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Legge antihooligan criticata dai guardiani della privacy

In futuro anche i rilevamenti biometrici potrebbero diventare una prassi normale all'entrata degli stadi Keystone

In vista degli Europei del 2008 sono in programma alcuni severi provvedimenti per lottare contro la violenza legata al calcio.

Pur rendendosi conto dell’importanza di misure eccezionali per eventi sportivi di grande portata, i commissari della protezione dei dati personali considerano la prevista banca dati sugli hooligan anticostituzionale.

In vista degli Europei del 2008 che si svolgeranno in Svizzera, il Parlamento elvetico ha infatti accettato recentemente una nuova Legge federale sulle misure per la sicurezza interna, che include in particolare nuove disposizioni contro l’hooliganismo.

Per i guardiani della privacy le misure eccezionali per combattere gli atti di teppismo negli stadi sono comprensibili, ma “vanno applicate con il principio della proporzionalità”, come dice a swissinfo Michele Albertini, incaricato della protezione dei dati personali del canton Ticino. Per garantire la sicurezza, sottolinea Albertini, non si devono insomma calpestare i diritti costituzionali dei cittadini.

La legge, che sarà in vigore fino al 2009, prevede tra l’altro la creazione di una banca dati per i tifosi potenzialmente violenti e la detenzione preventiva fino ad un massimo di 24 ore.

Contro di essa è stato lanciato un referendum: le 50’000 firme necessarie per chiamare il popolo svizzero alle urne dovranno essere raccolte entro il 13 luglio.

Non solo i gruppi di tifosi all’origine del referendum, ma anche i partiti di sinistra ritengono che la legge speciale antihooligan si spinga troppo oltre, in particolare con la creazione di una banca dati.

Gli incaricati cantonali della protezione della privacy ritengono la prevista banca dati sugli hooligan addirittura anticostituzionale.

Non ci sono basi costituzionali

La Confederazione non dispone di basi costituzionali che permetterebbero misure quali il bando da un perimetro definito, l’obbligo di annunciarsi alla polizia o la custodia cautelare, fanno notare i commissari.

L’associazione dei protettori dei dati personali si era già espressa in questo senso, senza però ottenere grandi risultati, in occasione della procedura di consultazione sulla legge e l’ordinanza federale contro la tifoseria violenta.

Cosa sperano dunque di ottenere ora i commissari, visto che i loro appelli precedenti sono caduti nel vuoto? Il loro scopo è potenziare l’informazione nei confronti del pubblico su questi temi. Con un contatto costante e diretto con le autorità vorrebbero inoltre che si arrivi perlomeno ad un’applicazione conforme al principio della proporzionalità.

Secondo Michele Albertini uno dei punti più criticabili della legge è che alcuni dati personali saranno facilmente iscrivibili nelle banche dati e non si sa bene dove queste informazioni vanno a finire. “L’uso di queste banche dati va circoscritto e controllato”, sottolinea Albertini, mettendo l’accento sulla prevenzione, che secondo i commissari sarà uno degli aspetti centrali.

L’esempio della Germania

Pure in Germania, i responsabili della protezione dei dati avevano criticato – senza ottenere echi positivi – i provvedimenti allestiti in occasione della Coppa del mondo.

Bruno Baeriswyl, presidente dell’associazione dei commissari svizzeri della protezione dei dati, in un’intervista con il quotidiano Neue Zürcher Zeitung ha criticato in particolare il fatto che per acquistare un biglietto si siano dovuti registrati moltissimi dati personali.

Oltre a nome e cognome, anche il numero di carta di credito, il domicilio, l’appartenenza ad un gruppo di tifosi, il numero di passaporto, e altre informazioni private.

Questi dati, in Germania, possono essere utilizzati anche a scopo di marketing, una procedura molto “discutibile”, secondo il giurista, e che si vorrebbe evitare venisse utilizzata anche in Svizzera.

Alcuni tifosi che volevano andare in Germania si sono poi visti negare il permesso di viaggio, perché erano stati schedati nella banca dati hooligan per il semplice fatto di essersi trovati per caso vicino a dei teppisti.

Per Baeriswyl si dovrebbero invece utilizzare solo i dati di persone che hanno effettivamente compiuto atti violenti e non assemblare informazioni in maniera indiscriminata.

swissinfo, Raffaella Rossello

In Germania, paese federalista come la Svizzera, i 16 Länder sono quasi sovrani in materia di polizia. Ma il paese dispone di un servizio d’informazione centralizzato in materia di sport.

La sua banca dati contiene le schede di più di 6000 tifosi violenti, sorvegliati costantemente con buoni risultati. Per la Coppa del mondo sono previste condanne immediate e sanzioni più dure.

In Francia, l’Assemblea nazionale ha appena adottato il principio della tolleranza zero verso gli hooligans.

In Italia, l’ultimo provvedimento anti teppismo (legge Pisanu) in ordine cronologico è stato adottato nell’agosto 2005: prevede tra l’altro il divieto per i tifosi diffidati di seguire la propria squadra all’estero e la videosorveglianza obbligatoria in tutti i grandi stadi.

– Sequestro e confisca di materiale di propaganda che incita alla violenza.

– Apertura di una banca dati nazionale sulla tifoseria violenta.

– Divieto di accesso agli stadi o di entrata sul territorio svizzero per gli hooligan.

– Obbligo di presentarsi in polizia e possibilità di fermo preventivo (massimo 24 ore).

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