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L’impronta del vento fossile

Le dune di Wahiba, nel sultanato di Oman, vecchie di 160.000 anni fa. www.squ.edu.om

Geologi dell'Università di Berna hanno ricostruito la direzione in cui soffiava il vento 160.000 anni fa studiando le dune del deserto.

Non è facile ricostruire la storia dei venti e delle correnti d’aria e determinare i cambiamenti della circolazione atmosferica, che si sono succeduti nel corso del tempo. I modelli che descrivono il clima di centinaia di migliaia di anni fa vengono elaborati in base alle analisi del ghiaccio antico, che fornisce indizi sulla composizione atmosferica, e dei microfossili, depositi di alghe e plancton che danno una misura dell’umidità e della temperatura di una regione in un dato periodo.

La direzione delle correnti

Ma come si fa a stabilire con certezza in quale direzione soffiasse il vento tanto tempo fa? Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di geologia dell’Università di Berna c’è riuscito, studiando l’impronta lasciata dalle correnti d’aria nel corso dei millenni sulle dune del deserto arabico.

Frank Preusser e i suoi colleghi hanno esaminato le dune di Wahiba, nel sultanato di Oman, una formazione di sabbia che copre una superficie di 10.000 chilometri quadrati e risale a 160.000 anni fa.

Dune perforate

Nel corso del tempo, il clima estremamente arido della regione ha preservato le dune da piogge intense e distruttive, mentre il vento accumulava strato su strato di sabbia e i livelli più vecchi si cementavano, assumendo la consistenza della roccia.

I ricercatori di Berna hanno perforato le dune in tutto il loro spessore, recuperando frammenti di roccia stratificata a diverse altezze. Hanno datato i campioni e hanno analizzato attentamente la loro struttura. Hanno scoperto così che i modelli climatici relativi ai periodi glaciali elaborati finora non sono corretti.

Ricerca innovativa

Questi modelli prevedono infatti che la cosiddetta Zona Intertropicale di Convergenza, cioè la fascia dove si incontrano le correnti d’aria degli emisferi settentrionale e meridionale, si spostasse verso sud durante i periodi più freddi e di conseguenza il vento sopra la penisola arabica soffiasse in direzione sud-est.

I dati ottenuti da Frank Preusser e colleghi, pubblicati sulle pagine della rivista Science, dimostrano invece che il vento durante i periodi glaciali soffiava esclusivamente verso nord, come accade oggi. La circolazione atmosferica globale all’epoca, ipotizzano gli autori, doveva essere simile a quella attuale.

Le informazioni raccolte dall’equipe svizzera serviranno ad elaborare nuovi e più precisi modelli della storia climatica del nostro pianeta

Maria Cristina Valsecchi

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