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La Banca nazionale alza i tassi di interesse

Il presidente della Banca nazionale Jean-Pierre Roth è fiducioso per la ripresa economica Keystone

La Banca nazionale svizzera ha inaspettatamente alzato i principali tassi di interesse di un quarto di punto.

Secondo il suo presidente Jean-Pierre Roth, questa mossa sottolinea come, malgrado qualche incertezza, la banca abbia una visione positiva delle prospettive future dell’economia svizzera.

Giro di vite nella politica monetaria della Banca nazionale svizzera (BNS): l’istituto di emissione ha deciso di aumentare di un quarto di punto i principali tassi di interesse.

Il margine di fluttuazione del Libor (London Interbank Offered Rate) a tre mesi passerà dallo 0-0,75% allo 0-1%.

“Questa decisione non provocherà dei grossi cambiamenti nei mercati finanziari internazionali”, dichiara Jean-Pierre Roth, presidente della BNS.

Con questa mossa la BNS vuole ottimizzare la sua politica di investimenti, in particolare rafforzando la sua presenza sul mercato internazionale delle azioni e delle obbligazioni.

La BNS è la prima banca centrale d’Europa a restringere la sua politica monetaria, che rimane comunque, secondo le parole di Roth “molto espansionistica dopo una fase estremamente espansionistica”.

Il prezzo del petrolio non c’entra

La BNS ha fatto sapere che per quest’anno prevede una crescita economica vicino al 2%, nonostante un aumento generale dei prezzi dovuto all’aumento del petrolio. Il potenziale d’inflazione rimarrà in ogni modo a livelli “modesti”.

Roth precisa che la manovra della BNS non ha lo scopo di lottare contro gli effetti della recente impennata del prezzo del petrolio.

“L’aumento del greggio è modesto, se paragonato a quanto avvenne alla fine degli anni ’70. Non è una minaccia per la stabilità dei prezzi”, relativizza il direttore della BNS.

Ripresa non a rischio

Nonostante l’aumento dei tassi di interesse, la BNS continuerà ad avere una politica monetaria espansionistica ed a sostenere la ripresa economica.

“Siamo dell’opinione che la ripresa economica non sarà minacciata da questo rialzo”, afferma Roth

Il tasso medio di inflazione annuo salirà probabilmente allo 0,6% quest’anno, all’1,0% nel 2005 ed al 2,0% nel 2006. Le previsioni fornite dalla BNS si basano sul fatto che il Libor a tre mesi rimarrà stabile attorno allo 0,5%.

Un passo appropriato

“Il rialzo dei tassi di interesse è da vedere come un “passo appropriato” nella giusta direzione”, dichiara Roth.

Il direttore della BNS aggiunge che “per quel che riguarda il ciclo di ripresa, la Svizzera è in vantaggio rispetto ai suoi vicini”.

Non per questo però bisogna abbassare la guardia. La gestione delle riserve monetarie continuerà a sottostare ai criteri di sicurezza, di liquidità e di rendimento.

“Se degli eventi inattesi dovessero influire sulla ripresa economica o se il franco svizzero dovesse prendere l’ascensore, la BNS reagirà in maniera pronta ed appropriata”, continua Roth.

Un aumento a sorpresa

La maggior parte degli analisti non sono sorpresi dell’irrigidimento della politica monetaria della BNS, ma non si aspettavano un aumento immediato dei tassi, che si trovavano ai minimi storici. Un aumento era atteso solo nel corso del secondo semestre, forse nel 2005.

“La BNS mostra un cambiamento di politica monetaria, mantenendo tuttavia i tassi di interesse a bassi livelli. La sorpresa è che la decisione sia giunta oggi”, dichiara Bernard Lambert, economista della banca privata Pictet & Cie.

Stessa reazione per Manuela Poeschel della Deutsche Bank: “Ora ci aspettiamo il prossimo passo in settembre. Il nuovo rialzo potrebbe anche ammontare a 0,5 punti base”.

Economiesuisse, la principale associazione mantello dell’economia svizzera, ha reagito in modo critico, dichiarando che dal punto di vista economico non c’era ragione per un intervento così immediato.

Della stessa idea è l’economista di Ferrier Lullin & Cie, Roland Duss: “La BNS ha voluto mostrare la sua indipendenza. Il franco svizzero rischia di aumentare, ciò che non è una buona cosa per le esportazioni”.

Tassi ipotechari ed affitti

I proprietari immobiliari e gli inquilini si considerano le prime vittime della decisione della BNS, rilevando che i tassi ipotecari seguiranno il movimento.

“Attendevamo la decisione della BNS. Non è però ideale per la ripresa economica della Svizzera”, osserva Ansgar Gmür, direttore della Società svizzera dei proprietari fondiari.

L’Associazione degli inquilini non si aspetta invece aumenti del costo delle ipoteche e quindi delle pigioni.

“Non sono sorpreso dalla mossa della BNS. Non vedo comunque ragioni a favore di un aumento degli affitti, tenuto conto dei margini sulle ipoteche variabili”, indica Peter Maucher, segretario dell’Associazione svizzera degli inquilini.

swissinfo e agenzie

12,9 miliardi di franchi i profitti delle banche svizzere nel 2003
l’8,4% in più del 2002

La Banca nazionale svizzera ha alzato i principali tassi di interesse di un quarto di punto, il primo aumento in quattro anni.

Il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi passerà dallo 0-0,75% allo 0-1%.

Nonostante qualche incertezza, la banca centrale non vede alcun rallentamento della ripresa economica.

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