L'ex-presidente argentino Menem indagato a Ginevra
Un'inchiesta per riciclaggio e traffico illegale d'armi è stata aperta a Ginevra su richiesta del giudice argentino Jorge Urso, che indaga su un presunto traffico d'armi con Croazia ed Ecuador per il quale è stato incriminato l'ex presidente Carlos Menem.
La notizia è stata confermata martedì dal giudice istruttore ginevrino Claude Wenger. Una rogatoria sul caso Menem gli è stata trasmessa dall'Ufficio federale di giustizia e polizia a Berna il mese scorso, ha precisato il magistrato.
Lo scorso 18 settembre, la deputata argentina Graciela Ocana, che siede in una commissione d'inchiesta sul riciclaggio di denaro, aveva annunciato di aver promosso l'avvio di un'indagine concernente un conto bancario aperto in Svizzera dalla figlia e dalla ex moglie di Carlos Menem.
Il 10 settembre l'Ufficio federale di giustizia (UFG) aveva indicato di non aver trovato traccia nelle banche svizzere di conti appartenenti ad una società legata all'ex presidente Menem e ad altre persone che, secondo gli inquirenti argentini, sarebbe servita a vendere illegalmente armi alla Croazia e all'Ecuador negli anni tra il 1991 e il 1995.
In un documento di 600 pagine reso noto lo scorso 4 luglio, il giudice Urso sostiene che Menem fu il capo «nell'ombra» di una associazione illecita per vendere illegalmente armi, di cui erano «organizzatori» l'ex ministro ed ex ambasciatore a Roma Erman Gonzalez e l'ex comandante dell'esercito Martin Balza. L'ex presidente rischia fra i cinque e i dieci anni di carcere.
swissinfo e agenzie

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