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L’università di Friburgo vince al lotto

Adolphe Merkle, il generoso donatore, fotografato nel suo ufficio Key/Freiburger Nachrichten/Massot

L'ateneo ha ricevuto 100 milioni di franchi da Adolphe Merkle, un industriale della regione. È la più importante donazione privata mai ricevuta da un'università svizzera.

La somma permetterà di creare dall’anno prossimo un istituto di ricerca nell’ambito dei nanomateriali.

La donazione di Adolphe Merkle, ex proprietario dell’impresa di alta tecnologia Vibro-Meter, sarà gestita da una fondazione, hanno indicato mercoledì la consigliera di Stato Isabelle Chassot e il rettore dell’ateneo friburghese Guido Vergauwen in una conferenza stampa.

Grazie a questo sostegno finanziario, l’anno prossimo sarà possibile creare «l’Istituto Adolphe Merkle» per la ricerca nell’ambito dei nanomateriali, particelle di un milionesimo di millimetro le cui proprietà comportano applicazioni promettenti nei campi della medicina e della biologia. I quattro responsabili delle ricerche avranno il titolo di professori ordinari.

Tre campi di ricerca

La Fondazione Adolphe Merkle intende rafforzare tre principali campi di ricerca dell’Università di Friburgo. Uno di questi è proprio quello delle nanotecnologie, a cui è destinata gran parte del capitale.

L’«Istituto Adolphe Merkle» sarà attivo nel campo della ricerca, ma collaborerà strettamente con l’industria e le piccole e medie imprese. Questo elemento – ha sottolineato Isabelle Chassot – contribuirà a migliorare la competitività di Friburgo sul piano internazionale.

La fondazione intende inoltre sostenere la creazione di una nuova cattedra di management dell’innovazione e del trasferimento di tecnologia, nonché contribuire al finanziamento del nuovo istituto friburghese di ricerca sul pluringuismo e l’educazione plurilingue.

Con questo dono, Merkle – nato nel 1924 nella parte tedescofona del cantone e dottore honoris causa dell’ateneo – ha detto di voler «rendere qualcosa a Friburgo». Dopo aver diretto la Vibro-Meter per più di 40 anni, Merkle ha ceduto l’impresa ad un investitore elvetico agli inizi degli anni novanta.

Finanziamento privato degli atenei

In Svizzera come in altri paesi occidentali il finanziamento privato di istituti, di cattedre o di intere università sta assumendo un’importanza crescente nell’ambito della concorrenza fra i diversi atenei.

Questa forma di finanziamento, che sia affianca al finanziamento pubblico, solleva talvolta delle questioni relative, per esempio, all’indipendenza della ricerca.

In totale, nelle università e nelle imprese svizzere il finanziamento della ricerca e dello sviluppo è garantito nella misura di quasi il 70% da aziende private. Una percentuale che sta aumentando, secondo l’Ufficio federale della statistica.

La quota di finanziamento della ricerca e dello sviluppo da parte dell’economia privata raggiunge appena il 50% in Francia, è del 67% in Germania, del 64% negli Stati Uniti e di quasi il 75% in Giappone (dati del 2004).

swissinfo e agenzie

Il nanomondo è quello degli atomi e delle molecole. Una scala in cui le proprietà fisiche e chimiche dei materiali possono cambiare radicalmente. Un esempio: sotto forma di tubo di dimensioni nano, la grafite di una mina di matita diventa più resistente dell’acciaio.

I nanomateriali possono essere per esempio autopulenti o più resistenti. La miniaturizzazione può anche contribuire a rendere più efficaci i medicinali.

Ufficialmente, la Confederazione considera la nanotecnologia un settore strategico di grande importanza per la Svizzera, sia dal punto di vista scientifico, sia da quello medico e sociale (salute, protezione dell’ambiente, ecc.).

I possibili rischi della nuova tecnologia suscitano tuttavia discussioni anche tra gli scienziati. Dei dubbi esistono sul suo impatto ambientale e sulla sua interazione con i tessuti viventi.

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