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L’USS presenta i suoi piani di battaglia

Il presidente dell'USS Paul Rechsteiner (sinistra) e il segretario generale Serge Gaillard nel corso della conferenza stampa a Berna Keystone

In occasione del suo 125esimo anniversario, l'Unione sindacale svizzera (USS) vuole lanciare un'iniziativa popolare per un'età di pensionamento flessibile.

La più grande federazione svizzera dei lavoratori intende inoltre lottare contro il lavoro domenicale e la liberalizzazione del mercato dell’elettricità.

L’USS non intende limitarsi a festeggiare quest’anno il suo 125esimo anniversario.

In occasione della tradizionale conferenza d’inizio d’anno, tenuta a Berna, l’organizzazione mantello dei lavoratori ha presentato le battaglie che intende condurre nel 2005.

In primo piano figura il lancio di un’iniziativa per un’età di pensionamento sociale e flessibile tra i 62 e i 65 anni.

Priorità per l’USS

Dopo che i delegati avevano già approvato la proposta di principio nel settembre scorso, il comitato direttivo sta ora elaborando il testo dell’iniziativa.

«Al momento – ha dichiarato durante la conferenza stampa il presidente dell’USS Paul Rechsteiner – stiamo cercando partner che sostengano l’iniziativa».

All’assemblea dei delegati in maggio verrà presa la decisione definitiva sul lancio dell’iniziativa, ha aggiunto il consigliere nazionale del Partito socialista. La raccolta di firme dovrebbe cominciare ancora quest’anno.

«Un’età di pensionamento flessibile ha per l’USS una priorità maggiore rispetto alle discussioni sull’incremento delle rendite», ha spiegato Rechsteiner.

Critiche a Couchepin e Blocher

Il presidente dell’USS ha poi accusato i consiglieri federali Pascal Couchepin e Christoph Blocher di non aver appreso nulla dal passato: nonostante il «no» espresso dal popolo all’11esima revisione dell’AVS, pensano già di nuovo a un aumento dell’età di pensionamento.

Ciò non risponde alle «reali esigenze sociali della popolazione», ha affermato Rechsteiner, secondo il quale soltanto le persone benestanti possono permettersi attualmente di andare in pensione prima di aver raggiunto l’età legale.

Il pensionamento fessibile tra 62 e 65 anni consentirà a tutte le persone anziane, che lo desiderano, di lasciare il posto ai più giovani. Una possibilità particolarmente importante durante i periodi con un alto tasso di disoccupazione.

Nei periodi migliori, ha aggiunto Rechsteiner, le aziende potranno invece continuare a dare lavoro alle persone anziane, a condizioni appropriate.

No al lavoro domenicale

L’USS intende battersi quest’anno anche su altri fronti, per impedire in particolare l’estensione del lavoro domenicale e la liberalizzazione del mercato dell’elettricità.

Già 6 settimane prima della scadenza di fine gennaio, i sindacati sono riusciti a raccogliere le firme necessarie per il referendum contro la modifica della Legge federale sul lavoro nell’industria, nell’artigianato e nel commercio, adottata nell’ottobre scorso dal Parlamento.

Per l’USS, pur essendo necessario in determinati casi, il lavoro domenicale non può diventare una norma.

La modifica della Legge sul lavoro propone infatti di liberalizzare l’orario di apertura di negozi e altri esercizi nel perimetro circostante le stazioni ferroviarie e gli aeroporti.

Già attualmente il 10% della popolazione lavora regolarmente la domenica e il 15% occasionalmente, ha ricordato Natalie Imboden segretaria centrale dell’USS.

A suo avviso, l’offerta attuale soddisfa ampiamente i bisogni dei consumatori, che possono già ora acquistare la domenica i prodotti di prima necessità.

Altro referendum in vista

Su questa modifica di legge, il popolo svizzero sarà chiamato probabilmente a pronunciarsi verso la metà di quest’anno.

L’USS si sta inoltre già preparando per un altro referendum, nel caso in cui le Camere federali dovessero seguire il governo, approvando il controverso progetto di liberalizzazione del mercato dell’elettricità.

La federazione dei lavoratori, ha ricordato il segretario generale Serge Gaillard, intende infine proseguire la lotta sul fronte dell’impiego, che rimane la preoccupazione maggiore dell’USS.

Al sindacato non mancherà dunque lavoro nel suo 125esimo anniversario, che verrà celebrato il 5 novembre.

swissinfo e agenzie

L’Unione sindacale svizzera è stata fondata nel 1880.
La più grande federazione sindacale svizzera festeggerà il suo 125esimo anniversario il 5 novembre.
17 sindacati sono affiliati all’USS in rappresentanza di circa 390’000 lavoratori.

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