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Le vie storiche dei Grigioni in mostra nel Trentino

Frammento di una copia risalente al XII secolo della più antica mappa stradale di epoca romana esistente, la Tabula Peutingeriana. www.archaeologicalsites.com

Eposizione sulle vie alpine storiche del Canton Grigioni a Levico Terme, in provincia di Trento. La mostra, aperta giovedì, termina il 9 giugno.

L’esposizione è intitolata “Non solo romane, le vie storiche nei Grigioni”. Organizzata dalla Società per la Ricerca sulla Cultura Grigione di Coira e dall’Inventario delle vie di comunicazione storiche della Svizzera con sede a Berna ed in collaborazione con la Società Archeologica Claudia Augusta, la mostra è ospitata nel Palazzo delle Terme di Levico e può essere visitata tutti i giorni dalle 9 alle 13. All’allestimento, unico nel suo genere, hanno contribuito anche la Provincia autonoma di Trento, la Regione autonoma Trentino-Alto Adige ed il Comune di Levico Terme. Parallelamente all’inaugurazione della mostra sulle vie storiche dei Grigioni, a Levico Terme ospita da giovedì a domenica un congresso dedicato al confronto delle esperienze della comunità delle Claudia ed un workshop incentrato sul tema delle “strade di pietra”.

Strade delle genti

Percorsi preistorici e vie romane, “sentieri della fatica e carrozzabili hanno in ogni epoca attraversato i Grigioni, segnandone la storia. Alcuni di questi percorsi, come quelli delle Alpi Retiche, sono contemporanei e paralleli alla via Claudia Augusta, la più monumentale delle strade transalpine romane, con la quale quasi certamente erano collegate.

Da alcuni anni queste protostrade della moderna Europa, molte delle quali furono aperte o erano già in uso in epoca romana, sono state riscoperte, recuperate e valorizzate. Segni e memoria dei tempi che furono che, oggigiorno, sono diventati un bene culturale comune a regioni dell’arco alpino europeo quali Svizzera, Italia, Germania, Austria, Slovenia, Francia e Spagna.

Radici comuni

Le comunità che affondano le proprie radici lungo i tracciati alpini d’epoca romana sono centinaia. Alcune di queste comunità -specialmente nei Grigioni, in Tirolo, Trentino, Veneto e Baviera- sono impegnate da anni nel recupero della memoria storica ed in progetti di valorizzazione culturale e turistica delle vie romane attraverso le Alpi. Altre comunità hanno manifestato il loro interesse per un progetto di recupero storico e culturale che assume la valenza anche di un’opportunità d’integrazione europea.

Le vie romane delle Alpi rappresentano il più complesso sistema di collegamenti storici sino ad oggi pianificato. In esse confluiscono, come precisa Fabio Bùdel della Società Archeologica Claudia Augusta “le sinergie di ben diciannove regioni e di sette nazioni poste a cavallo o limitrofe all’area alpina”. Centinaia di chilometri di strade nel solo settore orientale, che riportano in auge la via Claudia, quella Retica, la via Danubia e la via Iulia, percorsi d’importanza fondamentale dai romani alla fine del Medio Evo e che oggi costituiscono “un itinerario senza eguali nel panorama culturale e turistico dell’Europa”, come rileva ancora Fabio Bùdel della Società Archeologica Claudia Augusta.

Le immagini della storia

La mostra sulle vie storiche nei Grigioni propone affascinanti fotografie che illustrano le magistrali tecniche di costruzione sopravvissute all’erosione del tempo e che raccontano la vita di uomini e di animali, dell’evoluzione dei mezzi di trasporto delle persone e delle merci in quella regione ponte nel cuore delle Alpi che sono i Grigioni. Un’esposizione che vuole essere un avvincente viaggio attraverso le immagini della memoria, alla riscoperta delle radici, delle tradizioni.

L’importanza di trasmettere intatte alle generazioni che verranno quel patrimonio storico e culturale unico che sono le vie romane delle Alpi, è l’obiettivo del convegno di Levico Terme. Un punto di partenza per conoscersi, esprimere idee, presentare esperienze, cercare collaborazioni e trasformare le innumerevoli iniziative locali e regionali in un evento transnazionale di riqualificazione sostenibile dell’arco alpino.

Network delle vie di pietra

Un progetto organico che prevede la creazione di una rete operativa e di un sistema informatico che fotograferà ciò che sta avvenendo in tempo reale lungo i 1.500 chilometri della via Claudia Augusta, che con i suoi 520 chilometri collegava la pianura padana a quella del Danubio, facendo da ponte fra le civiltà latina e germanica.

Un modo per valorizzare ed armonizzare iniziative finora singole e limitate, evitando sovrapposizioni per usufruire di investimenti, in parte messi a disposizione dall’Unione europea, che significano anche la creazione di posti di lavoro in regioni periferiche. Una miriade di opportunità legate all’appartenenza alle vie romane delle Alpi.

Sergio Regazzoni

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