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L’Europa chiama, gli svizzeri arrivano

Dall'entrata in vigore dei bilaterali le autorità svizzere sono state sommerse di richieste d'informazione da parte di svizzeri desiderosi di stabilirsi in un Paese dell'UE.

Dal primo giugno godono infatti di una quasi totale libertà di movimento.

Gli Svizzeri, soprattutto coloro che vivono vicino al confine, si sono abituati in fretta all’idea di trasferirsi in uno dei 15 Paesi membri dell’Unione europea. Per la prima volta, essi possono infatti emigrare in un’altra nazione europea, cercare un lavoro o stabilirvisi come pensionati.

Diritti analoghi, anche se più ridotti, esistono anche per i cittadini europei che desiderano venire in Svizzera. Finora ne hanno approfittato soprattutto gli stranieri che vivono nelle fasce di confine e le richieste di informazione sono nettamente aumentate.

Nel cantone di Basilea circa 300 tedeschi, per lo più impiegati nel settore farmaceutico, hanno approfittato dei nuovi accordi per stabilirsi nella città renana, molto spesso per un interesse fiscale, visto che in Germania le tasse sono più alte.

Emergenza in Italia….

Nell’Italia settentrionale la situazione è abbastanza preoccupante: le autorità sono confrontate con un esodo di personale, soprattutto ospedaliero, che si reca a lavorare nel canton Ticino dove le paghe sono più alte.

Un’infermiera impiegata nella provincia di Como guadagna quasi la metà di quello che potrebbe portarsi a casa lavorando in Svizzera. La mancanza di personale ospedaliero è così acuta che la regione Lombardia sta esaminando la possibilità di aumentare i salari, rivedere gli orari e rivalorizzare la professione.

….speranze fra gli svizzeri

Roland Flückiger, responsabile del Servizio d’emigrazione della Commissione federale degli stranieri, dice che il suo dipartimento è stato bombardato di telefonate e richieste d’informazione. I più interessati sono i giovani fra i 18 e i 35 anni e le persone prossime al pensionamento.

“Queste ultime possono stabilirsi in un Paese europeo senza aver bisogno di un permesso di residenza, a patto di poter provare che sono finanziariamente indipendenti”, spiega Flückiger, “ma la pensione svizzera basta e avanza”.

Il responsabile del Servizio d’emigrazione sottolinea comunque che molte di queste persone vogliono in primo luogo informarsi, conoscere le possibilità che hanno e assicurarsi di non aver bisogno di un permesso di residenza.

Divario fra teoria e pratica

Ma i problemi non mancano. “Il cammino verso un futuro all’estero spesso è costellato di ostacoli e molti sono delusi”, spiega Flückiger. “La Francia, l’Austria e la Spagna accorderanno infatti i diritti di residenza agli svizzeri non prima del 2004. Solo la Germania e la Gran Bretagna hanno aperto subito i loro confini ai cittadini elvetici”.

Inoltre, anche se dal punto di vista formale questi accordi sono stati approvati e sono in vigore dal primo giugno, le autorità locali spesso non sono al corrente delle nuove leggi. Il responsabile del Servizio d’emigrazione cita l’esempio di una cittadina svizzera che voleva installarsi per lavoro e mettersi in proprio sull’isola greca di Creta e che si è trovata di fronte ad una serie di difficoltà burocratiche.

Statistiche provvisorie

Anche se l’interesse degli svizzeri per i Paesi dell’UE è indiscusso, è ancora difficile quantificare questa “voglia di stabilirsi all’estero”. Per il momento solo le ambasciate e i consolati svizzeri all’estero possono fornire cifre .

Non si può comunque parlare di una “fuga” di personale, dopo l’entrata in vigore degli accordi bilaterali, come assicura Economiesuisse, l’organizzazione mantello delle imprese svizzere.

Anche Manpower, una delle più grandi agenzie di collocamento, dichiara di non aver constatato alcun cambiamento di rilievo. Un’altra agenzia, Ergoconsult, specializzata nel collocamento di manager di alto livello, afferma invece che alcuni di questi manager sono interessati ad un’attività all’estero.

“Ma”, dice il responsabile di Ergoconsult, Roland Keller, “sono soprattutto i tedeschi e i francesi che vogliono venire a lavorare in Svizzera”.

swissinfo, Jacob Greber

Gli svizzeri hanno reagito positivamente all’introduzione della libera circolazione delle persone, anche svizzere, all’interno dell’UE. Sono soprattutto i giovani, i più interessati a trasferirsi all’estero.

Tuttavia anche molti stranieri, soprattutto delle fasce di confine, cercano di stabilirsi nel nostro Paese, allettati da paghe superiori e tasse meno alte.

Se in Svizzera non si può parlare di “fuga di manodopera”, regioni come la Lombardia si vedono invece confrontate proprio con questo problema.

più interessati:
giovani tra 18-35 anni
individui prossimi al pensionamento

Germania e Gran Bretagna gli unici Stati che hanno già aperto completamente le loro frontiere agli svizzeri

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