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L’industria delle macchine a rilento

Per l'industria delle macchine le vendite progrediscono, ma le commesse sono in calo Keystone

Swissmem, l'organizzazione mantello dell'industria metalmeccanica ed elettrica svizzera, ha vissuto un 1. semestre difficile. In calo dello 0,2% le commesse.

Le vendite sono invece cresciute del 3,3% grazie all’elevato numero di ordinativi del 2004. I prossimi mesi sono visti da Swissmem con «cauto ottimismo».

Durante i primi sei mesi del 2005, le nuove commesse hanno subito una flessione dello 0,2%. Un andamento che poteva anche essere più negativo, se la crescita rilevata tra aprile e giugno (+2,1%) non avesse in parte controbilanciato le cattive prestazioni del primo trimestre (-2,6%).

In un comunicato diramato mercoledì, l’organizzazione che riunisce 290 aziende attive nel settore meccanico, elettrico e metallurgico Swissmem ha inoltre indicato che il fatturato è aumentato del 3,3% rispetto al primo semestre 2004. All’origine di questo miglioramento, le entrate conseguite dopo i numerosi ordinativi dell’anno scorso.

Mercato principale in Europa

Se da una parte le ordinazioni di merce dall’estero sono aumentate (+1,4%), quelle in Svizzera sono invece sempre in calo (-6,7%).

Segnali positivi sono tuttavia emersi durante i mesi da aprile a giugno: per la prima volta da otto trimestri, le commesse nella Confederazione sono infatti leggermente progredite (+0,6%).

Le esportazioni hanno dal canto loro totalizzato un valore di 29,8 miliardi di franchi, ciò che corrisponde ad una crescita del 2,8%.

La destinazione principale dei prodotti dell’industria metalmeccanica ed elettrica elvetica rimane l’Unione europea: grazie soprattutto alla Germania, all’Italia e ai suoi nuovi Stati membri – in particolare Repubblica ceca, Ungheria e Polonia – le esportazioni nel continente sono aumentate del 4,3%.

In calo invece le vendite in Asia (-3,4%), il secondo sbocco commerciale del settore. Tra le tendenze più significative, la flessione sul mercato di Taiwan (-31,7%) e della Corea del Sud (-19%).

Eccezione del continente asiatico l’India, che ha raddoppiato le sue importazioni dalla Svizzera. Le vendite negli Stati Uniti sono dal canto loro aumentate dell’8,3%.

Prospettive positive

Come si legge sul comunicato, il futuro è visto con moderato ottimismo. Le aziende di Swissmem si aspettano, nel corso dei prossimi mesi, ulteriori impulsi dall’estero, in particolare dal mercato tedesco e russo, dall’Europa dell’Est, dall’Asia (Cina e Hong Kong) e dall’area NAFTA (Stati Uniti, Canada e Messico).

L’aumento dei prezzi delle materie prime e la riduzione dei margini di guadagno dovuta alla pressione esercitata dalla concorrenza, dovrebbe comunque contribuire ad attenuare l’ottimismo delle aziende.

Sul mercato elvetico, il volume degli affari dovrebbe invece rimanere stagnante.

swissinfo e agenzie

In vista della votazione del 25 settembre, Swissmem si è detta a favore dell’estensione della libera circolazione delle persone ai nuovi Stati membri dell’Unione europea (Ue).

Secondo l’organizzazione, un “sì” permetterebbe di rafforzare la presenza delle industrie elvetiche nell’Ue, il principale mercato di esportazione del settore.

Un “no” rischierebbe invece di spingere l’Ue ad annullare gli accordi bilaterali tra Berna e Bruxelles.

Nel primo semestre dell’anno, Swissmem ha registrato un calo delle commesse dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2004.
La cifra d’affari è invece progredita del 3,3%.
Le esportazioni (+2,8%) hanno totalizzato 29,8 miliardi di franchi.
A fine marzo 2005, l’industria metalmeccanica ed elettrica svizzera impiegava 300’000 persone.

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