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Le possibili soluzioni di tutela

Molti stabili costruiti in passato sui maggenghi non hanno più alcun ruolo nella moderna agricoltura di montagna.

Ma non solo: cadono in rovina o sono oggetto di interventi più che discutibili. Questo stato di cose conduce alla perdita di un paesaggio antropico tradizionale di grande valore.

La Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio, sostenuta da Heimatschutz Svizzera, propone per salvare i maggenghi una serie di misure.

Innanzitutto la proporzione dei rustici trasformati, oppure trasformabili, non dovrebbero superare il 50% del patrimonio rilevato, evitando così il formarsi dell’immagine indesiderata di un “paesaggio costituito da residenze secondarie”.

Si insiste inoltre sulla necessità di un maggiore controllo nei permessi: la trasformazione dei rustici, soprattutto di quelli ubicati nei paesaggi culturali di grande pregio, dovrebbe essere autorizzata unicamente in casi eccezionali.

Considerato che i rustici svolgevano un ruolo importante nella gestione tradizionale del paesaggio agrario, all’aspetto di “edificio meritevole di protezione” è da abbinare l’impegno di conservare il mantenimento del paesaggio antropico, in un legame funzionale “edificio-paesaggio”.

“Chiediamo di conseguenza – sottolineano in due enti – che sia istituito l’obbligo della coltivazione dei maggenghi stessi e non solo delle immediate adiacenze degli edifici; oppure vi è da considerare una compensazione materiale dei vantaggi”.

Un buon modello di riferimento è quello della Valle Bavona. Basato sul modello del Piano direttore dei Grigioni, un “fondo regionale” potrebbe essere alimentato da questi contributi di compensazione.

Per i maggenghi è necessario allestire dei piani particolareggiati, seguendo le indicazioni impartite dagli esperti della Sezione dei beni culturali. La trasformazione dovrebbe limitarsi agli edifici con una chiara struttura abitativa.

Il controllo dell’applicazione delle norme edilizie (normativa ancora da definire) dovrebbe essere assegnato ad un ente cantonale (per esempio ad una fondazione). Le costruzioni non conformi alle norme pianificatorie dovrebbero inoltre essere per quando possibile risanate e ricuperate.

Il cambiamento d’uso dei fondi e delle proprietà dovrebbero infine essere sottomessi ad una futura regolamentazione sull’uso delle residenze secondarie.

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