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La nazionale svizzera di hockey in Germania per convincere

L'allenatore della nazionale svizzera di disco su ghiaccio Ralph Krüger, al centro, attorniato da alcuni giocatori durante l'allenamento di martedì a ll'Hallenstadion di Zurigo prima dell'amichevole contro il Canada Keystone

A pochi mesi dall'inizio delle Olimpiadi di Salt Lake City, la nazionale svizzera di hockey si prepara per la Deutschland Cup battendo il Canada a Zurigo.

Missione in Germania per vincere la Deutschland Cup. Ralph Krüger e la Nazionale svizzera di hockey su ghiaccio ad Hannover con le idee chiare: dopo il confronto di mercoledì sera contro una selezione di giocatori canadesi militanti in Svizzera (partita vinta per 4 a 2), i rossocrociati vogliono sollevare la Deutschland Cup che li vedrà confrontati, nell’ordine, contro Slovacchia, Canada e Germania.

Banco di prova

Mancano una novantina di giorni al torneo olimpico di Salt Lake City e quello tedesco è il primo e unico banco di prova per Krüger in vista dell’appuntamento a “cinque cerchi”. Da venerdì a domenica i 24 giocatori, selezionati da Krüger,dovranno dimostrare di avere le carte in regola per regolare la Slovacchia di Robert Petrovicky (dell’Ambrì), il Canada “germanico” e quella Germania che aveva battuto proprio gli elvetici agli ultimi campionati del mondo.

Malgrado il non certo esaltante nono posto ai Mondiali in terra germanica del maggio scorso, la Svizzera ha l’obbligo di iniziare con il piede giusto questa stagione che si annuncia lunga e faticosa, ma che potrebbe riportare l’hockey svizzero in alto. Slovacchia, Canada e Germania sono avversari battibili, a patto di ritrovare quello spirito di gruppo e quella compattezza che avevano esaltato la Nazionale due anni fa ai Mondiali in Russia, dove la Svizzera conquistò il sesto posto finale, lasciandosi alle spalle selezioni come quella russa o svedese!

In febbraio poi gli avversari, nella fase preliminare del torneo olimpico, si chiameranno Francia, Ucraina e Bielorussia, tutti e tre chiaramente alla portata dei rossocrociati.

Test per Salt Lake City

L’importanza del duro e selettivo test di Hannover è ben presto spiegata: d’altronde la Nazionale svizzera non ha partecipato agli ultimi Giochi invernali di Nagano ’98. Ovvio, quindi, che tutti i 24 (diciassette dei quali facevano già parte della spedizione iridata in Germania) lotteranno con il coltello tra i denti per cercare di staccare il “biglietto” per Salt Lake City 2002.

Il “termometro” della Nazionale dice che Gerber e Weibel sono due portieri in gran forma. Il numero 1 del Färjestad ha disputato finora diciassette incontri con la maglia violetta, incassando 28 reti. Weibel dal canto suo, che con il Davos si trova in testa al campionato nazionale, dà più garanzie di Pavoni ed ha molta più esperienza di Marco Bührer.

Selezione per le Olimpiadi

In grande forma sono anche i difensori come Patrick Sutter (nove reti e dieci assist con la maglia del Lugano), Martin Steinegger (quattro reti e otto assist a Berna) e il ventunenne del Kloten Martin Höhener, autore finora di quattro reti con i Flyers. Buono finora il comportamento di giocatori come Alain Demuth dell’Ambrì, sette reti e sei assist, Michel Riesen (Davos, sette gol e cinque assist in tredici incontri!), Sandy Jeannin (Lugano, cinque gol e due assist) oltre a Reto von Arx.

Discreto finora, invece, il campionato dei vari Patrick Fischer, David Jobin, Mark Streit, Flavien Conne, J.J Aeschlimann e Martin Plüss. Con problemi di “carburazione” sono pure Mathias Seger, Olivier Keller, Rolf Ziegler, Patrick Della Rossa, André Rötheli, Marc Reichert, Ivo Rüthemann, Gian Marco Crameri e Marcel Jenni.

Del contingente impegnato ad Hannover non fanno parte gli infortunati Edgar Salis e Patrick Fischer, così come pure gli “americani” David Aebischer, Goran Bezina e Julien Vauclair. Eppoi potrebbe tornare in linea di conto anche Thomas Ziegler, accasatosi al Berna dopo la parentesi nordamericana con il Detroit (via Tampa). Per i Giochi di Salt Lake City l’allenatore Krüger dovrà selezionare venti giocatori e tre portieri: quindi, chi fallisce ad Hannover si dovrà accontentare di guardare le Olimpiadi alla televisione.

Filippo Frizzi

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