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Massacri dell’ordine del tempio solare: assolto Tabachnik

Le prove dell'accusa sono state ritenute insufficienti. Tabachnik (al centro) è stato prosciolto Keystone Archive

E' stato assolto il direttore d'orchestra franco-svizzero Michel Tabachnik. Il Tribunale correzionale di Grenoble ha annunciato la sentenza lunedì pomeriggio, a oltre due mesi dal processo svoltosi lo scorso aprile e durato 9 giorni. Tabachnik era accusato di partecipazione ad associazione a delinquere nell'ambito dei massacri di adepti dell'Ordine del Tempio solare costati la vita a 74 persone.

Combattutissimo, in bilico tra due tesi opposte: quella dell’assoluta estraneità e quella della colpevolezza, il primo processo per le stragi perpetrate in Svizzera, Canada e Francia si conclude con un lasciapassare per Tabachnik.

Alla fine le prove fornite dall’accusa sono state giudicate insufficienti ovvero il fatto che l’imputato fosse vicino al guru Jo di Mambro, che abbia partecipato a riunioni di adepti e abbia lasciato scritti in cui teorizzava il transito verso Sirio.

Da una parte l’evidenza del ruolo di dirigente e teorizzatore che Michel Tabachnik ha svolto fino a poche settimane dalle stragi di Cheiry e Salvan; dall’altra la difficoltà a dimostrare che quelle frasi proferite dal musicista appassionato di esoterismo possano veramente aver spinto ad uccidere e a compiere suicidi. Espressioni come “ritorno verso il padre da effettuare per estrazione della materia” oppure “bisogna passare il muro del fuoco a prezzo di grandi sacrifici”, queste frasi secondo l’accusa si prestavano a una sola e inequivocabile interpretazione, ma alla fine non sono servite come prova per condannare chi le ha proferite.

La difesa ha dunque avuto la meglio sul procuratore che aveva chiesto 5 anni di reclusione. In sostanza il tribunale ha creduto a Tabachnik quando ha affermato di non aver mai pensato che tali scritti potessero scatenare simili reazioni, cioè assassinii a catena e suicidi collettivi. Da parte sua l’avvocato difensore Francis Szpiner aveva contrattaccato affermando che il suo cliente era una vittima, il capro espiatorio della repressione pedagogica nell’ambito della lotta alle sette.

In Svizzera e Francia il seguito giudiziario a quei fatti è stato diverso ma il risultato è del tutto analogo: nessun colpevole. Questo processo aveva avuto origine dalla strage del Vercors, dove nel dicembre 95 furono trovati – in un bosco – 16 cadaveri carbonizzati disposti a stella. Emerse che 14 di loro, tra cui tre bambini, avevano assunto calmanti e analgesici prima di essere uccisi a colpi d’arma da fuoco da due adepti che si sono poi suicidati.

In precedenza c’erano state in Svizzera le stragi di Cheiry e Salvan in cui perirono 48 adepti dell’Ordine del tempio solare. La magistratura friburghese aprì un’inchiesta ma decretò un non luogo a procedere, mentre i giudici vallesani condussero le indagini preliminari e decisero poi di non aprire un’inchesta formale. Due mesi fa mentre era in corso il processo di Grenoble il giudice istruttore friburghese André Piller aveva escluso la riapertura del caso.

Flavio Fornari

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