paesi europei vi sono in particolare i medicinali Keystone

La Camera del popolo ha respinto la proposta di autorizzare le importazioni parallele per i prodotti protetti da un brevetto. Questo progetto avrebbe permesso, secondo la sinistra e le associazioni dei consumatori, di far abbassare i prezzi dei beni di consumo, particolarmente alti in Svizzera.

Seppure di stretta misura, la maggioranza borghese del Consiglio nazionale si è opposta ad una modifica della legge federale sui brevetti, che mirava a favorire una maggiore concorrenza sul mercato interno. Le importazioni parallele consentirebbero infatti di introdurre beni di consumo a prezzi inferiori a quelli dettati da molte grandi aziende internazionali attive in Svizzera.

Secondo l’Ufficio federale della sorveglianza dei prezzi, i prodotti venduti sul territorio elvetico costano circa il 20% in più rispetto alla media dei mercati dell’Unione europea. Questo divario è dovuto in parte al fatto che molte multinazionali impongono prezzi più alti ai consumatori svizzeri, tenendo conto di un tenore di vita più elevato rispetto alla maggior parte dei paesi europei. Differenze di prezzi fino al 50% si riscontrano in particolare per medicinali, computer, giochi elettronici, elettrodomestici, automobili e orologi.

Dal 1999, in seguito ad una decisione del Tribunale federale, sono inoltre vietate le cosiddette importazioni parallele: ogni azienda ha in pratica il diritto di impedire che i propri prodotti vengano importati in Svizzera da paesi in cui costano meno e commercializzati ad un prezzo più basso rispetto a quello imposto sul mercato elvetico dal produttore stesso. Questa regola, chiamata “principio dell’esaurimento nazionale”, concerne i beni protetti da un brevetto.

Intenso scontro in parlamento

L’utilità dei brevetti, che permettono di proteggere per 20 anni un’invenzione da copie e contraffazioni, non viene contestata da nessuno. Le associazioni dei consumatori e la sinistra si battono invece da anni per un’autorizzazione delle importazioni parallele, allo scopo di rompere il monopolio sui prezzi in vigore finora.

Questa proposta, contro la quale si è già schierato il governo, ha sollevato giovedì un acceso confronto alla Camera del popolo nell’ambito del dibattito sulla revisione della legge federale sui brevetti. Mentre i rappresentanti del Partito socialista, dei Verdi e di una parte del Partito popolare democratico si sono espressi in favore delle importazioni parallele, i membri del Partito liberale radicale e dell’Unione democratica di centro hanno difeso in blocco il regime attuale dell’esaurimento nazionale.

“Ci troviamo di fronte ad una scelta tra la difesa del potere di acquisto delle economie domestiche e la difesa di posizioni monopolistiche. Proprio in un periodo in cui l’inflazione ha ripreso a galoppare e il potere di acquisto dei consumatori è minacciato, bisogna cambiare sistema e abbassare la barriera dell’esaurimento nazionale”, ha dichiarato il deputato socialista del canton Ginevra Carlo Sommaruga.

“A trarre vantaggio dal divieto delle importazioni parallele sono soprattutto grandi aziende straniere, che approfittano dell’alto livello dei prezzi praticato in Svizzera. A farne le spese sono invece i consumatori svizzeri, che devono sborsare molto di più dei consumatori europei per comperare lo stesso prodotto”, gli ha fatto eco il rappresentante bernese del Partito ecologista Alec von Graffenried.

Materia grigia essenziale

Criticando gli effetti negativi della regola dell’esaurimento nazionale, la sinistra si è battuta per introdurre in Svizzera il regime dell’esaurimento internazionale, che consentirebbe importazioni parallele da qualsiasi parte del mondo, o perlomeno il regime dell’esaurimento regionale, che aprirebbe le frontiere alle importazioni parallele dai paesi dell’Unione europea.

Paradossalmente, mentre la sinistra ha invocato tra l’altro i principi della libera concorrenza per sostenere queste proposte, la destra si è schierata durante questo dibattito anche in difesa dei posti di lavoro e dei salari. “Non dobbiamo dimenticare che in Svizzera non vi sono solo consumatori e che ogni consumatore è anche un lavoratore. Un indebolimento della protezione dei brevetti rischia di avere gravi conseguenze per il mercato del lavoro nazionale e per il nostro benessere”, ha dichiarato Peter Spuhler, deputato turgoviese dell’Unione democratica di centro.

“La regola dell’esaurimento internazionale viene applicata soltanto da paesi che non hanno nulla da proteggere. Per la Svizzera la materia grigia e le invenzioni sono invece essenziali. Dobbiamo quindi salvaguardare il principio dell’esaurimento nazionale che ci permette di meglio difendere aziende innovative, come Nespresso o Gore Tex”, ha ribadito Charles Favre, consigliere nazionale vodese del Partito liberale radicale.

Un’occasione persa

Intervenendo nel dibattito, la ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf ha sottolineato che l’alto prezzo dei beni di consumo in Svizzera non è dovuto tanto al divieto delle importazioni parallele, ma a diversi altri fattori – come i dazi, gli ostacoli tecnici al commercio o il costo del lavoro – che vanno alleviati con misure adeguate. A suo avviso, gli svizzeri sono inoltre disposti a spendere di più, rispetto ai cittadini di altri paesi, pur di acquisire prodotti fabbricati nel rispetto dell’ambiente e di condizioni di lavoro sociali.

La Camera del popolo ha per finire respinto, con 93 voti contro 88 e 14 astensioni, l’autorizzazione delle importazioni parallele sostenuta dalla sinistra. Soddisfatta quindi l’industria farmaceutica svizzera, che ha seguito con particolare interesse questo dibattito, e delusione invece da parte delle associazioni dei consumatori. “Con questo voto abbiamo perso un’ottima occasione per porre fine all’alto livello dei prezzi in Svizzera”, ha dichiarato a swissinfo Sara Stalder della Fondazione per la protezione dei consumatori.

swissinfo, Armando Mombelli

Un brevetto è un certificato rilasciato da uno Stato o da un’organizzazione internazionale per proteggere un’invenzione tecnica da copie e contraffazioni. Sono brevettabili dei prodotti ritenuti nuovi, inventivi e utilizzabili industrialmente.

Il detentore di un brevetto ha un diritto esclusivo di utilizzare la sua invenzione a fini commerciali per una durata massima di 20 anni.

Il titolare è libero di trasferire questo diritto a terzi, vendendo il brevetto o tramite contratti di licenza.

La protezione conferita da un brevetto vale unicamente nei paesi in cui la sua invenzione è stata registrata.

Le importazioni parallele sono una forma di commercio internazionale in cui l’importatore sfrutta il divario dei prezzi con l’estero per importare un prodotto e rivenderlo sul mercato domestico, eludendo i canali di distribuzione del produttore.

L’importatore in parallelo si pone quindi in concorrenza con il produttore e i suoi concessionari. In Svizzera, le importazioni parallele di prodotti protetti da un brevetto sono vietate dal 1999 in seguito ad una decisione del Tribunale federale.

Nell’ambito della revisione della legge federale sui brevetti, nel 2007 il parlamento ha accettato di introdurre un’eccezione, autorizzando le importazioni di prodotti brevettati destinati al settore agricolo.

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