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La Svizzera soccorre i rifugiati in Libano

Palestinesi neI campo profughi di Nahr al-Bared controllati dall'esercito libanese Keystone

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha sbloccato venerdì un credito di 100 mila franchi per i rifugiati palestinesi del Libano. Giudica la situazione drammatica.

Nel frattempo nei campi profughi, dove sono trincerati gli islamisti del Fatah al-Islam circondati dall’esercito libanese, sembra essere tornata la calma.

Le condizioni nel campo profughi di Baddawi restano comunque molto gravi. Il capo della DSC in Libano, Friedrich Steinemann, ha infatti manifestato la propria preoccupazione.

La maggior parte dei 20 mila palestinesi fuggiti nei giorni scorsi dal campo di Nahr al-Bared, si sono infatti rifugiati nel campo di Baddawi che, secondo Steinemann, è drammaticamente sovraffollato. Normalmente in questo terreno di soli due chilometri quadrati vivono già ventimila persone.

In un’intervista a swissinfo la drammaticità della situazione è stata peraltro confermata da Peter Grütter portavoce dell’iniziativa di diverse grandi imprese americane per la ricostruzione del Libano.

L’ex segretario generale del Dipartimento federale delle finanze dal 1996, che lavoro oggi “CISCO Systems”, ha aggiunto che “il Libano è un paese molto creativo ed è sempre riuscito a trovare delle soluzioni per uscire dalle crisi più difficili. Sono convinto che il paese dei Cedri potrà avere un futuro economico prospero”.

Condizioni precarie

Intanto, però, la situazione in Libano rimane molto tesa, a causa anche di una tregua precaria. Per accogliere i palestinesi in fuga dalla furia dei combattimenti, la direzione del campo ha messo a disposizione delle scuole per accoglierli. Malgrado queste misure, numerosi rifugiati non trovano un posto dove ristorarsi e sono costretti a dormire sulla nuda terra.

In base alle verifiche compiute da Steinemann direttamente nel campo profughi, la DSC ha deciso di sbloccare un credito per fare fronte alle prime necessità, come: l’acquisto di tremila materassi per una somma di circa 26 mila franchi. I primi sono già stati consegnati venerdì.

E’ stati fatto notare che i punti di sicurezza del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), della Croce rossa libanese e della Mezza Luna rossa situati nelle vicinanze dei campi profughi, mancano di medicinale e di materiale sanitario. La Svizzera intende sostenere il CICR attraverso un aiuto in beni di soccorso e di prima necessità pari a circa 60 mila franchi.

La situazione in Libano

In questo momento i profughi sono ospitati in alcune strutture scolastiche. I feriti sono stati divisi tra l’ospedale del campo gestito dalla Mezzaluna Rossa palestinese e ospedali privati di Tripoli. Il 30% del campo è stato distrutto di Nahe al-Bared, comprese scuole e cisterne d’acqua.

Sono circa 20 mila i profughi palestinesi che negli ultimi due giorni, approfittando della tregua scattata martedì tra l’esercito libanese e i miliziani di Fatah al-Islam, hanno lasciato il campo profughi di Naher al-Bared per dirigersi nel vicino campo di Baddawi, distante circa 10 km.

Le case sono state lasciate in fretta per il timore che il fuoco incrociato tra miliziani e esercito potesse ricominciare in qualsiasi momento. Non tutti i profughi sono riusciti ad approfittare della tregua per fuggire: circa il 60% è ancora nel campo.

swissinfo e agenzie

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Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC)

Questo contenuto è stato pubblicato al La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) è l’agenzia del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) preposta alla cooperazione internazionale. Questo organismo effettua azioni dirette, sostiene programmi di organizzazioni multilaterali e finanzia programmi di opere umanitarie svizzere ed internazionali, in particolare nei settori dello sviluppo, dell’aiuto umanitario (incluso il Corpo svizzero di aiuto umanitario)…

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I combattimenti, sospesi martedì, sono stati i più gravi e letali dopo la guerra civile nel Libano (1975-1990).

In Libano si stanno affrontando l’esercito libanese contro il movimento islamista palestinese, Fatah al-Islam, sospettato di essere legato alla rete di Al-Qaïda.

I bombardamenti sono stati criticati da Amnesty International e hanno scatenato la collera della comunità palestinese in Libano.

Al termine di un accordo concluso nel 1969, l’esercito libanese non è autorizzato ad entrare nei dodici campi profughi palestinesi in Libano.

La Svizzera ha contribuito con 20 milioni di franchi agli sforzi umanitari in Libano. 5 milioni sono andati in favore della Croce Rossa internazionale (CICR).

Nel mese di settembre del 200, il governo svizzero aveva accordato un credito supplementare di 14,4 milioni di franchi in favore dei programmi di assistenza in Libano. 4 milioni sono destinati ad aiutare i palestinesi nei Territori Occupati.

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