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La scienza svizzera incontra l’economia americana

La Svizzera dispone di molti laboratori di ricerca. In immagine l'Istituto Paul Scherrer di Villigen swissinfo.ch

La delegazione svizzera in visita negli Stati Uniti vuole trarre profitto dalla propria tecnologia.

Una delegazione di scienziati e industriali elvetici sta compiendo un giro attraverso gli Stati Uniti per promuovere la nano e microtecnologia svizzera ma anche per imparare dagli americani a commercializzare meglio un prodotto di alta qualità.

La Svizzera, in effetti, è entrata a far parte dell’avanguardia della nanotecnologia oltre 20 anni fa, con l’invenzione, a Zurigo, di un microscopio attraverso il quale, per la prima volta, gli scienziati hanno potuto vedere individualmente atomi e molecole.

Un premio Nobel per la Svizzera

Un’invenzione che è valsa loro un premio Nobel per la fisica e che ha aperto contemporaneamente le porte alla ricerca sulla struttura della materia. “Quando ho visto il primo atomo mi è corso un brivido lungo la schiena”, dice Christoph Gerber dell’IBM di Zurigo. “Per la prima volta vedevo un atomo in tre dimensioni. E’ stata una cosa incredibile.”

Gerber fa parte delle 20 persone in visita negli Stati Uniti. La Svizzera ha mantenuto la sua competitività anche nella produzione di strumenti impiegati nella nanotecnologia. Grazie a questi strumenti all’Istituto di biochimica di Basilea è stato possibile far vedere per la prima volta il funzionamento di una membrana cellulare.

Nei prossimi decenni la nanotecnologia diventerà una forza portante nell’economia mondiale. La Svizzera finanzia la ricerca in questo campo in ragione di 30 milioni di franchi all’anno: l’investimento pro capite più alto di qualsiasi altro Paese.

Centri di ricera modello

In Svizzera i centri di ricerca ufficiali sono i Politecnici di Zurigo e Losanna, l’Istituto di microtecnologia dell’università di Neuchâtel e l’Istituto di fisica dell’università di Basilea. Studi di ricerca applicata vengono effettuati invece in vari laboratori del Paese, come quello dell’IBM a Zurigo, del Centro svizzero di elettronica e microtecnologia di Neuchâtel e l’Istituto Paul Scherrer di Villigen.

Un esempio elvetico ha destato grande interesse all’estero: al Centro di elettronica di Neuchâtel gli esperti individuano i bisogni tecnologici del mercato e cercano di convogliare le ricerche in quella direzione. Paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’India progettano di introdurre analoghi modelli di ricerca “economico-scientifica”.

Quello che manca ancora alla Svizzera e la terza fase di questo affascinante processo. Dopo la ricerca scientifica, abbinata alla ricerca di mercato, ora è necessario arrivare al vero e proprio “prodotto”, pronto per essere commercializzato. In questo campo gli americani sono maestri e la delegazione svizzera spera di tornare a casa con tanti spunti.

swissinfo/Vincent Landon, Boston

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