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Lobby alpina per le sedi dei tribunali

Han fatto la voce grossa a Berna per la nuova sede del Tribunale penale: Paolo Agustoni, Claudio Lardi, Luigi Pedrazzini, Gianpiero Gianella e Dick Marty Keystone

Il Ticino ha tutte le carte in regola per poter ospitare il nuovo tribunale penale federale. In vista della decisione del parlamento il governo ticinese ha lanciato un appello alla solidarietà confederale.

“La candidatura di Bellinzona non è contro altre candidature, ma è l’espressione di una Svizzera italiana che vuole mantenere, nell’interesse di tutta la nazione, una forte motivazione istituzionale, una forte identità svizzera”, ha spiegato il presidente del Consiglio di Stato ticinese, Luigi Pedrazzini invitando il parlamento a rivedere la decisione di principio del Consiglio federale sulla futura sede del nuovo tribunale penale federale.

Una scelta in favore del federalismo

l’istituzione di due nuove corti di prima istanza federale, il governo ha infatti deciso di attribuire il tribunale penale ad Aarau e il nuovo tribunale amministrativo a Friburgo. Secondo il Consiglio di Stato ticinese in questo modo verrebbero premiate due regioni che già ospitano, con i tribunali Losanna e Lucerna, due sedi della massima autorità giudiziaria. Una scelta motivata dal criterio della distanza dalla capitale della Confederazione che secondo Pedrazzini ha trascurato “ben più importanti aspetti politici e istituzionali”.

In nome della Svizzera italiana Pedrazzini ha lanciato un appello a riconsiderare e a sostenere la candidatura della capitale ticinese. In questo modo il parlamento confermerebbe la linea lungimirante che in passato portò a insediare a Losanna e a Lucerna le due prime sedi del Tribunale federale svizzero. L’attribuzione a Bellinzona significherebbe “riconoscere alla Svizzera italiana la sua dignità di importante regione svizzera” e rappresenterebbe un “segnale deciso che la Confederazione svizzera crede fermamente nel federalismo”, ha osservato Pedrazzini.

Sostegno grigionese e possibili alleanze

A dar man forte alla candidatura ticinese è intervenuto anche Claudio Lardi, presidente del governo grigionese. “Le ragioni di praticità avanzate dal Consiglio federale per attribuire le sedi a nostro avviso sono insufficienti”, ha osservato il consigliere di Stato dei Grigioni, cantone che sostiene anche la candidatura di San Gallo quale sede del tribunale amministrativo.

L’insediamento della nuova corte penale a Bellinzona, oltre ad essere un atto di solidarietà confederale, contribuirebbe a rilanciare la città e la sua regione, ha riconosciuto il sindaco Paolo Agustoni, rammentando che nel recente passato la capitale ticinese ha subito una forte diminuzione della presenza di amministrazioni e regie federali.

Il consigliere agli Stati Dick Marty, che per primo aveva duramente criticato il governo per non avere preso in seria considerazione la Svizzera italiana, ha definito “pretestuosi” gli argomenti dell’eccessiva distanza da Berna di una sede ticinese e dei problemi legati al trasferimento dei detenuti. In favore di Bellinzona giocherebbe inoltre il fatto che finora in Ticino si è tenuta la maggior parte dei processi riguardanti la criminalità economica, ambito che ora è diventato di competenza federale e per il quale, appunto, viene istituito il nuovo tribunale.

In vista del dibattito agli Stati, in programma il prossimo 19 marzo, Marty confida in un’alleanza con i rappresentanti della Svizzera orientale, una regione anch’essa spesso trascurata nell’attribuzione di importanti istituzioni federali.

Luca Hoderas

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