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Il via agli Europei di atletica

André Bucher: la speranza rossocrociata Keystone Archive

Monaco di Baviera ospita da martedì i Campionati europei di atletica. 30 anni dopo la strage alle olimpiadi, la città è assediata dalla polizia.

Monaco di Baviera capitale europea dell’atletica. Saranno cinque giorni intensi (dal 6 all’11 di agosto), durante i quali si assegneranno i quarantasei titoli in palio per un totale di centonovantotto medaglie staffette comprese.

La Svizzera punta su André Bucher

A tenere alto l’onore svizzero ci penserà André Bucher negli 800 metri. Difficile rispondere perché – a differenza dell’anno scorso, quando gareggiò a getto continuo – quest’anno non vi sono grandi riscontri cronometrici.

In un primo tempo il lucernese, che è considerato un autentico “cavallo di razza”, aveva anche pensato di disertare gli Europei.

Il meeting di Montecarlo – all’inizio e i successivi allenamenti a St. Moritz gli hanno fatto cambiare idea.

André Bucher arriva ai Campionati europei senza grande pressione sulle spalle. L’oro mondiale conquistato dodici mesi fa ad Edmonton è soltanto un piacevole ricordo.

La primavera è servita al venticinquenne atleta lucernese per rimettersi in sesto dopo un brutto infortunio al ginocchio, e quindi Bucher parte in… seconda fila.

Da Edmonton a Monaco, via…St. Moritz

Prima dei grandi appuntamenti – come fece un anno fa in vista dei Mondiali – André Bucher rifinisce la preparazione in quota, a St. Moritz che diventa quindi il crocevia dei successi di Bucher.

A St. Moritz le condizioni sono ideali – racconta André Bucher – “ho avuto un periodo di recupero, di richiamo della forza con sedute in palestra, di incremento della velocità di base, con ripetute su brevi distanze in pista”.

Maestro di scuola con la passione per l’atletica

Ma chi è André Bucher? Ha un diploma da maestro di scuola elementare ed è iscritto all’università di Berna. Da ragazzo ha praticato diverse discipline: dalla ginnastica al calcio e all’hockey su ghiaccio.

Del resto arriva da una famiglia di sportivi: papà Anton era un discreto ciclista, mamma Agata invece, ai tempi della scuola, ha brillato nel cross e ora gestisce un negozio di biciclette.

André Bucher, il nuovo padrone mondiale degli 800, capello biondo-rossiccio, sguardo allampanato, ha le idee chiare: vuole ritornare ad essere il più forte nel doppio giro di pista.

Europeo blindato, più poliziotti che atleti

Reti metalliche, filo spinato e metal detector: l’Europeo si prepara in una strana ed allarmante atmosfera. Memoria di ciò che accadde 30 anni fa oppure il timore di ciò che potrebbe succedere?

“Semplice prassi utilizzata in occasione di grandi eventi” fanno sapere le autorità. Ma sono più di duemila i poliziotti chiamati in servizio, decine le automobili verdi e bianche con la scritta “Polizei” e alcuni mezzi blindati che pattugliano la zona dell’Olympia Stadium di Monaco.

C’è timore d’attentati soprattutto per la cerimonia di chiusura dei 18° Campionati europei di atletica, prevista per domenica prossima 11 agosto.

Primo caso di terrorismo internazionale

L’atletica che torna a Monaco rievoca ricordi tragici. Corre l’alba del 5 settembre 1972, in piena Olimpiade di Monaco, un commando di palestinesi irrompe nella palazzina del villaggio-atleti che ospita la delegazione israeliana.

E’ il primo, eclatante caso di terrorismo internazionale: gli uomini di Settembre nero chiedono la liberazione di 200 guerriglieri palestinesi in carcere a Tel Aviv.

L’Olimpiade rimane con il fiato sospeso per tutta la giornata: poi, nella notte, quando la situazione precipita, è costretta a contare i morti.

Quella tragica palazzina in Connolly Strasse

Undici fra gli israeliani più cinque fedayn abbattuti dalle teste di cuoio tedesche, più un poliziotto e un pilota di elicottero.

La palazzina numero 31 di Connolly Strasse, nel cuore di quello che nel ’72 era il Villaggio olimpico, oggi non ospita atleti ma tranquille famiglie tedesche.

Rimane, di quel passato incancellabile, una mappa scolorita ad un angolo di strada: la dislocazione delle delegazioni olimpiche palazzina per palazzina.

Filippo Frizzi

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