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La carovana del ciclismo approda in Svizzera

Il tracciato del Gran Premio di Zurigo. www.zueri-metzgete.ch

Al via della Züri-Metzgete, domenica a Zurigo, ci sono i migliori corridori del momento.

Campioni come Jalabert, Bettini e Museeuw, l’attuale leader della Coppa del mondo, daranno battaglia all’americano Armstrong, vincitore del Tour.

Pfannenstiel crocevia della vittoria

Dopo due mesi di pausa per far spazio Giro e Tour, la Coppa del mondo di ciclismo su strada riparte domenica sul circuito del Gran Premio di Zurigo, di 236,6 chilometri.

Anche per questa edizione, la gara ricalca in gran parte il disegno del recente passato. I punti cruciali sono identici.

Dapprima un giro nell’Oberland di 71 chilometri e dopo un passaggio dal traguardo, ancora quattro giri finali di 41,4 chilometri.

Lo strappo di Pfannenstiel (gran premio della montagna, a quota 729) rappresenta il punto critico, salita affrontata cinque volte, l’ultima a 16 chilometri dalla meta.

Züri-Metzgete salvata dai marchi tedeschi

Si scrive – in onore al dialetto zurighese – Züri-Metzgete, si legge Campionato di Zurigo. Un classica che ha rischiato di essere cancellata (con un sol colpo di spugna) dal panorama internazionale.

Insomma: c’è mancato davvero poco che la “ZüriMetzgete” si fermasse all’edizione numero 88, quella dello scorso anno vinta da Paolo Bettini.

Perché Daniel Perroud, patron della corsa zurighese fino a dodici mesi fa, non ha versato i dovuti rimborsi spese e i premi a chi aveva partecipato alla corsa.

Il valido e simpatico organizzatore ginevrino si è preso una sorta di rivincita, facendo valere clausole di un contratto non rispettato fino in fondo dallo RV Zurigo, padrone della classica.

A sciogliere l’intricata (ed imbarazzante) situazione ci ha pensato upsolut.service, gruppo tedesco che organizza la Classica di Amburgo ed ora anche il Campionato di Zurigo.

Evitato un danno enorme per il ciclismo svizzero

I nuovi organizzatori hanno messo mano al portafogli regolando (almeno in parte) le pendenze targate Perroud. Non potevano certo concedersi il lusso di partire con un annullamento.

In caso contrario, la Svizzera avrebbe perso (e questo anche in futuro) la tappa di Coppa del Mondo e sarebbe stato un danno enorme per il nostro ciclismo.

Torna in corsa Bertogliati, ruggito di Dufaux?

Contro la “corazzata” straniera cercheranno di farsi largo i ciclisti svizzeri. Alcuni con le carte in perfetta regola per ambire a ruoli principali.

Pensiamo a Dufaux (primo nel 2000) e a Camenzind (se i postumi della caduta rimediata alla Vuelta Burgos non si faranno sentire), poi il campione nazionale Moos, Zülle (si preparara per la Vuelta), Elmiger, i fratelli Beat e Markus Zberg.

Non bisogna neppure dimenticare Rubens Bertogliati, il ticinese che ha vestito per due giorni la maglia gialla al Tour de France e che beffò tutti a 800 metri dal traguardo di Lussemburgo.

Se riuscirà a reggere il gran ritmo dei battistrada, Bertogliati, che anche l’anno prossimo correrà per la Lampre di Saronni, potrebbe piazzare l’acuto.

Armstrong chiude la stagione in Svizzera

Al via ci sono tutti i migliori atleti del momento, compreso Lance Armstrong, che dopo il poker al Tour de France in pratica chiuderà in terra elvetica la stagione.

L’elenco dei favoriti comprende nomi illustri e freschi di gloria come quelli di Jalabert (in grande spolvero e caricato al massimo dopo il guizzo a San Sebastian) e di Bettini, che vuole superare o almeno avvicinare Museeuw, sempre leader di Coppa con 68 punti di vantaggio.

Non bisogna dimenticare poi Di Luca (si è imposto nelle Marche), Astarloa (secondo in Germania ed in terra iberica), Bartoli (in ripresa), Casagrande, Rebellin, Belli, Ferrigato, Aerts, Missaglia, Boogerd, Frigo, Merckx, Freire, Virenque e sicuramente Armstrong.

Filippo Frizzi

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