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La Svizzera critica il rapporto del consiglio di sicurezza ONU

Peter Maurer, ambasciatore svizzero all'ONU Keystone

La Svizzera non è soddisfatta del rapporto annuale che il consiglio di sicurezza dell'ONU ha redatto per l'assemblea generale. Lo dice Peter Maurer, ambasciatore elvetico al palazzo di vetro.

Berna rimane dell’idea che l’organo più importante dell’ONU vada riformato, ha detto Maurer parlando lunedì davanti all’assemblea dell’organizzazione a New York.

Il consiglio di sicurezza deve essere ampliato, ma nel contempo deve poter agire in modo rapido ed efficace. Il diritto di veto non va inoltre esteso a nuovi membri.

Questi i punti salienti del discorso dell’ambasciatore elvetico davanti all’assemblea delle Nazioni Unite a New York.

Il consiglio di sicurezza – ha continuato il diplomatico svizzero – va allargato in ossequio a criteri obiettivi, come la grandezza e la popolosità di uno stato, o il suo contributo in denaro e in soldati all’organizzazione.

Veto non applicabile ai crimini contro l’umanità

L’operazione di espansione del consiglio di sicurezza deve inoltre rispecchiare le nuove costellazioni geopolitiche. Maurer ha chiesto inoltre che nel caso di genocidi e crimini contro l’umanità non sia più possibile interporre il veto.

Negli altri casi le cinque potenze membri permanenti dovrebbero giustificare il perché si sono opposte ad una decisione.

Secondo Maurer resta d’attualità un’iniziativa presentata dalla Svizzera e da altri quattro paesi, che mira a migliorare il funzionamento del consiglio di sicurezza.

Questo organo delle Nazioni Unite, stando al diplomatico svizzero, ha in parte già tenuto conto delle riserve espresse dai paesi che non ne fanno parte prendendo alcune misure atte ad aumentare la propria trasparenza ed efficacia.

Ma per la Svizzera non basta, bisogna andare più in là: Maurer ha auspicato dei rapporti più frequenti sulle crisi attuali, che aumenterebbero la fiducia dei membri dell’Onu verso il consiglio di sicurezza.

swissinfo e agenzie

Il consiglio di sicurezza dell’ONU è composto di 5 membri permanenti e 10 membri eletti per un periodo di due anni.
Decide dell’invio di truppe di pace in caso di conflitti.
Può autorizzare misure coercitive, sanzioni economiche o azioni militari collettive.
La Svizzera, membro ONU dal 2002 per decisione popolare – non siede nel consiglio di sicurezza.

La Svizzera è entrata a far parte delle Nazioni unite nel 2002. Da allora ha fatto della riforma del consiglio di sicurezza una delle sue priorità.

La Svizzera ritiene che il numero di seggi debba essere aumentato per meglio rappresentare le regioni del globo. Il diritto di veto dei membri permanenti dovrebbe essere esercitato solo in casi eccezionali.

A metà marzo l’sssemblea generale ha accettato la proposta svizzera di creare un consiglio dei diritti umani, in sostituzione dell’omonima commissione.

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