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Il presidente angolano critica la giustizia di Ginevra

Dos Santos accusa le autorità svizzere di aver passato informazioni sull'inchiesta in corso alla stampa Keystone Archive

José Eduardo dos Santos ha inviato una lettera al presidente svizzero Kaspar Villiger in cui accusa i magistrati di arroganza e di abuso di potere.

Rivelazioni della stampa

Le accuse contenute nella lettera riguardano l’inchiesta per riciclaggio di denaro sporco in cui è implicato l’uomo d’affari francese Pierre Falcone, vicino al governo angolano.

Nella lettera, la cui esistenza è stata rivelata dal quotidiano «Le Temps», dos Santos esprime a Villiger «la sua indignazione verso certi giudici svizzeri che vedono di cattivo occhio le buone relazioni d’amicizia e cooperazione che esistono fra i due stati e popoli».

La settimana scorsa il quotidiano francese «Le Monde» aveva rivelato che il giudice ginevrino Daniel Devaud ha incriminato Pierre Falcone per riciclaggio di denaro e corruzione in merito a presunte appropriazioni indebite ai danni dell’Angola e della Russia.

Secondo il quotidiano, il giudice Devaud sospetta l’uomo d’affari di aver sottratto gran parte dei rimborsi del debito pagati dall’Angola alla Russia tra il 1996 e il 2000. Oltre 600 milioni di dollari sarebbero stati stornati.

Il faccendiere avrebbe costruito «una struttura basandosi su società di comodo, in particolare la Abalone Investment Limited, destinata a spillare soldi alla Repubblica angolana, e quindi alla Federazione Russa».

Secondo l’atto d’accusa notificato a Falcone, vi sarebbe stato un «versamento di commissioni illecite» al presidente angolano José Eduardo dos Santos, al ministro dell’Industria Joaquim David, e al segretario del Consiglio dei ministri José Leilao Da Costa. Falcone respinge ogni accusa.

Politica e magistratura

Nella lettera a Villiger, il presidente angolano precisa che la questione dell’indebitamento dell’Angola verso la Russia non è mai stata inclusa «nell’agenda di lavoro bilaterale fra Angola e Svizzera».

Gli atti del giudice Daniel Devaud costituiscono quindi «una netta manifestazione d’arroganza e di abuso nell’esercizio del potere, come pure una violazione dei principi di diritto internazionale».

A rischio i rapporti diplomatici

Il presidente si aspetta spiegazioni e in caso contrario sarà obbligato a chiudere l’ambasciata angolana in Svizzera, precisa la missiva. Dos Santos ha già richiamato l’ambasciatore per consultazioni.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato di aver ricevuto la lettera e di aver risposto oralmente ad un’incaricata d’affari dell’ambasciata angolana a Berna. Muriel Berset Kohen, portavoce del DFAE, ha aggiunto che le relazioni fra i due paesi non sono in crisi.

«Il richiamo dell’ambasciatore per consultazioni non può essere paragonato ad un richiamo vero e proprio», ha aggiunto. Secondo la portavoce, sono necessarie spiegazioni da entrambe le parti. La Svizzera è pronta ad accogliere inviati angolani per spiegare loro il funzionamento del nostro ordinamento giudico.

Berna non intende però interferire nell’inchiesta avviata dalla giustizia ginevrina. In Svizzera vige la netta separazione dei poteri, ha aggiunto Muriel Berset. Il giudice Devaud, contattato dall’ats, non ha voluto esprimersi sulla vicenda.



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