Prospettive svizzere in 10 lingue

Sì dalla Quinta Svizzera alla libera circolazione

Un netto sì dei delegati del Consiglio degli svizzeri dell'estero alla libera circolazione delle persone e al mantenimento di swissinfo swissinfo.ch

A netta maggioranza, il Consiglio degli Svizzeri dell'estero si è pronunciato a favore del tema in votazione il prossimo 25 settembre.

Il presidente della SSR ha dal canto suo tranquillizzato i delegati riuniti ad Interlaken: se il Parlamento garantirà il finanziamento federale, il futuro di swissinfo è assicurato.

Al termine di una vivace discussione, il verdetto è stato senza appello: con 69 voti contro 5 il Consiglio degli svizzeri all’estero (CSE) si è espresso giovedì a favore dell’estensione dell’accordo di libera circolazione ai 10 nuovi paesi membri dell’UE.

Riunito ad Interlaken, nel canton Berna, il “Parlamento della Quinta Svizzera” non ha dubbi: l’intesa non può che essere positiva per il paese, per la sua economia e per i suoi cittadini.

Una voce che conta

“La vostra voce conta in modo particolare, poiché questo accordo vi concerne direttamente”, ha dichiarato il responsabile dell’Ufficio dell’integrazione del Dipartimento federale degli esteri Urs Bucher, ricordando che sono 380’000 gli svizzeri che vivono nell’Unione Europea.

Un argomento sottolineato pure dal presidente dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero (OSE), Georg Stucky, secondo il quale spesso e volentieri “in Svizzera nel dibattito sulla libera circolazione le centinaia di migliaia di svizzeri che sono direttamente toccati da questo accordo sono ignorati”.

Per esporre le ragioni dei contrari è intervenuto il consigliere nazionale zurighese dell’Unione democratica di centro (destra nazional-conservatrice) Hans Kaufmann. Secondo il parlamentare, un simile accordo comporta diversi pericoli per la Svizzera. In primis una massiccia immigrazione dai paesi dell’est, con un conseguente aumento della disoccupazione tra i lavoratori svizzeri e costi crescenti per le assicurazioni sociali.

Un “no” dalle conseguenze imprevedibili

Se dalle urne dovesse uscire un “no”, Kaufmann non crede né che l’UE farà pressioni, né che farà valere la cosiddetta “clausola ghigliottina”, clausola che permette a Bruxelles di abrogare gli accordi fin qui firmati nel caso in cui la Svizzera dovesse cassarne uno.

“Politicamente è inimmaginabile che l’Unione Europea possa accettare che all’interno delle sue frontiere vengano create due categorie di cittadini”, ha risposto il consigliere nazionale liberale ginevrino e vicepresidente del CSE Jacques-Simon Eggly.

In caso di “no”, infatti, gli appartenenti ai 15 vecchi Stati dell’UE potranno continuare ad usufruire dell’accordo di libera circolazione, mentre quelli dei 10 nuovi Stati ne sarebbero esclusi.

“Avevamo sottostimato l’attaccamento a swissinfo”

Oltre alla libera circolazione, i membri del Consiglio degli Svizzeri dell’estero si sono pure soffermati a lungo sui progetti della Società svizzera di radio-televisione di smantellare il sito swissinfo, mantenendo solo un’offerta in inglese.

I delegati hanno in particolare accolto un progetto di risoluzione che chiede al Parlamento – nell’ambito della revisione della nuova legge sulla radio-tv – di mantenere l’offerta di swissinfo nelle lingue nazionali e nelle principali lingue mondiali e di assicurarne il finanziamento in maniera duratura.

Il presidente della SSR Jean-Bernard Münch ha cercato di rassicurare i presenti, affermando che se i parlamentari decideranno di reintrodurre una disposizione che obbliga la Confederazione a finanziare il 50% del budget di swissinfo, la SSR farà marcia indietro.

“Il Consiglio d’amministrazione della SSR – ha ammesso Münch – ha sottostimato l’attaccamento degli svizzeri dell’estero al portale swissinfo”.

Un attaccamento ribadito da diversi delegati: con swissinfo, ha dichiarato un rappresentante proveniente dall’Australia, scomparirebbe un “purosangue”.

swissinfo, da Interlaken Daniele Mariani

Alla fine del 2004, gli svizzeri espatriati erano 623’057.
Essi rappresentano circa il 10% della popolazione svizzera.
Il 62% di loro risiede in Europa (166’000 in Francia, 70’000 in Germania, 45’000 in Italia.
Oltre 95’000 cittadini sono iscritti sul registro elettorale.

Fondato nel 1916, il Consiglio degli Svizzeri dell’estero rappresenta una sorta di parlamento della Quinta svizzera che si incontra due volte l’anno.

Il Consiglio, formato da 170 delegati provenienti da tutto il mondo, si è ricostituito il 1° settembre per altri 4 anni.

Tra i suoi compiti figura quello di rappresentare gli interessi della Quinta svizzera nei fronti delle istituzioni politiche svizzere.

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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