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La disoccupazione in calo grazie al boom dell’economia

Ci sono più sorrisi sul mercato del lavoro, come qui all'uscita di un ufficio di collocamento Keystone

La situazione sul mercato del lavoro in Svizzera si è ulteriormente migliorata. Per la prima volta in sei anni, il numero di disoccupati in settembre è diminuito.

Buone notizie anche sul fronte della disoccupazione giovanile, anche se i valori rimangono sopra la media. A livello internazionale la Svizzera rimane ciò nonostante tra i migliori.

Secondo il sondaggio svolto dal Segretariato di Stato dell’economia (seco), alla fine di settembre 121’876 disoccupati erano iscritti negli Uffici regionali di collocamento (URC).

Si tratta di una diminuzione di 1’198 persone rispetto al mese di agosto, rileva il seco. Il tasso di disoccupazione a livello nazionale è rimasto invariato al 3,1%.

“L’evoluzione del mercato del lavoro appare molto positiva”, ha indicato Jean-Luc Nordmann, direttore della Direzione del lavoro presso il seco.

Ginevra sempre in testa

Il tasso di disoccupazione più alto è stato osservato nel canton Ginevra (6,8%, -0,1% rispetto ad agosto), il più basso ad Appenzello interno, stabile all’1%.

Sopra la media nazionale il Ticino (4,5%, +0,1%), mentre i Grigioni registrano una percentuale dell’1,4% (+0,1%). Nel canton Berna c’è stato un incremento di un decimo di punto al 2,3%. Stabile la situazione a Zurigo (3,1%).

La spinta dell’economia

Per la prima volta dal 2000 – ha rilevato Nordmann – osserviamo una contrazione del numero di disoccupati nel mese di settembre.

Il calo riflette il vigore dell’economia svizzera, il cui Prodotto interno lordo dovrebbe crescere tra il 2,6 e il 3% quest’anno, prima di rallentare leggermente nel 2007.

Per il 2006, il seco stima a 131’000 il numero medio di disoccupati, ciò che corrisponderebbe ad un tasso del 3,3%, decisamente inferiore al 3,8% del 2005. La tendenza al ribasso dovrebbe proseguire anche l’anno venturo.

Le belle notizie provengono anche dalla disoccupazione giovanile: il tasso di senza lavoro è sceso dello 0,1% per i giovani tra i 15 e i 24 anni.

“Sebbene la cifra rimanga elevata, la Svizzera continua a fare bella figura nel confronto internazionale”, ha rilevato l’esperto del seco.

Tasso di inoccupati

Contemporaneamente ai dati del seco, l’Ufficio federale di statistica (UST) ha pubblicato i risultati provvisori della Rilevazione 2006 sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS), che traccia il quadro della disoccupazione secondo uno standard internazionale.

Nel secondo trimestre 2006 – si legge nel comunicato dell’UST – la Svizzera annoverava 169’000 persone inoccupate in cerca di lavoro, 16’000 in meno rispetto allo stesso periodo del 2005.

Il calo è da ricondurre alla diminuzione del numero di inoccupati – ovvero delle persone che non erano occupate nel corso della settimana di riferimento, pur essendo in cerca di lavoro – iscritti presso gli Uffici regionali di collocamento.

Coloro che erano occupati parzialmente e che desideravano incrementare il loro tempo di lavoro erano 259’000: il 40% dei sottoccupati preferiva un impiego a tempo pieno, mentre il 60% propendeva per l’innalzamento del proprio grado di occupazione.

Tra i più bassi d’Europa

Diminuito dal 4,5% del secondo trimestre 2005 all’attuale 4%, il tasso di inoccupati nella Confederazione è tra i più bassi a livello internazionale.

In Europa – segnala l’UST – soltanto Norvegia (3,5%), Danimarca (3,7%) e Paesi Bassi (3,9%) presentano un tasso inferiore.

La percentuale è invece la più elevata, come negli anni precedenti, in Polonia (15,9%) e in Slovacchia (14,4%).

Ciononostante, la RIFOS evidenzia un calo dell’inoccupazione in tutti gli Stati dell’Unione europea (Ue) e dell’Associazione europea di libero scambio. Sono proprio i 10 nuovi membri dell’Ue a registrare nel complesso una maggiore regressione.

swissinfo e agenzie

Tasso di disoccupazione in Svizzera a settembre: 3,1%
Tasso di inoccupati nel secondo trimestre 2006: 4%.
In Europa, percentuali di inoccupati più basse sono state osservate soltanto in Norvegia (3,5%), in Danimarca (3,7%) e nei Paesi Bassi (3,9%).
La percentuale più elevata è stata registrata in Polonia (15,9%) e in Slovacchia (14,4%).

La Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS) dell’Ufficio federale di statistica e i dati forniti dal Segretariato di Stato dell’economia (seco) sono complementari, poiché descrivono lo stesso fenomeno da punti di vista differenti.

La statistica dei disoccupati iscritti del seco si riferisce alle persone in cerca di lavoro annunciate presso un Ufficio regionale di collocamento.

La RIFOS si basa invece su un’indagine svolta presso un campione rappresentativo della popolazione residente permanente.

Mentre i dati del seco (mensili) si prestano maggiormente all’osservazione di sviluppi congiunturali a breve termine, quelli della RIFOS (annuali) sono i più indicati per un confronto internazionale.

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