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L’aria che uccide

Solo l'inquinamento provocato dal traffico motorizzato causa la morte di 1800 persone all'anno Keystone Archive

Ogni anno in Svizzera 3300 persone muoiono a causa dell'inquinamento atmosferico. L'allarmante dato emerge da uno studio decennale del Fondo nazionale per la ricerca scientifica.

«La Svizzera non sta seguendo la via dello sviluppo sostenibile». A lanciare l’allarme è il Programma prioritario (PP) sull’ambiente del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS). In futuro sarà soprattutto necessario coinvolgere gli interessati – Stato, industria, popolazione – e creare condizioni che facilitino l’apprendimento permanente e l’azione in campo ecologico.

Non si fa abbastanza sul piano ecologico

Il rapporto del PP, presentato in sintesi lunedì a Berna, auspica la promozione di nuovi processi d’apprendimento permanente per modificare valori e modelli di pensiero. I problemi maggiori di uno sviluppo sostenibile, infatti, si incontrano nella definizione degli obiettivi, più che nel raggiungerli. «Oggi viene applicato ciò che è possibile dal punto di vista economico e sociale e non quanto ecologicamente necessario», sostiene Rudolph Häberli, direttore del Programma Pioritario

La cooperazione deve coinvolgere politica, economia e società. Infatti, lo sviluppo sostenibile non può essere dettato dall’alto, ma va basato sul consenso dell’intera società. Cambiare mentalità è un processo difficile, tuttavia si sta cominciando, sostiene Hans R. Thierstein, presidente del gruppo di esperti del PP sull’ambiente. Ma ogni singolo cittadino deve ripensare le sue abitudini e i suoi valori, soprattutto per ciò che riguarda il consumo energetico. E anche la collaborazione interdisciplinare e quella internazionale vanno rafforzate.

Ridurre le emissioni di anidride carbonica

In tutto, gli esperti hanno presentato tredici raccomandazioni. Tra queste, un’applicazione sistematica della legge sul CO2 e lo sviluppo di agenzie dell’energia per promuovere accordi volontari con il settore privato per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Anche una riforma fiscale «ecologica» può facilitare l’apprendimento permanente e l’azione nel campo della protezione dell’ambiente.

Rahel Gessler, co-autrice della sintesi del rapporto PP, è dell’opinione che «la Svizzera non stia seguendo la via dello sviluppo sostenibile». Nel testo gli esperti rilevano, ad esempio, che l’inquinamento dell’aria provoca ogni anno 3’300 decessi prematuri. E l’inquinamento dovuto al traffico causa 1’800 vittime all’anno, tre volte di più dei morti in incidenti della circolazione.

Ambiente in pericolo

Secondo i ricercatori, ogni secondo 1 m quadrato di terreno viene edificato e un terzo dei suoli biologicamente attivi sono minacciati da erosione, densificazione e concentrazione di sostanze nocive. Inoltre, l’arco alpino è particolarmente colpito dal cambiamento climatico, che provoca catastrofi naturali sempre più frequenti.

Anche fauna e flora sono toccate, più che in altri paesi industrializzati: in Svizzera, il 95 per cento delle specie di anfibi, l’80 per cento dei rettili, il 45 per cento degli uccelli da cova e il 32 per cento delle piante selvatiche indigene sono estinti o in pericolo.

Il PP sull’ambiente è iniziato nel 1992. In dieci anni sono stati investiti 100 milioni di franchi in quasi 250 progetti di ricerca, in collaborazione con le università svizzere, coinvolgendo più di 1’300 studiosi. I risultati sono contenuti in oltre 3’000 pubblicazioni.

swissinfo e agenzie

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