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La difesa chiede l’assoluzione

Philippe Bruggisser (a sinistra) con il suo avvocato Lorenz Erni Keystone

Nel processo Swissair sono iniziate giovedì le arringhe della difesa. Gli avvocati dell'ex presidente del CdA Eric Honegger e dell'ex CEO di SAirGroup Philippe Bruggisser hanno chiesto l'assoluzione per i loro clienti.

L’avvocato di Honegger ha smontato l’accusa pezzo per pezzo e ha definito il procedimento «un processo-spettacolo». Anche il legale di Bruggisser ha definito non convincenti gli argomenti a carico del suo assistito.

Markus Hug, avvocato di Honegger, ha cominciato l’arringa criticando duramente i procuratori, descritti come «marionette» messe sotto pressione dall’opinione pubblica e costrette ad offrire «uno spettacolo discutibile».

Ha poi parlato di un atto di accusa impreciso e di un processo più politico che giuridico. La procedura è «irrazionale», e lo dimostra anche il fatto che il dibattimento sia tenuto in una grande sala pubblica, ha aggiunto. Swissair è un mito che è rimasto tale negli ultimi cinque anni, ha affermato.

Sostegno a Sabena corretto

Entrando nel merito, Hug ha sostenuto che il versamento di 150 milioni di franchi a Sabena nel 2001 non ha recato alcun pregiudizio a Swissair: al contrario, l’abbandono della compagnia belga sarebbe costato molto di più, perché avrebbe significato la liquidazione dell’aviolinea.

Secondo l’avvocato i dirigenti di SAirGroup hanno sì commesso degli errori, ma il pagamento a Sabena non figura fra questi. Gli accusati non hanno in alcun momento voluto nuocere al gruppo. Le accuse di amministrazione infedele sono quindi prive di fondamento.

Hug ha inoltre ribadito le dichiarazioni fatte dal suo assistito riguardo alle pressioni subite da Berna durante la fase di ratifica degli accordi bilaterali con l’UE. All’epoca il Belgio intervenne presso la Confederazione e i ministri Joseph Deiss e Moritz Leuenberger portarono il messaggio a SAirGroup: la pressione era forte perché Swissair sarebbe stata a sua volta direttamente toccata da una mancata ratifica dei bilaterali.

Perizia messa in dubbio

Anche Lorenz Erni, legale di Bruggisser, ha messo in dubbio l’intero impianto accusatorio. Il presidente della direzione fra il 1997 e il 2001 è accusato di amministrazione infedele in relazione alla fusione fra Roscor e SAirLines, due filiali di SAirGroup, avvenuta a fine 2000. Secondo l’accusa l’operazione ha provocato al gruppo un danno di 100 milioni di franchi.

Contrariamente a quanto affermato dai rappresentati della procura, all’epoca SAirLines non era oberata dai debiti, ha sostenuto Erni. La transazione non ha inoltre in alcun modo danneggiato la casa madre.

Come già fatto anche dallo stesso Bruggisser, l’avvocato ha messo pure in dubbio l’obiettività della perizia commissionata su questo punto dall’accusa. A suo avviso la procura non ha presentato argomentazioni, indizi e testimonianze sufficienti a suffragare le proprie tesi.

Erni ha respinto gli addebiti mossi a Bruggisser anche per quanto riguarda il secondo importante punto contestato, i pagamenti in favore dei manager della compagnia polacca LOT. Secondo la difesa si è trattato di assicurare al meglio gli interessi di Swissair nell’Europa dell’est: a suo dire non si può quindi parlare di versamenti senza contropartita.

Le richieste dell’accusa

Lunedì l’accusa aveva chiesto per Honegger otto mesi e una pena pecuniaria di 90’000 franchi (180 aliquote di 500 franchi) con la condizionale, più 20’000 franchi di multa. Altri 6000 franchi di ammenda sono stati proposti per una frode fiscale legata al suo certificato di salario, che l’imputato ha pure contestato. Per Bruggisser era stati proposti 15 mesi e 400’000 franchi (200 aliquote di 2000 franchi) sospesi con la condizionale, più 10’000 franchi di multa.

Il dibattimento proseguirà fino al 9 marzo con altre arringhe di difesa: tutti i 19 imputati – che si sono dichiarati non colpevoli – hanno a disposizione mezza giornata, con l’eccezione del legale di Corti, che potrà parlare per due giorni.

Venerdì sarà il turno degli avvocati dell’ex capo delle finanze di SAirGroup Georges Schorderet e dell’allora responsabile fiscale del gruppo Andreas Simmen. La data della sentenza non è ancora nota.

swissinfo e agenzie

Processo Swissair

Il processo davanti al Tribunale distrettuale di Bülach si è aperto il 16 gennaio e si protrarrà sino al 9 marzo.

Le audizioni dei 19 imputati si sono concluse il 5 febbraio.

I dibattimenti sono pubblici e si svolgono nella sala comunale di Bülach, in grado di ospitare fino a 1’500 persone.

L’atto di accusa riempie 100 pagine, gli atti giudiziari 4’150 classificatori.

Per istruire la causa, il pubblico ministero zurighese ha lavorato 40’000 ore, interrogato oltre 300 persone e disposto la perquisizione di 20 abitazioni.

Lunedì il ministero pubblico zurighese ha chiesto delle pene comprese tra 6 e 28 mesi e delle multe che vanno da 38’000 franchi a oltre un milione di franchi.
La richiesta di pena più pesante riguarda Mario Corti, l’ultimo CEO di SAirGroup.
Tutti i 19 imputati si sono dichiarati innocenti.
Gli interventi della difesa continueranno fino al 9 marzo.
Ad eccezione dell’arringa del legale di Mario Corti, a cui saranno dedicati due giorni, gli altri imputati avranno a disposizione mezza giornata.

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