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Leuenberger e Deiss respingono le accuse

Joseph Deiss (a s.) e Moritz Leuenberger venerdì a Berna Keystone

Il Consigliere federale Moritz Leuenberger e il suo ex-collega Josef Deiss respingono le accuse fatte durante il processo Swissair: in nessun caso ci sono state "pressioni o raccomandazioni" alla compagnia aerea.

I due uomini politici hanno risposto venerdì, davanti ad un gruppo della commissione di gestione del Consiglio degli Stati, dell’accusa di aver incitato Swissair a pagare 150 milioni di euro alla belga Sabena.

Moritz Leuenberger e Joseph Deiss respingono le affermazioni secondo cui avrebbero spinto la compagnia aerea elvetica Swissair ad effettuare un versamento di 150 milioni di euro in favore dell’ex compagnia nazionale belga Sabena.

Il ministro dei trasporti e il suo ex collega, all’epoca capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), sono stati ascoltati venerdì mattina da una sottocommissione della commissione di gestione del Consiglio degli Stati. Si trattava di chiarire affermazioni che li coinvolgevano, pronunciate dall’ex presidente del consiglio di amministrazione di Swissair Eric Honegger.

Quest’ultimo aveva sostenuto davanti al tribunale distrettuale di Bülach (ZH) che il Belgio aveva minacciato di compromettere gli accordi bilaterali se la compagnia aerea svizzera non avesse investito in quella belga, la Sabena appunto, in difficoltà finanziarie.

Per questo motivo avrebbe allora informato i due consiglieri federali, che gli avrebbero consigliato di versare i 150 milioni di euro (circa 240 milioni di franchi).

L’incontro con Honegger

In una dichiarazione comune al termine della loro audizione, Moritz Leuenberger e Joseph Deiss hanno confermato di aver incontrato Honegger il 2 febbraio 2001. Quest’ultimo li aveva informati sulle difficoltà della Swissair nelle sue partecipazioni in società straniere, in particolare nella Sabena.

Leuenberger ha precisato d’aver condiviso l’analisi di Eric Honegger concernente le difficoltà legate alla ratifica degli accordi bilaterali. “Ma in ogni caso non abbiamo dato una raccomandazione o esercitato pressioni” in favore di un versamento, hanno puntualizzato.

Deiss è stato ancora più esplicito, sottolineando che “è falso sostenere che i due consiglieri federali sarebbero intervenuti direttamente negli affari di Swissair”. Egli ha precisato che allora aveva preso appunti che confermano questa sua versione dei fatti.

Leuenberger e Deiss non hanno fornito ulteriori particolari alla sottocommissione, che – come già annunciato in anticipo – non ha rilasciato commenti: intende prima informare il resto della commissione sull’audizione.

Nel processo contro gli ex dirigenti Swissair, in corso a Bülach, Eric Honegger è stato accusato tra l’altro di aver arrecato un grave danno alla compagnia aerea elvetica, approvando il versamento di 240 milioni di franchi alla Sabena.

L’accusa ha chiesto per Honegger otto mesi e una pena pecuniaria di 90’000 franchi con la condizionale, più 20’000 franchi di multa. Gli avvocati difensori di Eric Honegger hanno chiesto l’assoluzione e hanno criticato aspramente il lavoro dei procuratori: il loro assistito non avrebbe in alcun momento voluto nuocere al gruppo.

swissinfo e agenzie

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Nel 1995, la Swissair rileva il 49% del capitale della Sabena, nell’ambito della sua strategia di espansione sul mercato europeo, dopo il no dei cittadini svizzeri allo Spazio economico europeo.

Nel 2000, il gruppo elvetico raggiunge un accordo con il Belgio per aumentare la partecipazione all’85%, accordo che in seguito verrà annullato. La compagnia belga si trova però in una situazione disperata e chiude l’anno con una perdita di 200 milioni di euro.

Nel gennaio del 2001, lo Stato belga e SAirGroup trovano un accordo per la ricapitalizzazione della compagnia aerea. Il Belgio inietta nella Sabena 100 milioni di euro, SAirGroup 150.

Malgrado la ricapitalizzazione e numerose ristrutturazioni, Sabena non riesce a superare le sue difficoltà e nel novembre 2001 dichiara fallimento.

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