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La posizione elvetica alla sessione Onu sull’infanzia

Lotta contro la schiavitù dei bambini, lo sfruttamento economico, le discriminazioni sessuali, l'impiego in qualsiasi forma, nei conflitti armati, le coordinate della posizione della Svizzera al vertice Onu sull'infanzia. www.nea.org/www.romacivica.net

La Confederazione ha partecipato ai lavori preparatori per la sessione dell'Onu sull'infanzia prevista dall'8 al 10 maggio a New York.

Qualsiasi misura o azione in favore dell’infanzia deve essere basata sul diritto: il principio sostenuto dal Consiglio federale è stato presentato, martedi in una conferenza stampa a Berna, dalla delegazione che rappresenterà la Svizzera alla sessione straordinaria dell’Assemblea generale dell’Onu sull’infanzia.

Il primato del diritto

L’appuntamento segue il vertice mondiale del 1990 nel quale fu adottata la «Dichiarazione mondiale in favore della sopravvivenza, la protezione e lo sviluppo del bambino» ed un piano d’azione.

Nella sessione di maggio saranno esaminati i progressi compiuti nel frattempo. I lavori dovrebbero sfociare sull’adozione di una nuova dichiarazione ed un nuovo piano d’azione per i prossimi dieci anni.

Strumenti d’intervento

Nel corso delle tre sedute preparatorie, la Svizzera ha messo l’accento sulla lotta contro la schiavitù dei bambini, in qualsiasi forma. Berna si batte in particolare contro «lo sfruttamento economico, l’impiego di bambini nei conflitti armati e le discriminazioni sessuali», ha indicato il capo della delegazione elvetica Jean-François Giovannini.

La delegazione ha ottenuto la maggior parte degli impegni che voleva fossero iscritti nei documenti preparatori: lo sradicamento della povertà nella strategia di realizzazione dei diritti dell’infanzia, l’uguaglianza fra bambine e bambini e l’educazione come diritto umano.

I rappresentanti elvetici si sono pure battuti con successo su altri temi, quali la lotta contro mutilazioni sessuali, come l’escissione, la lotta contro qualsiasi forma di violenza e l’intervento medico e sociale contro la diffusione dell’Aids.

swissinfo e agenzie

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