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Licenza di elettrochoc per la polizia svizzera

Un'arma pericolosa se usata contro persone deboli o malate. taser.com

La Commissione Tecnica della Polizia svizzera ha deciso: le polizie cantonali potranno usare la pistola Taser, un’arma che spara una scarica elettrica di 50mila volts.

Molto critica Amnesty International.

“È meno pericolosa di una vera pistola”, ha spiegato Peter Diethelm, responsabile del gruppo di lavoro sulle armi della Commissione Tecnica (SPTK), presentando la novità agli organi di stampa.

La Taser è stata sperimentata dalla SPTK – l’organo consultivo intercantonale che ha il compito di valutare le armi impiegate dalle forze di polizia – con test in laboratorio per misurare la quantità di elettricità che un corpo umano può sopportare. Prove balistiche ne hanno appurato la distanza di applicazione: è efficace fino ad un massimo di 6 metri. Ora, per adottarla, i cantoni dovranno dotarsi di leggi e regolamenti specifici.

Un elettrochoc

Con lo sparo, dalla canna della pistola Taser partono due cartucce, che si agganciano alla pelle o agli indumenti della persona colpita e, attraverso i fili sottili che le collegano all’arma, trasmettono per cinque secondi una scarica elettrica di 50mila volts.

Si tratta di un piccolo elettrochoc, sufficiente a paralizzare il soggetto colpito, che cade immediatamente al suolo e spesso perde i sensi per alcuni secondi. Sul sito dell’azienda americana che la produce ci sono i filmati dei test condotti su volontari: un grido di dolore squarcia l’aria, un corpo diventato immobile crolla a terra e dopo pochi secondi, lentamente, si rialza.

Il marchio Taser è ben noto agli esperti del settore e comprende manganelli, pistole ed altri dispositivi per l’elettrochoc.

Strumenti di tortura, per Amnesty


Secondo Amnesty International “dall’inizio degli anni novanta, le Taser sono utilizzate in 76 Paesi, per lo più come strumenti di tortura”. In alcuni stati americani sono usate per neutralizzare persone sospette o pericolose, che si oppongono all’arresto o all’identificazione. Ed in questo senso l’SPTK ne consiglia l’uso alle forze di polizia svizzere.

Le Taser rientrano nella categoria delle cosiddette “armi meno che letali”, insieme alle pallottole di gomma e ai lacrimogeni, perché concepite come alternativa all’uso di armi vere. Tuttavia: “La pistola Taser non è esente da rischi”, ha precisato l’SPTK, citando la possibilità di ferite gravi agli occhi ed ammettendo di non conoscere l’effetto che potrebbe avere un’intensa scarica elettrica su una persona debole di cuore o una donna incinta.

Dopo l’annuncio della SPTK, la polizia di Basilea-campagna ha raccontato alla Basler Zeitung che le pistole Taser sono in dotazione dal gennaio 2003 al gruppo speciale d’intervento Barracuda, che l’ha già usate una volta.

Le polizie cantonali di Lucerna e Zurigo si sono dichiarate interessate ad adottarle e decideranno nelle prossime settimane quante acquistarne: una pistola costa circa 1000 franchi. Il portavoce della polizia di Zurigo, Marco Cortesi, ha precisato al Tages-Anzeiger: “Sarà sperimentata dai gruppi speciali di intervento, per il momento non pensiamo di usarla in manifestazioni di piazza”. Scettico invece Laurent Krügel, comandante della polizia cantonale di Neuchâtel, che ha confidato al quotidiano Le Temps: “Mi sconvolge l’idea di 50mila volts scaricati su un corpo umano”.

swissinfo, Serena Tinari

Le polizie dei 26 cantoni e semicantoni svizzeri sono state autorizzate a ricorrere a una speciale pistola che produce una scarica elettrica. Alcuni cantoni hanno già acquistato l’arma.

Si tratta di un’arma che rientra nella categoria “meno che letale”. Non è esente da rischi, perché può provocare gravi ferite agli occhi. Ancora sconosciuti gli effetti su una persona debole di cuore o incinta.

Amnesty International rileva che questa pistola è già usata in 76 Paesi, principalmente come strumento di tortura

La pistola scarica 50.000 volt;
È efficace fino a 6 metri;
Costa 1000 franchi;
Già in uso in 76 Paesi.

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