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Le soluzioni della destra per i costi salute

A bruciapelo: i vertici UDC sono riusciti a consegnare le firme poco prima del tempo massimo Keystone

L'Unione democratica di centro (UDC) è riuscita a raccogliere poco più di 102 mila firme per la sua iniziativa popolare volta a ridurre i premi per l'assicurazione malattia di base.

I vertici del partito sono convinti che le proposte di miglioramento offriranno alla Svizzera un sistema sanitario lungimirante e sostenibile.

Sono rare le iniziative arrivate da destra, ma in questo caso l’UDC è riuscita a raccogliere le 100’000 firme necessarie per un’iniziativa popolare prima del termine legale.

Così il popolo sarà chiamato ad esprimersi su un’ulteriore proposta per risolvere il problema dell’esplosione dei costi della salute. In più occasioni negli ultimi decenni, il popolo ha respinto analoghe iniziative avanzate dalla sinistra.

I traguardi dell’UDC

Ma dalla destra conservatrice arrivano soluzioni diverse che non puntano alla ridistribuzione sociale dei costi, ma alla selezione delle prestazioni.

L’iniziativa, denominata «sì al ribasso dei premi delle casse malati nell’assicurazione di base», vuole infatti ridurre il catalogo delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione di base.

Inoltre si auspica la libera scelta da parte delle casse malattia dei medici con cui collaborare, fissare una soglia massima dei contributi statali e semplificare il sistema sanitario svizzero rendendolo più trasparente.

Il traguardo è quello di responsabilizzare il cittadino sui costi effettivi provocati dalla salute. Gli iniziativisti promettono di ridurre le spese del 20 per cento.

Frecciatine alla politica

Per l’UDC l’iniziativa depositata mercoledì offre un’alternativa all’esplosione dei costi della salute verificatasi dopo l’entrata in vigore della LaMal nel 1996. La conferenza stampa di mercoledì è stata dunque l’occasione per criticare l’azione degli altri partiti e attori della politica sanitaria nazionale.

La Svizzera è uno dei paesi che spende di più per la sanità pubblica, ha commentato il consigliere nazionale vodese Jean Fattebert, è quindi ora di reagire e agire, visto che il Parlamento ha fallito nel suo tentativo lungo e infruttuoso di fare un lifting alla LaMal.

Toni Bortoluzzi, consigliere nazionale zurighese, non ha perso l’occasione per bacchettare il direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), Thomas Zeltner.

Medicina a due velocità?

Alle critiche degli avversari, che rimproverano all’UDC di voler istituire una «medicina a due velocità» – una ridotta per i poveri e per chi può pagare – il presidente Ueli Maurer risponde che si sbagliano, perché riducendo le prestazioni inutili si abbasseranno anche i costi.

Sarebbe piuttosto il sistema attuale a porre problemi alle grandi famiglie e ai redditi più bassi e questo solo perché si è voluto introdurre tutto nelle prestazioni di base.

Difficoltà nella raccolta delle firme

La raccolta delle adesioni non è stata facile e cade proprio alla scadenza dei 18 mesi fissati dalla Costituzione. Maurer si è però detto soddisfatto per la prima iniziativa popolare condotta da un solo partito senza l’aiuto di nessuna organizzazione.

La fase finale della raccolta delle firme ha visto impegnati sul campo molti consiglieri nazionali e ha dimostrato l’efficienza delle strutture del partito, ha concluso il presidente dell’UDC.

Nel frattempo il 10 dicembre scadrà anche il termine utile per inoltrare le adesioni all’iniziativa «per una cassa malati unica e sociale» lanciata da ambienti di sinistra.

swissinfo e agenzie

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