Prospettive svizzere in 10 lingue

Il Patto mondiale nel mirino delle ONG

Numerose ONG hanno criticato a Ginevra il Patto mondiale Keystone

Alla vigilia del vertice sul Patto mondiale che si terrà a Ginevra, numerose organizzazioni non governative (ONG) hanno duramente criticato l'iniziativa dell'ONU.

La consigliera federale Calmy-Rey ritiene tuttavia che l’iniziativa, lanciata nel 1999 dall’ex segretario dell’ONU Annan per promuovere i diritti umani nell’economia, sia una buona idea.

La presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey, che mercoledì sera ha inaugurato il vertice del “Global Compact” alla presenza del segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon, ha dunque sottolineato i pregi di questa alleanza.

“L’idea è che le imprese hanno un ruolo insostituibile nella realizzazione dei grandi obiettivi dell’ONU. Da un lato il Global Compact – ha sottolineato Calmy-Rey – ha aiutato il mondo degli affari ad assumere la propria cittadinanza d’impresa, dall’altro l’ONU e i suoi membri si sono ispirati dalle pratiche affinate dal settore privato”.

Polvere negli occhi

Il Patto mondiale – che riunisce oltre 4000 imprese di un centinaio di Paesi, tra cui varie decine di gruppi svizzeri – è stato però aspramente criticato da numerose ONG proprio alla vigilia del vertice, che concluderà i propri lavori venerdì.

La Dichiarazione di Berna (DB) ritiene che l’ONU debba riconsiderare questa iniziativa, per quello che è: polvere negli occhi. “Occorre sottoporre le multinazionali ad impegni vincolanti – ha detto Olivier Classen (DB) – . I proclami di buona volontà non sono sufficienti”.

Stesso suono di campana da parte di Daniel Mittler di Greenpeace, secondo cui non spetta all’ONU l’iniziativa di invitare dei dirigenti aziendali a Ginevra. Non è tenera nei suoi giudizi neppure Amnesty International (AI). Il Patto mondiale, secondo l’organizzazione umanitaria, è viziato da un peccato originale: non prevede nessuna sanzione per coloro che non lo rispettano. E questa lacuna si traduce in una grande debolezza.

Una tigre di carta pesta

Olivier Classen ha ricordato che dalla nascita del Patto mondiale nel 1999 a Davos, la sua organizzazione lo ha sempre qualificato come “una tigre di carta pesta, più simile alla classica foglia di fico, che ad un impegno serio.”

“Le idee sdoganate dal Patto mondiale – ha aggiunto il rappresentante della DB – nuocciono all’immagine delle Nazioni Unite, come pure allo sviluppo di forme efficaci nel campo della responsabilità sociale delle imprese”.

Le numerose violazioni, peraltro rimaste impunite, dei dieci principi che costituiscono l’ossatura del Patto mondiale, mostrano – secondo Olivier Classen – il fossato esistente tra la retorica e la realtà, tra le parole e i fatti.

Un punto di vista condiviso dalla rappresentante di Amensty Audrey Gaughran. Secondo lei senza un meccanismo che impegna direttamente la responsabilità delle aziende, il potenziale del Patto mondiale dell’ONU per migliorare i diritti dell’essere umano resterà limitato.

Norme vincolanti

Aftab Alam Khan, portavoce di ActionAid, ha criticato la presenza di alcune aziende all’interno del Patto, come il gigante minerario britannico Anglo American, il cui dirigente Mark Moddy Stuart ha confermato la sua presenza a Ginevra.

Attraverso la sua filiale africana “AngloGold Ashanti”, denuncia ActionAid, l’azienda sfrutta le mine d’oro del Ghana con gravi ripercussioni sulle popolazioni locali e la situazione perdura da diversi anni.

Per quanto riguarda la politica e la tutela dell’ambiente, Greenpeace ha criticato il lancio di una piattaforma per lottare contro i cambiamenti climatici che sarà presentata nel corso del vertice ginevrino. “Il segretario generale dell’ONU – ha detto Daniel Mittler – deve distanziarsi da questa pennellata di verde e continuare a concentrarsi sull’obiettivo di fissare norme vincolanti”.

L’invito delle ONG all’attuale segretario generale dell’ONU è pertanto quello di “ripensare totalmente gli accordi con il mondo economico presi dal suo predecessore”.

swissinfo e agenzie

Il Patto Mondiale è un’iniziativa lanciata il 31 gennaio 1999 a Davos dall’ex segretario generale dell’ONU Kofi Annan. La fase operativa è stata lanciata a Palazzo di Vetro a New York il 26 luglio 2000.

Esso incoraggia le imprese di tutto il mondo a creare un quadro sociale e ambientale atto a promuovere un’economia mondiale sana garantendo a ognuno l’opportunità di condividerne i benefici.

Il Patto Mondiale contiene dieci principi che le imprese sono invitate ad applicare volontariamente nei settori dei diritti della persona, del diritto dei lavoratori, dell’ambiente e della lotta contro la corruzione, principio introdotto nel 2004.

Ha ormai più di 3 mila 800 aderenti, di cui 2 mila 900 aziende, in provenienza da un centinaio di paesi. Vi fanno parte anche numerose aziende svizzere.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR