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La Under 21 vola in semifinale

L'esultanza dopo il pareggio che permette di andare avanti negli europei Keystone

Svizzera capitale europea del calcio giovane. La Under 21 emula l'Under 17 fresca campionessa continentale! Lo 0 a 0 con l'Italia, mercoledì sera, la proietta in semifinale degli europei.

Il prossimo scontro, contro i favoritissimi francesi, è programmato sabato a Basilea. Dal canto suo, l’Italia per accedere alla finale dovrà sbarazzarsi della Repubblica ceca.

Svizzera ed Austria vogliono organizzare i Campionati Europei nel 2008: quale miglior viatico per il mondo del pallone elvetico? I risultati colti dalle due selezioni giovanili degli allenatori Frei (Under 17) e Challandes (Under 21), dimostrano che anche il Svizzera vi sono giovani, ma anche allenatori preparati.

Alla borsa valori salgono le quotazioni dei giovani, mentre sono in picchiata quelle della Nazionale maggiore di Köbi Kuhn. I vari Henchoz (Liverpool), Sforza (Bayern Monaco), Vogel (PSV Eindhoven) scivolano sempre più in basso nella graduatoria della FIFA.

La favoritissima Francia sabato al St. Jakob Park

Pareggiando 0-0 con l’Italia nel terzo incontro della fase preliminare, la Svizzera si è qualificata con 4 punti, a pari merito con il Portogallo (vincitore a sua volta sull’Inghilterra), ma passa alla semifinale grazie alla vittoria nel confronto diretto con i lusitani.

Il secondo posto del girone permette ai rossocrociati di rimanere al St. Jakob Park, quando sabato affronteranno la favoritissima Francia dei vari Cissé, Mexes, Armand, Berson, Gouvu e Luyindula (tutti giocatori appetiti da club blasonati come Barcellona, Juventus, Roma, Bayern Monaco). Sulla carta la Svizzera parte battuta, la spinta dei 30 mila del St. Jakob Park potrebbe aiutare i “Titani” a raggiungere la finale. I sogni non costano nulla.

Risultato storico grazie anche a … Simon Ammann

Simon Ammann esempio per la Nazionale Under 21. Bernard Challandes, per provare ai suoi “Titani” che un piccolo svizzero poteva sorvolare l’élite mondiale, emozionando un intero popolo, ha mostrato le immagini del sangallese ai Giochi di Salt Lake City.

Alla vigilia del match contro il Portogallo (poi vinto 2-1), i rossocrociati hanno ricevuto la visita di Christian Wenk, ex campione d’Europa nel duathlon, oggi su una sedia a rotelle. Insomma, “papà” Challandes ha provato a metterla sul piano dei sentimenti e delle emozioni: alla luce dei risultati si può dire che l’esperimento è pienamente riuscito.

La parola d’ordine dei Titani: rispetto

Oltre che un buon allenatore, Bernard Challandes – neocastellano purosangue – è un buon psicologo: “Alla loro età, i ragazzi sono ancora molto ricettivi. Cerco, al di fuori del campo, di inculcare loro certi valori.”

La parola d’ordine della truppa-Challandes è semplice: rispetto. Ancora Mister Challandes: “Il rispetto di noi stessi, del giocatore che lascia il campo ad un suo compagno, il rispetto nei confronti dello staff, delle proprie camere d’albergo e quello verso il pubblico.”

La palla passa al pubblico: St. Jakob esaurito?

Valori semplici ma che fanno della Svizzera una grande squadra, soprattuto dal punto di vista caratteriale. Challandes è soprattuto un educatore e ha capito che i giocatori, soprattutto quando sono così giovani, non possono essere dei robot.

Il raggiungimento della semifinale coincide con il cambiamento della carriera di tutti i rossocrociati. Vi sono parecchi osservatori europei (Sandro Mazzola del Torino vuole Alexander Frei) e la data del 22 maggio 2002 verrà ricordata a lungo in futuro.

I “Titani” si sono meritati il rispetto del pubblico, oltre che di gran parte della critica specializzata. La loro impresa, alla vigilia, era soprattutto un sogno. Ora si tratta di viverlo fino in fondo: il pubblico saprà gremire all’inverosimile il St. Jakob Park per sostenere i rossocrociati?

Filippo Frizzi

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