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Il turismo soffre di un deficit di emozioni

Tra i partecipanti al dibattito sul turismo al Congresso degli svizzeri all'estero vi era pure la star della cucina Anton Mosimann (destra) swissinfo.ch

Maggiore gentilezza e più emozioni sono necessarie affinché il settore turistico elvetico possa continuare a figurare tra i primi della classe.

Qualità ed autenticità sono inoltre due caratteristiche fondamentali, è la conclusione emersa dai dibattiti del Congresso degli svizzeri dell’estero.

Il settore turistico elvetico non può essere definito malato, ma certamente soffre di un forte raffreddore: pernottamenti in calo, concorrenza sempre più marcata…

Una constatazione che è emersa più volte nel corso del Congresso degli svizzeri dell’estero, che al tema ha dedicato la sua riunione di venerdì.

“Abbiamo perso il nostro entusiasmo”

“Il settore turistico deve cambiare il suo atteggiamento, focalizzarsi sulla qualità”, ha dichiarato a swissinfo l’ex consigliere federale Adolf Ogi.

“Abbiamo il più bel paese del mondo racchiuso in un fazzoletto, ma abbiamo lasciato l’emozione in cantina, abbiamo perso il nostro entusiasmo e non ci siamo curati della concorrenza”, ha sottolineato Ogi, intervenuto al Congresso degli svizzeri dell’estero, non per parlare di turismo ma in qualità di consigliere speciale del segretario generale dell’ONU per lo sport al servizio dello sviluppo.

“Il nostro paese è fatto per il turismo (…) ma oggi questo settore è confrontato a dei profondi cambiamenti”, ha dal canto suo affermato il consigliere federale Hans-Rudolph Merz davanti alle circa 400 persone riunite al Palazzo dei Congressi di Interlaken.

Necessario dare prova di creatività

“Turismo e competizione internazionale: la Svizzera gioca ancora in Coppa Campioni?” “Sì e no – ha risposto il ministro delle finanze alla domanda del tema della giornata – la Svizzera ha tutti i requisiti per qualificarsi, poiché le prestazioni sono ancora di ottimo livello.

“Tuttavia”, ha dichiarato a swissinfo, “conosciamo dei problemi e sappiamo che dovremo lavorare e dar prova di creatività per superarli”.

Merz ha citato in particolare i prezzi elevati e le strutture superate. In qualità di ministro delle finanze, Merz ha insistito sulla necessità di modificare il sistema di Tassa sul valore aggiunto (TVA) differenziata in vigore nel settore turistico.

“Per una colazione il tasso è del 3,6%, per un pasto al ristorante del 7,6%, per un giornale del 2,4% e per un pernottamento del 3,6%. Gli albergatori sudano sangue per stilare le loro fatture indirizzate all’ispettore delle finanze. Il Governo svizzero vuole cambiare questo sistema ed introdurre un tasso unico, compreso tra il 5 e il 6%”. Gli albergatori pagherebbero un po’ di più, ma risparmierebbero sulle spese amministrative.

Un problema di prezzi, di strutture e di qualità

Secondo gli esperti, per essere redditizio un albergo deve avere almeno 40-50 camere. In Svizzera, però, “le imprese sono ancora troppo piccole”, ha osservato il direttore di Svizzera Turismo Jürg Schmid parlando delle infrastrutture. La situazione però sta cambiando: “In 10 anni sono scomparsi 1’000 alberghi, ma il numero di letti non è diminuito. Bisogna continuare su questa strada, anche se è chiaro che ciò creerà qualche problema sociale”.

Per Jürg Schmid, “la sfida più importante ed urgente è il livello dei prezzi”. “A differenza di altre imprese – ha dichiarato a swissinfo – il settore turistico non può fare dell'”outsourcing” per fare abbassare i prezzi”.

A prezzi elevati, qualità elevata

A prezzi elevati è perciò necessario fornire un servizio di qualità elevata, hanno fatto notare diversi professionisti del settore, tra cui Anton Mosimann, il famoso chef elvetico proprietario di un ristorante a Londra.

A volte però questo sforzo di autenticità e di qualità si traduce in “un eccesso di rigidità, di abbattimento che si legge sui visi” degli addetti ai lavori, ha riassunto in conclusione il vicepresidente dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero Jacques-Simon Eggly, secondo il quale per fare l’operatore turistico è necessaria “della fierezza, della passione e della generosità”.

Una conclusione condivisa pienamente anche da Adolf Ogi: “Per accogliere i nostri ospiti ci vuole del cuore, dell’emozione. È questo che fa la differenza!”.

swissinfo, da Interlaken Daniele Mariani

Il turismo svizzero nel 2004 secondo le cifre di Svizzera Turismo:
46 miliardi di franchi di cifra d’affari diretta e indiretta
capacità alberghiera 258’000 letti
65 milioni di pernottamenti, cifra che piazza la Svizzera al 17° rango
10,1 milioni i visitatori stranieri
240’000 gli impieghi, uno svizzero su 12 lavora in questo settore

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