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L’elettrosmog fa paura

Le radiazioni elettromagnetiche sono ritenute da molte persone causa di disturbi fisici Keystone

Secondo un’inchiesta realizzata su mandato dell’Ufficio federale dell’ambiente, più della metà degli svizzeri ne teme gli effetti.

Oltre il 5% degli intervistati imputa all’elettrosmog i propri malanni fisici, anche se la scienza non ha ancora dimostrato il rapporto di causalità.

Più della metà dei cittadini svizzeri (53%) teme gli effetti dell’elettrosmog sulla propria salute. È quanto risulta da un’indagine commissionata dall’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP).

L’inchiesta – condotta dall’Istituto di medicina sociale e preventiva dell’Università di Berna – rivela inoltre che circa il 5% delle 2048 persone interpellate è convinto di essere sensibile all’elettrosmog e di subire per tale ragione disturbi alla salute.

Questa percentuale, se rapportata alle dimensioni del paese, «pur non assumendo le dimensioni paventate dai critici della telefonia mobile» equivale pur sempre a 370’000 persone che si dichiarano elettrosensibili: una minoranza da tenere in debita considerazione, commenta l’UFAFP.

Rapporto causa-effetto da chiarire

In particolare, gli interpellati temono che la propria salute possa essere danneggiata da almeno una delle fonti elettromagnetiche note. Il motivo di preoccupazione più frequente sono gli impianti di base della telefonia mobile (36%), le linee d’alta tensione (30%), i telefoni cellulari (28%), le radiazioni di apparecchi elettrici (26%) e i telefoni fissi senza fili (18%).

Dal punto di vista scientifico, rimangono tuttavia incertezze sul rapporto causa-effetto tra elettrosmog e disturbi alla salute. A tal proposito, lo scorso marzo il Consiglio federale ha deciso di lanciare un apposito programma nazionale di ricerca della durata di quattro anni, per un costo complessivo di 5 milioni di franchi.

Da parte sua l’Università di Basilea ha condotto una ricerca nell’ambito di un progetto pilota per definire il fenomeno dell’elettrosensibilità e per stabilire come aiutare le persone colpite. Secondo il giudizio degli specialisti consultati, l’elettrosmog è ben lungi dal costituire la spiegazione più plausibile dei disturbi sofferti, nonostante le supposizioni o le convinzioni espresse dalle persone interessate.

L’attuazione di provvedimenti mirati ha infatti permesso di aiutare quasi la metà delle persone che hanno chiesto una consulenza, rileva ancora l’Ufficio federale dell’ambiente.

swissinfo e agenzie

2048 persone residenti in Svizzera sono state interpellate nell’ambito dell’inchiesta.
Più della metà di loro (53%) teme il fenomeno ma non pensa di patirne le conseuguenze.
Una minoranza (5%) afferma invece di soffrire a causa dell’elettrosmog, in particolare di emicrania e disturbi del sonno.
Fra tutti gli influssi ambientali esaminati dallo studio, la preoccupazione maggiore è legata dall’inquinamento atmosferico (69%), seguito dalle radiazioni ultraviolette (56%).

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