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La diplomazia svizzera alla ricerca di visibilità a New York

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Il ministro degli esteri Joseph Deiss si reca a New York per l'assemblea generale dell'ONU. Previsti un incontro con Kofi Annan e una visita al luogo dell'attentato contro le torri gemelle.

L’Assemblea generale dell’ONU, rinviata dopo gli attentati dell’11 settembre contro le torri gemelle di New York, costituisce un momento privilegiato per incontri ad alto livello con i rappresentanti del mondo intero. Un appuntamento particolarmente importante per la Svizzera, esclusa altrimenti da quasi tutti gli altri consessi di portata internazionale.

Tanto più che i membri del governo svizzero non potranno contare, in gennaio, nemmeno sul Forum economico di Davos. Questo tradizionale appuntamento ad altissimo livello della diplomazia e del mondo economico è stato trasferito proprio a New York. Un trasferimento che gli organizzatori promettono limitato all’edizione 2002, ma molti temono che la Svizzera possa ormai avere perduto definitivamente questa preziosa piattaforma di scambi e di contatti.

La votazione sull’adesione all’ONU

Il viaggio di Deiss è poi da inserire quest’anno nella prospettiva dell’imminente votazione federale: nel marzo 2002, il popolo dovrà pronunciarsi sull’adesione della Svizzera all’ONU. Si tratta di una scadenza storica per la Svizzera, con una campagna che promette toni aspri e che non mancherà di infiammarsi.

Il campo degli oppositori all’adesione, organizzati attorno all’Associazione per una Svizzera indipendente e neutra (ASNI), accusa l’ONU di mettere in pericolo la neutralità svizzera, di essere un’assemblea al servizio delle grandi potenze e in fin dei conti il regno della burocrazia e del centralismo. L’ASNI ha preannunciato che intende investire tutte le sue energie e importanti fondi per impedire l’adesione.

Anche i fautori di un’apertura della Svizzera sono intenzionati a impegnarsi a fondo e cancellare la votazione negativa di 15 anni fa, quando il popolo rifiutò in modo molto chiaro l’adesione. L’iniziativa popolare è appoggiata dal governo, da quasi tutto lo schieramento borghese, dalla sinistra e dal mondo economico. Per loro, la Svizzera deve evitare di isolarsi e dimostrare maggiore solidarietà con la comunità internazionale. Rifiutano inoltre il concetto di neutralità stretta preconizzato dall’ASNI.

Visita al “Ground zero”

Durante il suo soggiorno nella metropoli americana, Joseph Deiss ha in programma numerosi incontri con ministri degli esteri di diversi paesi, ma il Dipartimento federale degli affari esteri non ha voluto precisare con quali. Non è nemmeno dato di sapere se Deiss incontrerà alti rappresentanti del governo americano. Unico punto fin qui certo è un breve incontro con il segretario generale dell’ONU Kofi Annan.

Deiss parteciperà al dibattito dell’Assemblea generale sulla lotta internazionale contro il terrorismo e interverrà alla conferenza dei membri del trattato per il divieto totale degli esperimenti nucleari.

Il ministro degli esteri visiterà anche il “Ground zero”, sul luogo dell’attentato contro le torri gemelle, in segno di solidarietà con le vittime e i loro parenti. Deiss approfitterà inoltre della sua presenza a New York per ringraziare il personale del consolato svizzero per il lavoro straordinario fornito dopo gli attentati. Il ministro degli esteri lascerà New York martedì sera per fare rientro in Svizzera.

Mariano Masserini

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