Luce verde per l'aiuto umanitario
La Svizzera verserà 1,5 miliardi di franchi a titolo di aiuto umanitario per il periodo 2007-2011. Dopo il Senato, anche la Camera del popolo ha accettato di stanziare il nuovo credito-quadro.
I deputati hanno invece respinto una proposta dell'Unione democratica di centro, che chiedeva di rafforzare il controllo dei fondi destinati alle organizzazioni non governative (ong).
Dal 1985, il numero di catastrofi provocate dall'uomo si è moltiplicato per cinque, salendo da 50 a 250 all'anno. Nello stesso periodo, il numero delle catastrofi naturali è triplicato, raggiungendo le 150 all'anno.
Di fronte a questa evoluzione, l'aiuto umanitario rimane quindi più che necessario, ha dichiarato mercoledì la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey, invitando i membri della Camera del popolo ad approvare il nuovo credito-quadro, proposto dal governo.
Un invito accolto positivamente dalla maggioranza dei deputati: il credito umanitario, che sarà effettivo da luglio per una durata di quattro anni, è stato accettato con 143 voti contro 14.
Aumentano le vittime civili
Da diversi anni è cambiata anche la natura dei conflitti: da interstatali sono diventati interni, ha aggiunto la ministra degli esteri, secondo la quale il rispetto del diritto internazionale umanitario è diminuito. Nel contempo sono invece aumentate le violenze contro la popolazione civile, in particolare nei confronti di donne e bambini.
"Geograficamente l'Africa resta sulla carta mondiale l'area più fragile", ha precisato Micheline Calmy-Rey.
Un terzo della somma totale, ossia 500 milioni, è suddivisa per metà tra il Corpo svizzero d'aiuto umanitario e progetti puntuali delle ONG, ha ricordato la presidente della Confederazione.
La presidente della Confederazione ha aggiunto che le ONG condividono i principi della cooperazione allo sviluppo elvetica: "neutralità, indipendenza e imparzialità".
L'aiuto alle organizzazioni non governative (ONG) non dovrà essere strettamente umanitario.
Critiche dell'UDC
Il credito-quadro destinato alle vittime di catastrofi naturali e di conflitti armati ha subito soltanto qualche attacco dalla destra conservatrice.
Per una minoranza, guidata dal rappresentante zurighese dell'Unione democratica di centro (UDC) Christoph Mörgeli, è inammissibile che ONG, "finanziate in gran parte con fondi pubblici", intervengano in campagne di votazione per combattere la posizione del Consiglio federale.
Il deputato intendeva in questo modo criticare la posizione assunta da alcune organizzazioni umanitarie nell'ambito della campagna per la votazione sull'asilo e gli stranieri del settembre 2006.
Con 113 voti contro 36, la Camera del popolo ha tuttavia rinunciato ad obbligare le ONG a utilizzare le somme percepite esclusivamente a scopi non politici. "Ciò equivarrebbe a introdurre una forma di censura inaccettabile", ha affermato Liliane Maury Pasquier (PS/GE) a nome della commissione.
Anche la presidente della Confederazione ha tenuto a difendere le ONG, affermando che condividono i principi della cooperazione allo sviluppo elvetica, ossia "neutralità, indipendenza e imparzialità".
swissinfo e agenzie
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Aiuto umanitario
Con aiuto umanitario si intendono le azioni di prevenzione per anticipare i rischi di catastrofe, gli aiuti urgenti in caso di sciagure o guerre, gli sforzi di ricostruzione e di informazione sulla sorte delle vittime, in particolare nei conflitti "dimenticati".
In caso di terremoti, la Svizzera può intervenire con la Catena di salvataggio, un corpo composto da un centinaio di persone specializzato nella localizzazione delle vittime, nel salvataggio e nelle prime cure mediche.
Il Corpo svizzero d'aiuto umanitario, composto da circa 700 specialisti, interviene in un secondo tempo per fornire aiuti d'urgenza e sostenere la ricostruzione.
L'aiuto umanitario va distinto dall'aiuto allo sviluppo, che designa un'azione volontaria da parte di un attore esterno per lo sviluppo di un paese.
Nel 2006, la Svizzera ha consacrato circa 2 miliardi di franchi all'aiuto allo sviluppo.

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