The Swiss voice in the world since 1935

Importazioni parallele: Swissmem cambia opinione

Johann Schneider-Ammann, presidente di Swissmem Keystone

L'associazione mantello dell'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica modifica il proprio orientamento e sostiene ora il divieto delle importazioni dall'estero di beni protetti da brevetto.

Swissmem si allinea così sulle posizioni dell’industria farmaceutica elvetica, anch’essa contraria.

Durante la presentazione dell’andamento semestrale degli affari, Swissmem – l’associazione mantello dell’industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica – si è espressa mercoledì a Berna a favore del divieto delle importazioni parallele, contrariamente all’orientamento manifestato in un primo tempo.

«Swissmem è favorevole a integrare il principio dell’esaurimento nazionale nella legge sui brevetti, in modo da escludere in maniera legale le importazioni parallele», ha dichiarato durante la conferenza stampa il presidente dell’associazione Johann Schneider-Ammann.

Valutazione diversa

L’associazione aveva infatti dapprima preso posizione per l’«esaurimento internazionale»: per «esaurimento» del diritto di un brevetto s’intende che il diritto di esclusiva viene meno quando il prodotto è stato posto in commercio dal titolare.

Secondo il sistema vigente, tale diritto si «esaurisce» però soltanto a livello nazionale, ossia nel territorio dello Stato: ciò impedisce dunque le importazioni parallele. L’esaurimento internazionale, invece, implica l’ammissione delle importazioni parallele a livello mondiale.

Secondo Schneider-Ammann, le importazioni parallele rischiano di causare un indebolimento della protezione dei brevetti in Svizzera. Nei paesi in via di sviluppo, ad esempio, poter adattare i propri brevetti alle situazioni e al potere d’acquisto locali senza dover temere reimportazioni è vantaggioso per le aziende votate alle esportazioni.

«Per noi – ha commentato – la protezione dei brevetti è più importante rispetto ai vantaggi, vale a dire costi minori, derivanti dalle importazioni parallele». L’industria farmaceutica, dal canto suo, aveva sempre ribadito la propria contrarietà alla legalizzazione delle importazioni parallele in Svizzera.

Fonte di tensioni

La scelta operata in un primo tempo da Swissmem aveva causato frizioni con economiesuisse, associazione mantello dell’economia elvetica. Swissmem aveva in particolare rimproverato a economiesuisse un’eccessiva accondiscendenza nei confronti dell’industria farmaceutica e del settore finanziario, affermando di sentirsi quindi poco rappresentata da tale organismo.

La minaccia di un’eventuale partenza di Swissmem da economiesuisse è poi rientrata quando Gerold Bührer, presidente degli industriali, aveva più volte sottolineato di voler rafforzare i legami tra l’associazione e i suoi membri.

Periodo positivo

Per quanto concerne i risultati, si conferma il periodo positivo dell’industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica svizzera. Swissmem ha infatti comunicato mercoledì che al termine del primo semestre le esportazioni ammontavano a 38,264 miliardi di franchi, in ascesa del 13,6% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso.

La parte del leone – more solito – spetta all’Europa, con 25,738 miliardi di franchi (22,399 mia. nel 2006), ha precisato Swissmem. I mercati trainanti sono stati quello germanico (+16,1%), francese (+16,3%) e italiano (+18,7%).

Ancora più accentuata la crescita nei mercati dell’est europeo. Le esportazioni verso la Russia sono salite del 60%, verso la Polonia del 31% e verso la Repubblica Ceca del 23%. In calo invece nel primo semestre le esportazioni destinate a Gran Bretagna (-5,1%) e Olanda (-3,2%).

Swissmem ha inoltre registrato un incremento delle esportazioni verso i mercati asiatici (+8% a 5,481 miliardi). Il mercato americano ha dal canto suo contribuito alle esportazioni per 3,441 miliardi (+2,8%).

swissinfo e agenzie

L’industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica riveste un ruolo chiave nell’economia nazionale svizzera: con circa 320’000 occupati, rappresenta il più grande datore di lavoro in campo industriale.

Le esportazioni ammontano a 70 miliardi di franchi, pari a quasi il 40% del flusso di merci in uscita dalla Svizzera.

Esaurimento nazionale
Quando un prodotto protetto da diritti immateriali è messo in circolazione nel paese, il titolare del diritto di protezione non può più impedire che esso venga commercializzato all’interno del paese. Se tale prodotto è messo in circolazione all’estero, i diritti nel territorio nazionale non sono toccati. L’importazione del prodotto dall’estero necessita pertanto del consenso del titolare del diritto di protezione, il quale può vietarla. Importazioni parallele dall’estero verso il territorio nazionale non sono dunque possibili senza il consenso del titolare del diritto di protezione.

Esaurimento internazionale
Il diritto di protezione si estingue all’interno del paese indipendentemente dal fatto che la prima messa in circolazione da parte del titolare del diritto di protezione avvenga sul territorio nazionale o all’estero. Pertanto, se il titolare del diritto di protezione mette in circolazione all’estero un prodotto protetto da diritti immateriali, egli non può più impedire che detto prodotto venga importato e commercializzato sul territorio nazionale.

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR