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L'UDC non ne vuole sapere di una tassa sul CO2

Il presidente dell'UDC Ueli Maurer ritratto durante la conferenza stampa di lunedì a Berna Keystone

Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica potrebbero essere raggiunti senza provvedimenti fiscali.Dopo il voltafaccia degli Stati Uniti nei confronti della Convenzione di Kyoto, l'ostilità, seppur mascherata, contro la politica ambientale volta a ridurre l'effetto serra si fa ora sentire anche in Svizzera.

Questo contenuto è stato pubblicato il 23 aprile 2001 minuti

Ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) senza introdurre nuove tasse, questo la proposta dell'Unione democratica di centro secondo cui la Svizzera in questo campo rappresenta già oggi "un esempio a livello internazionale". Rispetto al 1990 il nostro Paese è già riuscito nella notevole impresa di diminuire le emissioni del 4 percento, ha sottolineato il presidente dell'UDC Ueli Maurer.

Evitare la tassa sul CO2, che secondo la legge potrebbe entrare in vigore a partire dal 2004, senza rinunciare all'obiettivo ecologico sarebbe perciò senz'altro possibile. Anche perché la Svizzera potrebbe accontentarsi di raggiungere il limite di riduzione dell'8 percento delle emissioni entro il 2010, attenendosi così al tasso previsto dalla Convenzione di Kyoto.

Paladina dell'"Alleingang" nelle relazioni con la comunità internazionale, in questo caso l'UDC ritiene che il nostro Paese debba allinearsi allo standard mondiale ed abbandonare l'obiettivo di una riduzione del 10 percento che si era dato unilateralmente nella legge federale sul CO2."Avevamo respinto la legge in parlamento e poi rinunciato al referendum perché siamo convinti che esistano strumenti non fiscali per raggiungere l'obiettivo", ha ricordato Maurer.

Secondo l'UDC una tassa sulle emissioni di CO2 si rivelerebbe un vero e proprio boomerang: non riuscirebbe a produrre consistenti miglioramenti ecologici e penalizzerebbe soltanto la piazza economica elvetica mettendo in pericolo molti posti di lavoro.In occasione della speciale sessione parlamentare di inizio maggio l'UDC inoltrerà perciò una serie di proposte per attuare la sua strategia.

Parallelamente alla modifica del limite previsto nella legge, i democentristi avanzeranno progetti di sgravi fiscali per ridurre il prezzo del diesel e del gas naturale come carburanti e per favorire tecnologie CO2-compatibili. "Spero che tra i partiti borghesi le nostre proposte riceveranno una buona accoglienza", ha auspicato Maurer.

Anche in casa liberale-radicale una serie di proposte è in fase di elaborazione, ha affermato la portavoce Barbara Perriard: "Ma tra noi e l'UDC esiste una differenza sostanziale: noi sosteniamo la legge sul CO2". Ma pure il PRD, partito dell'economia che si vede sempre più superato a destra dai liberisti dell'UDC, farà tutto il possibile per evitare il ricorso alla tassa, ha assicurato Barbara Perriard.

Luca Hoderas

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