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In Brasile lo sviluppo passa dalle donne

Oggetti come questo permettono alle donne di Pindorama di avere delle preziose entrate accessorie swissinfo.ch

Le associazioni femminili svolgono un ruolo di primo piano in molte comunità brasiliane. Un ruolo riconosciuto dalle organizzazioni di aiuto allo sviluppo, come ad esempio l'Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere, che spesso sostengono queste associazioni.

È una domenica di fine gennaio e nella sede dell’ADESC, l’Associazione di sviluppo comunitario di Santa Maria do Parà, vi è un’atmosfera di festa. Sui tavoli è stata preparata un’abbondante e succulenta colazione. L’inaugurazione del nuovo centro di formazione e della ‘casa del miele’ va festeggiata a dovere.

Le infrastrutture serviranno a tutte le associazioni attive nella regione. La ‘casa del miele’, ad esempio, sarà sfruttata soprattutto dal ‘Movimento de Mulheres do Nordeste Paraense’ (MMNEPA, Movimento delle donne del nord-est del Parà).

Da 16 anni, questa associazione impiantata in 14 comuni dello Stato del Parà si impegna per l’emancipazione delle donne.

«Le nostre attività spaziano dall’apicoltura all’artigianato, dall’orticoltura alla commercializzazione dei prodotti, dalla lotta alle violenze al controllo delle politiche pubbliche», sottolinea la coordinatrice Francisca Lima.

Grazie a un effetto moltiplicatore, la MMNEPA riesce a raggiungere un migliaio di famiglie. «Organizziamo ad esempio dei seminari sui diritti delle donne ai quali prendono parte due rappresentanti di ogni comune. Le partecipanti trasmettono poi quello che hanno imparato ad altre donne nella loro comunità e così via», spiega Tira Teixeira.

Violenza, problema principale

La situazione delle donne in una società come quella brasiliana, caratterizzata da un forte ‘machismo’, è tutt’altro che facile. Molte donne sono confrontate quotidianamente con la violenza. Oltre ad un lavoro di sensibilizzazione, la MMNEPA ha collaborato alla creazione della prima «casa per le donne» dello Stato del Parà, inaugurata in dicembre. Oggi, a Capanema, le vittime di violenza domestica possono trovare rifugio nel centro «Maria do Parà».

Le discriminazioni, poi, sono all’ordine del giorno. «Ad esempio, lo statuto di operaio agricolo, che dà diritto ad una pensione, è riservato solo agli uomini. Una donna che svolge lo stesso lavoro, una volta giunta all’età della pensione, non avrà diritto a nulla», spiega Rita Teixeira.

Oltre che sulla loro forza, le donne dell’associazione possono contare anche sul sostegno dell’Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere (ACES), che finanzia la MMNEPA con una somma di 50’000 franchi annui.

Sostegno dell’Aiuto protestante svizzero

«Una delle nostre priorità sono i programmi di promozione delle donne», spiega Uli Ide, consulente dell’ACES in Brasile. «La MMNEPA ha acquisito una grande esperienza, poiché da 16 anni si impegna per la valorizzazione del ruolo delle donne, per la loro formazione, per sensibilizzare al problema della violenza, per l’uguaglianza uomo-donna…».

A Nova Timboteua incontriamo uno di questi gruppi di donne che hanno deciso di prendere il loro destino in mano.

La situazione è però difficile. Per anni l’associazione è stata retta da una suora, che si occupava praticamente di tutto e lasciava pochissimo spazio alle iniziative delle altre donne. Da quando la religiosa è deceduta, il gruppo fatica ad organizzarsi.

«Molte di noi hanno paura ad avviare nuove attività», spiega Margarida Barbosa. «Ad esempio abbiamo proposto di provare con l’apicoltura, ma sulle 60 donne che si erano inizalmente interessate solo una ha poi iniziato».

Entrate accessorie

Le cose funzionano molto meglio a Pindorama, località che fa parte del comune di Salinópolis. I leader dell’associazione non hanno tendenze egocentriche ed autoritarie e le decisioni sono prese in maniera molto più democratica.

Il dinamismo delle donne di Pindorama salta subito all’occhio. Una di loro ci presenta gli oggetti artigianali – bamboline, coppe ricavate dal guscio della noce di cocco, piccole tovaglie… – che saranno poi venduti sulla spiagga di Salinas, presa d’assalto ogni fine settimana da migliaia di cittadini di Belém.

Anche qui, le donne si sono lanciate nella produzione di miele e hanno un progetto per coltivare delle piante medicinali. L’attività principale resta comunque sempre l’agricoltura. Dietro alla sede dell’associazione, le donne ci mostrano con fierezza quella che chiamano la loro «banca delle sementi». In un piccolo orticello coltivano con cura degli alberelli. «Non vogliamo perdere le nostre piante», afferma una di loro.

Presa di coscienza

La comunità ha potuto anche acquistare una macchina per sbucciare il riso, un lavoro che prima veniva svolta a mano. Oggi questa macchina è utilizzata anche dagli altri villaggi, che pagano lasciando il 30% della produzione.

Oltre a fornire un’entrata accessoria, le attività dell’associazione hanno però soprattutto permesso a queste donne una presa di coscienza collettiva sull’importanza del loro ruolo.

Angela Conceiçao Lopes de Jesus ne è un perfetto esempio. Contadina e leader sindacale per trent’anni, Angela nel 2008 si è presentata alle elezioni municipali. Anche se non è stata eletta, è diventata segretaria nel dicastero dell’agricoltura del comune di Salinópolis. Un traguardo raggiunto anche grazie al lavoro effettuato nella MMNEPA: «In tutti questi anni – sottolinea – se sono riuscita ad acquisire fiducia lo devo soprattutto alle mie attività nell’associazione».

swissinfo, Daniele Mariani di ritorno da Belém

Il Brasile è una terra particolarmente fertile per i movimenti sociali. Probabilmente in nessun altro paese del mondo vi è una vita associativa così sviluppata.

Particolarmente impressionante è la concatenazione di questi movimenti. La parola d’ordine della maggior parte di queste associazioni è “articulaçao”, termine che tradotto letteralmente significa “articolazione”. Ogni associazione collabora strettamente con diverse altre, ciò che permette di dare maggiore incisività alle azioni.

Secondo il teologo della liberazione Frei Betto, questa è una delle grandi forze dei movimenti sociali brasiliani, poiché permette di far capire che la lotta di uno di essi è la lotta di tutti.

L’Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere (ACES o HEKS secondo l’abbreviazione tedesca) è l’organizzazione d’aiuto allo sviluppo della Federazione delle Chiese protestanti svizzere.

L’ACES è stato fondato nel 1946. Oltre a fornire aiuti d’urgenza in caso di necessità, questa fondazione è presente in 45 paesi con circa 290 progetti. In 22 paesi ha degli uffici di coordinamento, gestiti da personale locale.

L’associazione è attiva anche in Svizzera, dove si occupa di una quarantina di progetti.

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