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La Svizzera restituisce dei fondi all’Angola

Dalla fine della guerra civile, nel 2002, l'Angola risale lentamente la china Keystone

Berna restituirà all'Angola 21 milioni di dollari bloccati in Svizzera nell'ambito di un'inchiesta penale. Un accordo in tal senso è stato firmato martedì.

Per la prima volta in questo genere di situazione, i fondi restituiti saranno direttamente destinati a progetti umanitari.

La notizia della firma dell’accordo fra Berna e Luanda è stata comunicata martedì dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Il testo è stato sottoscritto a Ginevra dal direttore della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), Walter Fust, e dal segretario del Consiglio dei ministri della Repubblica d’Angola, António Carlos dos Reis Júnior. Un accordo di principio in tal senso fra i due paesi era già stato firmato nel novembre del 2003.

Vasta inchiesta

I 21 milioni di dollari (27 milioni di franchi) erano stati bloccati dalla giustizia ginevrina nell’ambito di un’inchiesta relativa al rimborso del debito che l’Angola aveva nei confronti della Russia. Dopo avere accertato l’assenza di irregolarità, i giudici del cantone romando avevano deciso nel dicembre del 2004 di archiviare la causa.

Rimaneva però ancora in sospeso la sorte dei conti che quattro importanti personalità angolane avevano aperto presso una banca di Ginevra. L’inchiesta è giunta alla conclusione che i titolari di questi conti non avevano direttamente beneficiato dei fondi e che questi ultimi costituivano delle «riserve strategiche» destinate ad essere utilizzate da Luanda contro i ribelli dell’UNITA all’epoca della guerra civile.

Marc Wey, capo della Sezione di diritto internazionale presso il DFAE, ha detto a swissinfo che il denaro sarà trasferito su un conto aperto presso la Banca nazionale svizzera e amministrato dalla DSC.

Aiuti umanitari

In un comunicato, il DFAE precisa che i fondi restituiti dovranno essere destinati a progetti umanitari concernenti «le persone più vulnerabili della società angolana». I progetti saranno selezionati nei settori prioritari, quali la ricostruzione, la costruzione e la dotazione di infrastrutture ospedaliere, la formazione professionale di base o la fornitura d’acqua.

«Sono particolarmente soddisfatto perché così facendo i soldi torneranno ai loro veri proprietari, ossia alla popolazione dell’Angola. La giustizia ha trionfato», ha affermato il procuratore generale di Ginevra, Daniel Zappelli.

Svizzera e Angola assicureranno congiuntamente il coordinamento del programma. A tale scopo, la DSC istituirà una segreteria esecutiva incaricata del controllo amministrativo e finanziario del programma. L’esecuzione dell’accordo di restituzione dovrebbe potere cominciare nel corso delle prossime settimane.

swissinfo

L’Angola, ex-colonia portoghese, ha ottenuto l’indipendenza nel 1975.

Da allora, è scoppiata una guerra civile fra il potere centrale comunista e i ribelli dell’UNITA (Unione nazionale per l’indipendenza totale dell’Angola).

Le due parti in conflitto hanno firmato un accordo di pace nel 1994. La guerra è però terminata soltanto nel 2002.

Dal 1995, la Svizzera fornisce aiuti umanitari al paese africano. Nel 2005, essi hanno raggiunto i 7 milioni di franchi.

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