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Lo ‘svizzero’ della Champions League

Oliver Neuville in azione swissinfo.ch

Oliver Neuville, dai campi ticinesi è arrivato ai grandi stadi. Con il Bayer Leverkusen sarà in finalissima di Champions League.

Ultimo grande appuntamento con il calcio internazionale, prima dei Campionati del Mondo di Corea e Giappone, che scatteranno venerdì 31 maggio. Mercoledì sera a Glasgow va in scena la finalissima di Champions League tra il Bayer Leverkusen ed il Real Madrid.

Tra le fila dei sorprendenti tedeschi, diretti da Toppmöller, c’è Oliver Neuville, 29 anni appena compiuti, svizzero di nascita, mamma italiana ma germanico di passaporto.

Dal Ticino alla città dell’aspirina

I primi calci ad un pallone, Oliver Neuville, li ha dati nel Gambarogno, dove ha svolto la trafila giovanile. Poi, nel 1991 il Locarno – diretto da Roberto Morinini – lo ha lanciato definitivamente verso il palcoscenico svizzero.

Lo ingaggia il Servette con il quale Oliver Neuville passa quattro stagioni ricche di soddisfazioni, culminate con la vittoria del campionato elvetico nel giugno 1996. Due mesi più tardi lascia la Svizzera e saggia la Liga spagnola, portando la casacca del Tenerife (5 reti). Da cinque anni è in Germania, prima a Rostock con l’Hansa (due stagioni, 19 reti), da tre a Leverkusen, la città dell’aspirina.

C’era chi lo voleva impiegato di commercio

A 18 anni Oliver era il più giovane del gruppo, timido, introverso: a Locarno arrivava al Lido assieme a Paul Schönwetter, che gli ha fatto da ‘chioccia’. Lo avevano spedito in un ufficio, al piano seminterrato, perché – secondo qualcuno poco addentro al mondo del calcio – doveva imparare una professione.

Oliver però odiava la macchina da scrivere: il suo unico amore era il calcio, ventiquattro ore su ventiquattro. Roberto Morinini, tecnico saggio oltre che esperto, lo incoraggiò ad accettare il trasferimento al Servette ed ebbe ragione.

Oliver Neuville è diventato una stella, giocherà la finale della Champions League e partirà con la Nazionale germanica alla volta dei Campionati del mondo di Corea e Giappone.

‘Golden boy’ della nuova generazione

È così che lo definiscono i maggiori siti internet specializzati nel calcio europeo. Oliver Neuville, che è cresciuto a Leverkusen accanto ad un certo Ulf Kirsten (miglior attaccante germanico ancora in attività) non ha mai smesso di segnare gol. Un’altra gran dote del ventinovenne ‘ticinese’ è l’agilità e lo sprint che sono armi micidiali in un calcio sempre più statico.

Ginevra ha significato una tappa importante della sua vita: Oliver ha sposato Wilma e si è trasferito all’estero. Ora, sei anni più tardi, la famiglia Neuville vive nella campagna di Leverkusen, in una splendida casa ad una decina di minuti dalla BayArena, lo stadio del Bayer.

Lars Neuville: è nato un altro campione?

Sempre disponibile (soprattutto con i vecchi amici) anche se poco loquace, Neuville ci ha aperto le porte della sua casa. Il protagonista indiscusso è suo figlio Lars, che compirà cinque anni il prossimo mese d’ottobre.

“Diventare padre – dice il numero 27 del Leverkusen – è stata una soddisfazione enorme, per me che ho perso il papà da giovanissimo. Lars è un bambino vispo (lo ha ben presto capito anche il sottoscritto…) ma è troppo presto per dire se diventerà un calciatore”.

Un germanico che non parlava… tedesco

Si narra che quando arrivò a Rostock, splendida città al nord della Germania, chiese la traduzione in italiano perché non parlava una parola di tedesco. “Mia mamma è italiana e sono cresciuto in Ticino: quando ero al Servette ho imparato il francese e a Tenerife qualche parola di spagnolo. Mio padre, quando s’arrabbiava, mi parlava tedesco: io non l’ho mai imparato anche perché erano rare le volte in cui papà perdeva la pazienza”.

‘Missione impossibile’ a Glasgow?

Il Bayer Leverkusen è sbarcato a Glasgow martedì mattina con mogli e fidanzate al seguito della comitiva di Toppmöller. Il Real Madrid, grande favorito, non potrà dormire sonni tranquilli: il Bayer ha eliminato squadre del calibro di Juventus, Liverpool e Manchester United! Raul, Figo, Zidane e Roberto Carlos dovranno fare molta attenzione: le ‘aspirine’ sono in grado di far perdere … il mal di testa anche al grande Real.

La vigilia di Oliver Neuville è stata come tutte le altre: dopo la delusione per la sconfitta nella finale della Coppa di Germania (persa dallo Schalke 04), Oliver, la moglie Wilma e Lars hanno fatto una passeggiata nel bosco dietro la BayArena.

“Lars mi distoglie completamente dal calcio – conclude Neuville – e giocare con lui mi fa ritornare bambino. Andiamo a Glasgow come outsider e questo, paradossalmente, potrebbe darci qualche chance in più. Il Real deve vincere, il Bayer invece è una sorpresa. Si risolve tutto in 90′ (o al massimo 120′) e quindi tutto è possibile. D’altronde siamo riusciti a passare il primo turno nonostante le sconfitte a Torino con la Juve e a Londra con l’Arsenal…”

Filippo Frizzi

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