Prospettive svizzere in 10 lingue

Meno simpatia, più preoccupazione

L'attitudine degli svizzeri nei confronti degli USA sta mutando Keystone

Gli eventi del dopo 11 settembre hanno messo a dura prova i rapporti tra Svizzera e USA.

Ora, proprio mentre la Svizzera si prepara ad entrare ufficialmente nell’ONU, l’amministrazione Bush sembra intenzionata a seppellire il sistema multilaterale.

Come praticamente tutti, anche gli svizzeri sono stati scioccati dagli attentati dell’11 settembre e hanno offerto il loro sostegno agli americani. Ma da allora, benché le relazioni bilaterali siano tuttora amichevoli, l’approccio diplomatico targato USA ha generato non poche tensioni.

Secondo un recente sondaggio apparso sul settimanale romando dimanche.ch, il 71% dei 613 intervistati in Svizzera ha detto di non gradire la politica estera americana. E il 65% non apprezza George W. Bush come presidente.

Un sentimento reale

“Siamo confrontati ad un’amministrazione evidentemente controllata dalla linea dura. Ciò crea dei problemi nei rapporti internazionali”, rileva Victor-Yves Ghebali, professore all’istituto universitario di alti studi internazionali di Ginevra.

Secondo Ghebali, una certa preoccupazione esiste anche a Palazzo federale: “Come quello di molti altri paesi, il governo elvetico non è di certo a suo agio di fronte a numerose scelte degli USA. Ma, come il resto del mondo, è costretto a guardare impotente”.

Alleati ignorati

La posizione ufficiale di Berna è più diplomatica. Erwin Hofer, responsabile delle relazioni con l’ONU presso il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), afferma che la “guerra al terrorismo” lanciata dagli Stati Uniti è stata in ampia parte condotta nel quadro delle Nazioni Unite.

Ma il risentimento sull’atteggiamento USA non manca. “C’è un approccio selettivo su alcuni problemi, ed è una cosa deplorevole”, dice Erwin Hofer a swissinfo.

Secondo Hofer, nessuno Stato può scegliere se, quando e come utilizzare il sistema multilaterale per favorire i propri interessi. Mentre Washington non ha esitato un sol secondo a ignorare gli alleati o i trattati internazionali quando ha avuto l’impressione che la situazione lo esigesse.

Il governo svizzero ha anche resistito alle pressioni americane. Ad esempio, ha richiesto che ai detenuti nel campo X di Guantanamo (Cuba) venisse riconosciuto lo statuto di prigionieri di guerra. Oppure ha rifiutato l’accordo proposto da Washington per esentare i militari americani impegnati all’estero da eventuali indagini della Corte penale internazionale.

Questioni prioritarie

L’attitudine dell’amministrazione Bush potrebbe rivelarsi doppiamente irritante per gli svizzeri. Gli USA stanno infatti vieppiù optando per politiche oltranziste proprio su questioni giudicate prioritarie dalla Confederazione: il diritto umanitario internazionale, il controllo degli armamenti, il commercio internazionale o l’ambiente.

Negli ultimi mesi l’amministrazione a stelle e strisce ha spesso dato l’impressione di considerare l’ONU, che la Svizzera si appresta a raggiungere, un ostacolo sulla strada per il raggiungimento dei propri obiettivi. E un crescente numero di trattati o accordi internazionali sono stati bloccati o ignorati.

“Le Nazioni Unite senza la partecipazione attiva, costruttiva e credibile degli USA non sono le Nazioni Unite”, dichiara l’analista politico Curt Gasteyger.

Secondo l’esperto, uno dei primi compiti della Confederazione sarà dunque quello di convincere gli Stati Uniti ad essere più cooperativi. “Nel farlo, la Svizzera è in buona compagnia: non penso che le relazioni con Berna siano state più danneggiate rispetto a quelle con gli altri paesi occidentali”, conclude Curt Gasteyger.

Principi da difendere

Per Erwin Hofer, i tentativi per limitare i cambiamenti climatici dovuti all’effetto serra o per rendere davvero efficace la Corte penale internazionale avranno successo soltanto sulla base di “un’adesione universale”.

“E difenderemo con i denti questo principio”, conclude.

swissinfo, Roy Probert
(traduzione: Marzio Pescia)

Negli ultimi tempi, gli USA hanno tra l’altro:

– cercato di esentare i propri militari dalla Corte penale internazionale;

– annullato unilateralmente il trattato ABM anti-proliferazione nucleare;

– rifiutato il protocollo di Kyoto per proteggere la loro economia;

– contravvenuto alle convenzioni di Ginevra sullo statuto dei prigionieri di guerra;

– contraddetto le regole dell’OMC imponendo dazi doganali sull’acciaio importato;

– provato a bloccare un protocollo dell’ONU contro la tortura;

Tutti esempi di atteggiamenti unilaterali che trovano poco sostegno tra i cittadini svizzeri.

cercato di esentare i propri militari dalla Corte penale internazionale
annullato unilateralmente il trattato ABM anti-proliferazione nucleare
rifiutato il protocollo di Kyoto per proteggere la loro economia
contravvenuto alle convenzioni di Ginevra sullo statuto dei prigionieri di guerra
contraddetto le regole dell’OMC imponendo dazi doganali sull’acciaio importato
provato a bloccare un protocollo dell’ONU contro la tortura

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR