Prospettive svizzere in 10 lingue

La Storia che scorre lungo i fiumi

Il Reno non ancora corretto da Bad Ragaz a Sargans. Das Foto stammt aus dem Buch "Ingegneria fluviale in Svizzera"

All'ingegneria fluviale in Svizzera è dedicata una mostra che ripercorre le tappe più importanti del suo sviluppo attraverso esempi concreti di importanza nazionale.

Se in passato le correzioni dei fiumi servivano soprattutto alla protezione dalle piene, con il tempo sono diventati un importante strumento per lo sviluppo economico e lo sfruttamento energetico.

Accompagnata da una documentata pubblicazione, la mostra mette anche in evidenza come è cambiato l’approccio dell’ingegneria fluviale, a cui si chiede di prestare sempre più attenzione all’equilibrio tra gli interessi economici e lo sviluppo territoriale da un lato e il rispetto della natura e dell’ambiente dall’altro.

Proprio mentre a Bellinzona venerdì scorso si stava inaugurando la mostra, a Berna l’associazione ambientalista “Pro Natura” stava lanciando la sua nuova campagna “Liberate i nostri fiumi!”, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dello sfruttamento eccessivo dei corsi d’acqua.

L’alluvione che la scorsa estate ha devastato alcune regioni della Svizzera interna, ha del resto contribuito a portare a galla numerosi interrogativi sulla gestione dei corsi d’acqua.

Ma anche le alluvioni degli scorsi anni nel canton Ticino hanno messo in evidenza come la convivenza con l’omonimo fiume non sia sempre facile, tanto da sollecitare il Consorzio Correzione Fiume Ticino a valutare sempre nuove soluzioni, il più possibile compatibili con la dinamica e la natura del fiume.

Le acque del Ticino

Allestita in occasione dei 120 anni di esistenza del Consorzio Correzione Fiume Ticino, l’esposizione – ospitata nella Sala dell’Arsenale di Castelgrande fino al 23 maggio – illustra aspetti storici e tecnici molto interessanti, tanto più che per la sua ricchezza di risorse idriche, la Svizzera è considerata il serbatoio d’Europa.

“La decisione di imbrigliare il fiume, da cui il nostro Cantone prende il nome, in un percorso obbligato lungo il Piano di Magadino – ricorda il consigliere di Stato ticinese Marco Borradori, ministro del Territorio – è stata una pietra miliare del Ticino moderno”.

“Fu il primo passo verso la bonifica del Piano e i successivi fondamentali benefici per la nostra regione: miglioramento della situazione sanitaria, l’insediamento dell’attività agricola e, guardando oltre, il riassetto di una porzione strategica del territorio”.

Dal 1866, anno in cui fu elaborato il primo progetto generale lungo il tratto di fiume da Biasca al Lago Maggiore – e dopo la piena del 1868, la più grande mai documentata (a Locarno Piazza Grande fu sommersa da 2,70 metri d’acqua) – il fiume Ticino è stato al centro di regolari interventi.

E ora tra i progetti del Consorzio Correzione Fiume Ticino spicca la riqualifica delle Bolle di Magadino, attraversate dal fiume e presto liberate dalla presenza degli impianti del Silos Ticino, definito “il mostro” nel libro di Plinio Grossi “Vita di un fiume”.

Dalla Valle del Reno allo Seeland

Nel territorio della Svizzera odierna, le sponde dei fiumi vennero rinforzate già al tempo dei Romani. Ma questi interventi, come documentano la mostra e il libro, si limitavano però alle spalle dei ponti o ai pontili per le imbarcazioni.

In Svizzera la pianificazione di lavori di ingegneria fluviale di grandi dimensioni iniziò solo nel XVIII secolo. La mostra di Bellinzona illustra i principali traguardi raggiunti e le opere realizzate a partire dal Settecento, dalla Valle del Reno allo Seeland, dal Piano della Linth all’Oberland bernese.

Così sui pannelli è possibile seguire le tappe della correzione della Linth, una vera e propria impresa nazionale che inaugura la stagione della moderna ingegneria fluviale in Svizzera. Oppure le fasi degli interventi sul “più grande torrente d’Europa”, ovvero il Reno, la cui frequenza di inondazioni raggiunse dimensioni catastrofiche nel XIX secolo: tra il 1800 i il 1890 si verificarono 20 grandi inondazioni.

Un tuffo nel futuro

Se il passato ricorda in quale misura la correzione dei fiumi ha avuto un impatto sullo sviluppo economico e sulle opere di bonifica, il futuro dell’ingegneria fluviale deve in qualche modo recuperare il discorso naturalistico.

Grazie all’informatica e a tecnologie sempre più sofisticate, l’ingegneria fluviale deve rispondere alle nuove esigenze di rivitalizzazione e di rinaturazione dei tratti di fiume.

L’incanalamento del fiume Ticino, per esempio, “ha ostacolato la diversificazione naturale dell’habitat fluviale e disturbato il processo naturale di deposito di inerti. Questo ha portato all’erosione del fiume lungo ampi tratti”.

“Il 50% circa delle nostre specie animali e vegetali ha bisogno di corsi d’acqua naturali per poter sopravvivere. Se in passato nei nostri fiumi vivevano 54 specie ittiche indigene – ha messo in evidenza Pro Natura – oggi ve ne restano solo 46 di cui 34 minacciate di estinzione”.

Per cercare di preservare nel modo migliore gli equilibri della natura, nei nuovi obiettivi dell’ingegneria fluviale la protezione dello spazio vitale occupa un preciso spazio e i nuovi orientamenti prevedono di ridurre al minimo gli interventi.

swissinfo, Francoise Gehring, Bellinzona

1810: viene realizzata la prima correzione significativa di un torrente (il Dragonato) nella storia del Canton Ticino
3 ottobre 1868: si verifica la più grande piena mai documentata del fiume Ticino
1881: presentazione del primo progetto di correzione
1886: viene fondato il Consorzio correzione Fiume Ticino
1931-1939: importanti lavori di Bonifica sul Piano di Magadino

Per sottolineare i 120 anni di esistenza e di attività del Consorzio Correzione Fiume Ticino – che raggruppa 14 comuni ticinesi – il Dipartimento del territorio ha allestito al Castelgrande di Bellinzona una mostra dedicata all’ “Ingegneria fluviale in Svizzera”, che è anche il titolo del libro che accompagna la mostra.

Con il suo operato il Consorzio contribuisce al controllo del fiume e alla gestione – non sempre facile – del territorio, prestando attenzione ai delicati equilibri tra protezione della natura e insediamenti di attività agricole e industriali.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR