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L’integrazione degli handicappati, dovere della società elvetica

Il pianista jazz francese Michel Petrucciani, morto il 6 gennaio dello scorso anno, esempio dell'integrazione degli handicappati nella società Keystone

Le persone handicappate, se discriminate, devono avere la possibilità di difendersi. È quanto chiedono le associazioni di categoria, che giudicano insufficiente il progetto di legge del Consiglio federale su questa materia.

Il testo, attualmente in consultazione, non prevede diritti di ricorso per gli handicappati che garantisca loro l’accesso agli edifici pubblici. Si limita a fare un inventario delle ineguaglianze senza offrire ai disabili i mezzi per combatterle, ha deplorato lunedì a Berna il consigliere nazionale radicale-democratico bernese Marc Suter, chiedendo un cambiamento di rotta. «Le belle parole – ha detto – non bastano».

Il progetto del Consiglio federale – ha proseguito Suter – è «inaccettabile» fintanto che non dà agli handicappati la possibilità di rivolgersi ad un tribunale o ad un’autorità amministrativa, nel caso in cui subissero discriminazioni. Una persona in sedia a rotelle che non può entrare in un negozio di moda, perché gli scalini le sbarrano l’accesso, non ha la possibilità di opporsi a questa situazione. Lo stesso vale per un handicappato mentale, rifiutato in un ristorante in quanto la sua presenza potrebbe disturbare gli altri clienti.

Servendosi di questi due esempi, la giurista Caroline Klein ha chiesto una norma costituzionale che garantisca agli handicappati l’accesso agli edifici ed ai trasporti pubblici. Quest’obiettivo figura tra le rivendicazioni dell’iniziativa popolare «Parità di diritti per i disabili», alla quale il Consiglio federale ha opposto un controprogetto.

Caroline Klein si è detta convinta che l’introduzione di un diritto di ricorso individuale e per le associazioni di categoria, non provocherà una valanga di processi. A suo modo di vedere, le esperienze nel settore della protezione dell’ambiente, dove questo diritto è già in vigore, non sono negative.

Sia Klein che Suter hanno quindi relativizzato l’importanza dei costi provocati da queste modifiche legali. Se negli edifici sono necessarie numerose modifiche tecniche, per quanto riguarda treni e bus i costi possono essere ridotti grazie ad una pianificazione intelligente. Klein ha anche sottolineato che non si tratta di realizzare le trasformazioni da un giorno all’altro, né d’imporre costi «astronomici» ai negozi.

Oltre al diritto di ricorso, le associazioni chiedono anche garanzie per gli handicappati nel settore della formazione e dell’integrazione professionale. L’esclusione – ha affermato Heidi Meyer, presidente della Federazione svizzera dei genitori di persone mentalmente handicappate – inizia già in età scolastica.

Ora spetta ai genitori fornire la prova che il loro figlio è in grado d’integrarsi in una scuola ordinaria. Invece – ha sottolineato Heidi Meyer – dev’essere compito della scuola e delle autorità scolastiche integrare bambini un po’ diversi dagli altri. Le classi speciali restano comunque indispensabili.

swissinfo e agenzie

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