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Magistrati serbi in Svizzera per l’assassinio del maestro Spirig

Il maestro sangallese Paul Spirig, assassinato l'11 gennaio dello scorso anno dal kosovaro Ded Gecaj Keystone

Qualcosa si sta muovendo nel caso Ded Gecaj, il kosovaro che nel gennaio 1999 uccise Paul Spirig (foto), insegnante della figlia. Una delegazione del tribunale jugoslavo, dove Gecaj è sotto giudizio, ha chiesto di poter interrogare i testimoni svizzeri.

La notizia pubblicata domenica dal settimanale svizzero tedesco «SonntagsZeitung» è stata confermata dall’Uffico federale di giustizia (UFG). Il canton San Gallo, ha detto il portavoce dell’UFG Folco Galli, ha dato il proprio assenso all’assistenza internazionale chiesta dai magistrati serbi.

Dal marzo scorso il processo contro Gecay presso il tribunale di Lekovac è interrotto. Per mesi le autorità svizzere hanno atteso la domanda di assistenza giudiziaria, ora finalmente pervenuta.

Al processo, iniziato il 14 marzo scorso, l’imputato ha ammesso l’omicidio, qualificandolo però come delitto d’onore. Secondo l’assassino, Paul Spirig, l’insegnante di 36 anni, sposato e padre di due figli in tenera età, venne ucciso a pistolettate perché abusava di sua figlia.

Una versione dei fatti diametralmente opposta a quella venuta alla luce nelle indagini della polizia sangallese: sarebbe stato Gecaj ad aver molestato e seviziato per anni la figlia, che oggi ha 16 anni. Il maestro Spirig si era invece impegnato ad aiutare la ragazza.

Roze Gecaj, moglie dell’omicida, è stata intanto scarcerata ed espulsa dalla Svizzera nel settembre scorso. La donna era stata condannata alla fine del 1999 a due anni e mezzo di detenzione. I giudici l’avevano ritenuta corresponsabile dei maltrattamenti che il marito Ded Gecaj faceva subire alla giovane. Tenendo conto del periodo passato in detenzione preventiva, la donna ha scontato due terzi della pena. Appena liberata, è stata immediatamente espulsa verso il Kosovo.

swissinfo e agenzie

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